FoF un acronimo morbido, in realtà nasconde un’attività durissima, di grande valore sotto la sapiente guida della Contessa Simonetta Brandolini d’Adda. Innumerevoli i risultati ottenuti dalla Presidente, grazie al suo amore per Firenze e alla considerazione di cui gode tra i suoi connazionali, i grandi committenti, americani come lei, consapevoli di partecipare a progetti straordinari che hanno come fulcro Firenze.
Segnalato dal vigile Comitato dei Tabernacoli, l’intervento del Tabernacolo di Piazza S. Felice a Firenze, durato due mesi e mezzo, è stato promosso dagli Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini, ed è stato eseguito sotto la Direzione Lavori della Dott.ssa Maria Maugeri funzionario di zona per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato. Il complesso restauro è stato affidato a Bartolomeo Ciccone per l’affresco e a Stefano Landi per la parte lapidea. L’intera operazione ha richiesto un’equipe coesa e interattiva che ha fatto capo a Oretta Sabbatini, Presidente del Comitato per il decoro e il restauro dei Tabernacoli, una vita dedicata alla spiritualità tradotta in immagini figurative d’alto valore artistico.
“La Fondazione è molto affezionata ai tabernacoli di Firenze che raccontano di una devozione popolare che fa parte della vita e della storia cittadina. Sono testimonianze che non ci possiamo permettere di perdere – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence che così continua – per questo siamo stati felici della collaborazione con il Comitato Tabernacoli degli Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini e di aver incontrato per questo lavoro tutta la disponibilità della Soprintendenza”. La cosa non ci può stupire dato che sono ormai numerosi i tabernacoli che nel corso degli anni FoF ha restituito alla Comunità. Il recupero di quello di S.Felice si presentava però talmente arduo che la stessa Dott.ssa Maria Maugeri non credeva al buon esito dell’iniziativa e per il degrado in cui versava, e soprattutto per l’intervento invasivo subito negli anni 50 ad opera del Bagnoli. Bartolomeo Ciccone avuto il là per fare un assaggio, procedendo con estrema cautela, ha rimosso le aggiunte incongrue, e all’apparire di un’immagine più nitida e per questo più comprensibile ha fugato i dubbi pur giusti, si è potuto procedere al restauro vero e proprio. Ma avvicinamoci allora al Tabernacolo. L’Annunciazione accoglieva i tanti pellegrini che attraversavano San Pier in Gattolini diretti, attraverso la via Francigena, a Roma. È composto da un affresco raffigurante l’Annunciazione, soggetto probabilmente legato alla rappresentazione dell’Annuncio a Maria che si svolgeva ogni 25 marzo, nella vicina Chiesa di San Felice in Piazza, e da un’edicola in pietra serena all’interno del quale è ubicato.
Si tratta di una pittura alla calce su intonaco fresco eseguita molto probabilmente nel primo decennio del XVII secolo da un artista tardo manierista di scuola fiorentina, che la critica recente ha ricondotto alla scuola di Santi di Tito. Il restauro scientifico attento e minuzioso ha riportato il Tabernacolo al primitivo splendore.
In totale accordo con la Direzione Lavori sono state rimosse completamente le ridipinture e sono stata recuperate tutte le porzioni di pittura originale come il panneggio dell’angelo, la sua mano e il giglio, le mani, il volto, e alcune parti del panneggio della Vergine, i volti degli angeli e il drappo verde sullo sfondo. Subito dopo è stata consolidata la superficie pittorica e a seguire è stato eseguito il ritocco pittorico sia ad acquerello sia con pigmenti naturali in polvere. Il restauro ha inoltre previsto il recupero dell’edicola in pietra e la sostituzione dello sportello con uno nuovo progettato e realizzato per migliorare la leggibilità dell’opera e proteggerla dagli agenti atmosferici e da atti di vandalismo che data la mancanza di cultura, attribuibile in primis alla scuola, son purtroppo frequenti. Non lasciamoci sviare da queste tristezze che si potrebbero ovviare grazie ad un livello d’istruzione più consono al patrimonio artistico della nostra Italia e uniamoci al tripudio di ringraziamenti che si sono felicemente incrociati tra i committenti, i responsabili delle Istituzioni e gli esecutori per l’eccellente risultato frutto di un’intesa straordinaria tra i tanti che collaborando in totale sintonia, hanno contribuito al suo successo. Tante sono le iniziative di Friends of Florence e sarà un piacere continuare a parlarne.