ARCO Lisboa
Francesco Arena, Cross Threshold : Continuous Poetry, 2023, bronzo, 60x10x10 cm, ph Deniz Guzel

Francesco Arena. Frattempo

La personale Frattempo. Sono la tua casa e t’amo e tu la tua casa riama di Francesco Arena, visitabile fino al 2 giugno, esplora la ricerca dell’artista e il suo linguaggio in un percorso espositivo articolato tra gli spazi di Palazzo Magnini, nel centro di Taranto.

Nell’opera di Francesco Arena il rigore di dati, parametri e misurazioni diventa manifestazione sensibile di un vissuto privato discretamente rivelato. Il citazionismo accorto che declama una moltitudine di riferimenti tra scrittori, filosofi e artisti indica una certa disposizione da interprete e commentatore: il dettaglio altrui è osservato, esaminato, dilatato, dunque, plasmato nella forma esclusiva della propria individualità in una trama fitta di rimandi sapienti e rielaborazioni. 

Attento osservatore e lettore delle espressioni storiche e intellettuali della cronaca e della società civile, Arena se ne serve come strumento di interpretazione del privato e viceversa; il racconto storico assume, dunque, confini e caratteri umani, mentre il personale e l’esperienza intima, mediati dall’opera, diventano memoria collettiva.

Nella mostra Frattempo. Sono la tua casa e t’amo e tu la tua casa riama – curata dall’Associazione culturale Minuta Contemporanea, in collaborazione con lo Studio di Architettura Francesco Marrone di Taranto e Liuzzi Fine Art di Parma – tale pratica di rilettura è sottolineata dalle vicende e dal futuro prossimo della sede espositiva stessa, Palazzo Magnini, eclettico edificio novecentesco sul mare di Taranto, originariamente dimora privata e in avvenire luogo pubblico. Il titolo della personale allude, così, alla scelta di risiedere e trascorrere nel momento intermedio tra due eventi determinanti, nel vivo delle vicissitudini eppure appena in disparte, affrancandosi dal ruolo marginale di appunto incidentale e acquisendo, al contrario, autonomia e rilevanza come libera narrazione.

Lo spazio vissuto, più che semplice combinazione di elementi strutturali, è organismo pulsante, ricettacolo di memorie, riti domestici e pensieri, di quei fantasmi, dunque, che pur non chiaramente manifesti, infestano l’ambiente domestico con il ricordo e il rimpianto. Il luogo, sensibilmente letto e occupato dall’artista, guida il racconto e ne scandisce il ritmo, imponendosi come metro di confronto e interlocutore ideale.

Il percorso espositivo composto da trentacinque lavori rappresentativi della ricerca artistica di Francesco Arena muove a partire dall’atrio del palazzo – non ancora ambiente privato, non più spazio pubblico – con Altalena (2024), elemento simbolico, rivelazione nostalgica e fanciullesca di un tempo trascorso e del susseguirsi continuo di istanti; vincitore della XXVI edizione del Premio Pino Pascali, nel 2024 l’artista interviene proprio con l’installazione di trenta Altalene in aree differenti della città di Polignano a Mare in una forma di invito all’interazione giocosa e di riappropriazione dello spazio urbano. Kurt (2024), targa in bronzo recante la dicitura “Kurt Schwitters 1877-1948 Artist lived here”, similmente a quella affissa sulla casa londinese dell’artista dadaista, segna il passaggio definitivo alla dimensione esclusiva e lirica dell’intervento artistico, al mondo dell’interpretazione e del fervore intellettuale.

Tra gli ambienti della dimora, inoltre, due versioni di Corner (Marianna, Anna, Francesco) (2013 e 2020), razionali ritratti di famiglia privi di figurazione e determinati dalle altezze del nucleo familiare; Cucina democristiana (2012) che rievoca, attraverso la dislocazione di otto libri e blocchi di marmo, lo spazio della cucina del nonno dell’artista definendo una stratificazione di memorie domestiche; Cassetta (2023), richiamo al dipinto La Mort de Marat di Jaques-Louis David di cui ricostruisce in bronzo l’elemento ligneo presente in primo piano nell’olio trasformandolo in apparizione fantasmagorica e suggestione; Cross Threshold / Continuous Poetry (2023), parallelepipedo bronzeo, soglia di transizione e al tempo stesso elemento performativo, sui cui lati sono incise, senza soluzione di continuità, le parole “MULTITUDE IS SOLITUDE IS”; a chiudere, il rovesciamento prospettico di Cumulo (scarpe e macerie) (2016) che diventa, in questa sede, rimando alle trasformazioni prossime dell’edificio.

Il lavoro di Arena occupa, così, gli spazi dell’appartamento dialogando con esso e con le tracce lasciate dai suoi precedenti inquilini – chiodi affissi alle pareti, lievi incrinature del pavimento, impronte di cornici sul muro. E poiché il passato esiste davvero solo in qualche oggetto adoperato, nella sostanza tangibile e nelle sue trasformazioni, si compone, attraverso un’azione intellettuale sapiente e la materia artistica, un’intima architettura della memoria, narrazione complessa di simbologie, memorie e citazioni intrecciate tra loro che conduce l’osservatore tra la vita collettiva e quella personale, tra l’interpretazione soggettiva e la considerazione filosofica.

Francesco Arena
Frattempo
a cura di Associazione culturale Minuta Contemporanea
in collaborazione con Studio di Architettura Francesco Marrone, Taranto
e Liuzzi Fine Art, Parma
Palazzo Magnini, Viale Virgilio 1 A, Taranto
Fino al 2 giugno 2025

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