Senza titolo, 1993, video VHS, min 05′ 24_

Luogo

Pelicula Studio Fotografico - Centro Comm.le Mimosa
Via Federici - Pesaro (PU)

Categorie

Data

Mag 24 2025
Evento passato

Ora

17:30 - 20:00

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Mostra

Simone Berti | Luminosa

La rassegna SONDARE L’ALTROVE, nata dall’intuizione di Michele Alberto Sereni, Nevio Mengacci e Milena Becci, dal 2018 è un riferimento per l’arte contemporanea. Lo studio fotografico di Michele Alberto Sereni è un contenitore per la cultura contemporanea e ospita, al suo interno, mostre personali di artisti del panorama nazionale contemporaneo, in un susseguirsi di flash exhibition della durata di una sola giornata come fosse un’istantanea scattata di volta in volta nello stesso luogo ma a diversi protagonisti dell’arte.

Luminosa, è il titolo della mostra personale di Simone Berti a cura di Riccardo Tonti Bandini.
Nel tentativo di scolpire un flusso luminoso, l’azione dell’artista modella la luce trasformandola in opera d’arte. “Luce” è il video del 1993, in mostra, dove Simone Berti è ripreso nella ricerca manuale di una danza armoniosa intorno a un raggio luminoso, la luce non definisce più unicamente lo spazio e il tempo, non illumina soltanto, diviene la materia da plasmare in un infinito movimento.
Se la luce è tutto ciò che ci sta intorno, l’opera divertissement, articolata da fari per allestimenti, proietta una composizione geometrica lucente esponendo, allo stesso tempo, uno spazio vuoto dove la luce emessa dalle lampade non illumina nulla.
Nella ricerca pittorica di Simone Berti l’atmosfera della natura dipinta è immersa nel mistero dei riti segreti provenienti dal racconto del mito classico dove Demetra presiedeva la Natura e diffondeva la conoscenza tra gli uomini. Nel lavoro pittorico istallato nello Studio Pelicula tutto accade in un baleno, un baleno eterno in cui il Bambino è sempre un bambino e la Madre è sempre una madre. Una scena presa dal dipinto di Max Ernst, “La Vergine sculaccia il bambino Gesù davanti a tre testimoni: André Breton, Paul Eluard e lo stesso artista” del 1926, e sicuramente dall’iconografia della Venere che punisce Cupido. Nel quadro di Ernst ’architettura è metafisica e l’atmosfera è un rimando alla Flagellazione di Cristo di Piero Della Francesca, nel dipinto istallato di Berti l’azione si compie oggi, i volti sembrano familiari, la scena è “benedetta” dalla luce aurea riflessa che sorge dal quadro stesso. La luce non svela il mistero della pittura e la pittura non rimane nell’ombra: la luce è pittura, la pittura è luce

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