Luogo

White Noise Gallery
Via della Seggiola 9 • Roma

Data

Ott 24 2020
Evento passato

Ora

15:00 - 20:00

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Mostra

Jonathan Vivacqua | Lavoro inutile

La storia recente ha costretto ciascuno di noi a ripensare al proprio ruolo all’interno della società. Un’assunzione di responsabilità inattesa, sette miliardi e mezzo di persone uscite contemporaneamente da una sorta di seconda adolescenza collettiva.

È un racconto di straordinarie conquiste quello che va dal sistema agricolo alla rivoluzione digitale, che nel suo rapido incedere ha raggiunto traguardi inimmaginabili, lasciando però spesso l’incombenza di rinsaldare i principi dell’umanesimo alle pagine di storia e non al futuro.

In questo solco si muove Jonathan Vivacqua (Como, 1986), indagando la relazione fra questi elementi contraddittori e l’equazione che li definisce.

Nella sua ricerca utilizza gli scarti dei cantieri, residui privi di valore ma che hanno contribuito silenziosamente alla realizzazione di un progetto.

Jonathan da un lato ne esalta la forma eliminando la funzione, dall’altra questi elementi inevitabilmente portano in eredità l’iconografia del lavoro invisibile, privo di ogni pathos ma indispensabile alla tenuta strutturale.

Le opere in mostra raccontano con pungente sarcasmo e malinconia due lati della stessa medaglia: la dignità della fatica e il lavoro percepito come strumento asettico.

Realizzarlo prevede un processo estenuante che pone l’accento sulla dicotomia tempo-produttività. La necessità di un tempo maggiore per compiere un lavoro è considerato un disvalore. Una volta completata, sull’opera campeggia la scritta “Lavoro inutile”: è quindi essa stessa ad autodenunciarsi con ironica rassegnazione.

Nella seconda sala, l’impatto del lavoro autoreferenziale genera un effetto domino sull’intero sistema.

“You are a fucking bodybuilder” è un bilanciere di cemento e pietra, impossibile da sollevare. Il body building è il simbolo dello sforzo un po’ spaccone ed egoriferito, privo di ogni connotato spirituale e funzionale, in cui l’unico obiettivo è l’autocelebrazione.

Nella stessa stanza, viene posto in stretta relazione con la serie “Panorama”: vedute naturali formate da piastrelle, che come enormi pixel impediscono la messa a fuoco di ciò che rappresentano. Una nostalgica miopia visiva e concettuale, amplificata dal profondo blue del pavimento della stanza.

Jonathan Vivacqua termina il percorso con “Pausa”, una grande installazione al piano inferiore che chiude il cerchio cambiando completamente registro, passando dall’intelligente leggerezza ad un poetico intimismo.


Jonathan Vivacqua
LAVORO INUTILE
A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
Opening 24 ottobre 2020 – h 15:00/20:00
White Noise
info@whitenoisegallery.it whitenoisegallery.it

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