Luogo

Nomas Foundation
Viale Somalia, 33, Roma

Data

Mag 13 2021 - Ott 29 2021
Evento passato

Ora

10:00 - 20:00

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Mostra

Filippo Berta | ONE BY ONE

Nomas Foundation inaugura la mostra personale di Filippo Berta ONE BY ONE a cura di Giorgia Calò e Francesca Ceccherini. Il progetto – realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (V edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e in partnership con l’Unità di Ricerca Aesthetics in the Social, DiSSE, Sapienza Università di Roma – rivolge la sua attenzione al fenomeno dei muri, cifra geopolitica del XXI secolo, un fantasma che si manifesta a macchia di leopardo a trent’anni dalla caduta del muro di Berlino.

A caratterizzare il panorama internazionale contemporaneo sono oltre 70 muri di confine che dividono paesi, comunità ed etnie, costituendo non solo divisioni di ordine geografico e fisico ma anche scissioni di carattere cognitivo che finiscono per determinare le relazioni sociali tra gli esseri umani. Il progetto ONE BY ONE restituisce, attraverso un’azione artistica, tali confini, barriere politiche e ideologiche realizzate o implementate negli ultimi anni.

Tra il 2019 e il 2020 Filippo Berta ha attraversato l’Europa orientale (Ungheria, Serbia, Slovenia, Croazia, Turchia, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria), per arrivare in America (Stati Uniti e Messico), e infine in Asia (Corea del Sud), realizzando riprese video e azioni partecipative con il coinvolgimento degli abitanti delle aree di frontiera, chiedendo loro di contare ad alta voce, e nella propria lingua di appartenenza, le spine che costituiscono i fili di recinzione. Un’azione rituale che si realizza attraverso la gestualità delle mani nell’atto di indicare ogni singola spina e il suono della voce che recita il conteggio come in un’intima preghiera. L’azione, replicata su otto confini di stato in cui centinaia di chilometri di muri interrompono la terra, denuncia la ricerca di un risultato impossibile: l’incapacità di intravedere una fine, un conteggio utopico ripetuto all’infinito che si dilata tra spazio e tempo, tra passato e futuro, non lasciando presagire la fine di questo fenomeno.

Il lavoro di Filippo Berta si presenta negli spazi di Nomas Foundation attraverso una video installazione multicanale. Cinque proiezioni si fondono e confondo l’una nell’altra, restituendo allo spettatore una riflessione sulla fenomenologia e sull’estetica del confine. Insieme ad una drammaturgia visuale – in cui le immagini dei luoghi, delle persone e dei confini tra loro lontani sono legati dal medesimo elemento di rottura, il filo spinato – l’installazione si compone anche di una cacofonia di lingue che, attraverso la parola e il suono, si fondono in un conteggio corale che si fa portatore di storie e drammi. Riflettendo anche sul valore della lingua e del ruolo fondamentale che ricopre sin dalle origini, l’opera ONE BY ONE suggerisce un altrove umano e geografico capace di unire, di renderci simili, piuttosto che dividere. Nel percorso espositivo anche una serie di fotografie realizzate sulle aree di confine, in cui ad essere ritratte sono le mani delle persone nell’atto di toccare una spina, come in un’azione che sintetizza, grazie alla rara prossimità al confine, una presa di consapevolezza dell’individuo di una problematica radicata e spesso invisibile: quella che il controllo esercita sulle nostre società. Infine Filippo Berta costruisce una scultura che si formalizza nel simbolo dell’infinito realizzata attraverso concertina, il filo spinato di produzione industriale composto da spine trapezoidali ed estremamente taglienti che l’artista ha ritrovato come una trama lineare su ogni confine che ha raggiunto nel corso della sua produzione.

Il progetto ONE BY ONE è stato realizzato grazie alla cooperazione e collaborazione di centinaia di persone residenti nei paesi attraversati che hanno creduto e condiviso la visione del progetto. Un ringraziamento speciale va ad enti, associazioni, fondazioni, collettivi, operatori culturali, insieme agli abitanti e ai performer, senza i quali l’intera produzione non sarebbe stata possibile.

Partner del progetto: Accademia di Belle Arti G. Carrara, Bergamo, Contemporary Locus, Bergamo CZKD Centre for Cultural Decontamination, Belgrado (Serbia) Galeria Miejska – Galleria Civica di Danzica (Polonia), hase29 Kunstvarein, Osnabruck (Germania), IED, Istituto Europeo di Design, Venezia, Istituto Italiano di Cultura, Tirana (Albania), Istituto Italiano di Cultura, Berlino (Germania), Istituto Italiano di Cultura, Bruxelles (Belgio), Istituto Italiano di Cultura, Seul (Corea del Sud), Liceo Statale Mamiani, Roma, Mediterraneo Sicilia Europa, Noto, MigrationsMuseum, Zurigo (Svizzera), MSU, Museum of Contemporary Art, Zagabria (Croazia), NABA, Nuova Accademia Belle Arti, Milano, Palazzo Monti, Brescia, The Art Foundation, Atene (Grecia)


Filippo Berta
La ricerca artistica di Filippo Berta evidenzia le tensioni sociali provocate dalla relazione tra gli individui e le relative società di appartenenza. I confini che definiscono questa condizione dialettica, spesso conflittuale e problematica, sono materia di interrogazione nei suoi lavori. La sua attenzione per queste disarmonie sociali si traduce in opere caratterizzate dall’esaltazione dei piccoli gesti quotidiani, presentati in modo tale da smascherare le difformità̀, le tensioni e le opposizioni. I suoi lavori sono prevalentemente performance collettive, sintetizzate in un’unica immagine iconografica e in video brevi ed essenziali. Filippo Berta nasce a Treviglio nel 1977. È rappresentato dalla Prometeogallery di Ida Pisani (Milano – Lucca).


Filippo Berta. ONE BY ONE

Vincitore dell’Italian Coucil (V edizione, 2019) promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

a cura di Giorgia Calò e Francesca Ceccherini

Opening: 13 maggio 2021, ore 10.00 – 20.00
13 maggio – 29 ottobre 2021
Nomas Foundation, viale Somalia 33, Roma

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