
Andrà tutto bene | Riccardo Previdi
Andrà tutto bene scrive Nonna Angela, che ha 100 anni e che di cambi e ricambi storici ne ha vissuti parecchi. La grafia immortalata nel neon che dà il titolo alla mostra, è l’ultima in ordine di tempo di un lessico familiare legato a Riccardo Previdi.
In galleria ci sono otto contenitori di ceramica più uno che non ha funzione di recipiente come gli altri, la lavorazione per tutti è avvenuta con una stampante 3D per l’argilla dell’azienda italiana Wasp e i vari passaggi, dalla modellazione e clonazione digitale, stampa e modellazione a mano, cottura e smaltatura, sono stati seguiti e resi possibili tra Milano e Faenza da collaboratori ed esperti artigiani della ceramica sotto la regia dell’artista.
Ciascuna di queste urne ha caratteristiche proprie e poggia su piedistalli di altezze diverse, le combinazioni di colori caldi che le distinguono si rifanno ad una composizione a pastelli ad olio di soggetto floreale del pittore simbolista Odilon Redon e ci allontanano da pensieri funebri per introdurci ad uno spirito di celebrazione. Un oggetto specchiante si erge tra i vasi, somiglia a un alveare o una casetta per cincie e dai pertugi si intrufolano rametti-bastoni che si rifanno all’iconografia di San Sebastiano, trafitto dalle frecce nel suo martirio.
Le urne in mostra si rifanno alla forma della zucca, il prototipo iniziale è stato infatti acquistato dall’artista all’ortomercato dell’ingrosso di Milano, lo stesso dove la Nonna Angela si riforniva anni addietro. Le urne hanno un corpo cavo e un coperchio, in alcuni casi visibile, in altri celato nell’incavo di un vaso o dal guscio di un canopo in una genealogia che passa dagli Etruschi alla Cina e arriva fino al Benin. Quelli di Riccardo Previdi sono oggetti che contengono e solidificano ricordi ma fungono anche da scatole future, chissà cosa potrebbe succedere se fossero riscoperti in un’epoca troppo lontana per poterla considerare.
Questa mostra si fonda su una ricerca di equilibrio tra il soggetto-autore, che consegna una serie di parametri manuali e umani a processi tecnologico-digitali, e le sculture-oggetti, che sono i prodotti di questa catena decisionale che si astrae di passaggio in passaggio. Previdi non è diffidente rispetto alla commistione tra tecnica e cuore, ma è motivato piuttosto da una genuina curiosità e volontà di stupirsi che sono anche caratteristiche salienti della sua ricerca artistica, giocata con registri estetici pop, insegnamenti artigianali e un’innovazione calibrata di tecniche e materiali.
Andrà tutto bene | Riccardo Previdi
Inaugurazione mercoledì 2 febbraio dalle 14 alle 21
Visibile fino al 12 marzo 2022
Galleria Francesca Minini, Via Massimiano 25