Luogo

Galleria Monica De Cardenas
Chesa Albertini, Aguêl 41, Zuoz | St.Moritz

Maggiori informazioni

monicadecardenas.com

Data

Mag 08 2020
Evento passato

Etichette

Mostra

Alex Katz e Francesca Gabbiani | Monica De Cardenas – Zuoz

Riapre la sede svizzera della Galleria Monica De Cardenas a Zuoz. Fino al 20 luglio le due mostre parallele, la personale di Alex Katz e la mostra di Francesca Gabbiani.

Alex Katz presenta ritratti femminili degli ultimi dieci anni, il tema per eccellenza e soggetto prediletto del grande pittore americano. I dipinti fanno parte di diversi cicli e raffigurano, col suo tipico stile essenziale, donne di carattere e personalità, trasformandole in icone del nostro tempo. Tra queste immagini spicca un ritratto recente di Ada, sua moglie e musa da sessant’anni, che ha dipinto più di duecento volte.
Nelle grandi tele che Katz chiama Split, lo stesso soggetto è dipinto da diversi punti di vista, ripetuti più volte in successione, come se fossero dei fermo immagine. I visi sono tagliati di netto, come nelle inquadrature di una macchina da presa. Ispirati in questo caso dalla nuova possibilità di fare facilmente numerosi scatti con lo smartphone, riassumono i paradigmi di una contemporaneità influenzata dai mass media, dal cinema e dalla fotografia.
Accanto ai dipinti, mostreremo alcuni “cartoons”, ovvero cartoni da spolvero: grandi disegni utilizzati dall’artista per ingrandire le immagini e trasferirle sulla tela – la stessa tecnica già usata dai pittori rinascimentali per tracciare i contorni degli affreschi. Presenteremo inoltre alcuni bellissimi disegni preparatori dagli anni Sessanta ad oggi, realizzati a matita e carboncino, e singoli oil sketches, gli “schizzi” eseguiti ad olio su tavola. Sarà così visibile l’intero percorso creativo dell’artista, che dal disegno, attraverso uno studio ad olio e un cartone da spolvero, porta al dipinto finale.


Francesca Gabbiani, artista svizzera residente a Los Angeles, è conosciuta per i suoi grandi collage di carte colorate che ritraggono interni o paesaggi sottilmente inquietanti, dalle atmosfere sature e cariche di presagi, spesso ispirati a scenari cinematografici o a film dell’orrore.
La tecnica che utilizza è complessa e delicata, consiste nel ritagliare forme di carta e sovrapporle. Questo processo significa decostruire l’immagine tramite i colori per poi ricostruirla attraverso le stratificazioni. Gli strati creano una profondità prospettica che è al contempo pittorica e tridimensionale. L’artista compone i suoi collage mettendo assieme frammenti per creare immagini cariche di desiderio e di suspense fino ad ottenere effetti intensi, quasi drammatici.
La mostra presentata a Zuoz è frutto delle sue ricerche più recenti. Francesca è rimasta molto colpita dall’improvviso e continuo divampare di incendi che negli ultimi anni hanno devastato la California, dalla pericolosità di queste situazioni e al contempo dalla bellezza degli scenari quasi apocalittici: “Mi sono trasferita a Silver Lake da Echo Park, e Griffith Park ha preso fuoco mentre vivevo lì di fronte, ho iniziato così a dipingere questi incendi. Mi è sembrato un buon momento per cominciare a descrivere questi paesaggi perché il panorama cambiava in continuazione e stavo cercando di dare un senso a questi cambiamenti rendendoli più astratti, quasi come una strategia di adattamento.
I fuochi sono così intensi che trovo il bisogno di trasformarli in modo da poter convivere con loro. Mi sono sempre interessata alle parti urbane della città in abbandono o in trasformazione, spazi che fanno parte dell’idea di una città dimenticata all’interno della città stessa, luoghi in cui le cose vengono trascurate. Mescolo tutte queste contraddizioni nei disegni che realizzo con inchiostro colorato, aerografo e carta finemente ritagliata. Parte di questa carta sembra galleggiare o cadere dal foglio che descrive incendi, distruzione e fragilità del paesaggio, attirando così anche l’attenzione dello spettatore sulla tecnica di realizzazione del collage. In questa città c’è un equilibrio urbanistico molto precario, un vento in una direzione o nell’altra può far bruciare tutto”.