Svoltasi per la prima volta nel 1978, la Bienal de Arte Paiz è la sesta Biennale più antica del mondo e la seconda dell’America Latina e, attraverso mostre ed eventi gratuiti, offrirà al pubblico diverse modalità di accesso alla conoscenza dell’arte, riunendo artisti, curatori, critici e personalità locali e internazionali. È una piattaforma per l’esposizione, la creazione e la diffusione della produzione artistica nazionale e promossa dalla Fundación Paiz para la Educación y la Cultura, ente senza scopo di scopo di lucro, che da più di quarant’anni si dedica al sostegno della produzione artistica nazionale e dello sviluppo dell’istruzione e della cultura in Guatemala con la convinzione che l’arte sia uno strumento essenziale per lo sviluppo sociale.
Eugenio Viola, attualmente direttore artistico di artistico del MAMBO – il Museo d’Arte Moderna di Bogotà in Colombia, ha così commentato la recente nomina: «Sono umile e onorato di essere stato scelto come curatore della XXIV Bienal de Arte Paiz in Guatemala, che occupa un posto significativo nel panorama artistico mesoamericano e latinoamericano, con risonanza nel più ampio contesto internazionale e latinoamericano, con risonanza nel più ampio contesto internazionale. In un mondo sempre più interconnesso ma frammentato, l’arte è un mezzo potente per riflettere, sfida e ispirare. Può offrire diverse prospettive sulla realtà, presentando punti di vista alternativi alle contraddizioni della nostra epoca contemporanea. L’arte può promuovere l’inclusività, creando ponti tra universi lontani per ricollegare e riconciliare prospettive diverse, culture e tempi diversi. Con queste idee in mente, prevedo un progetto polifonico, inclusivo e partecipativo. Risuonerà con la complessa rete di lingue, religioni, culture e prospettive storiche che danno forma alla nostra globalizzazione, e prospettive storiche che danno forma alla nostra società globalizzata, impegnandosi allo stesso tempo con il ricco e multiculturale Guatemala. Guatemala, un ecosistema artistico ricco e multiculturale che ho già avuto il privilegio di sperimentare nel corso della mia carriera. Sono sinceramente grato al comitato di selezione per avermi affidato questo ruolo e per aver creduto nelle mie capacità. Mi impegno ad affrontare questa prestigiosa nomina con la massima consapevolezza e responsabilità con la massima consapevolezza e responsabilità etica, mantenendo la stimata eredità della Biennale e contribuendo al suo futuro. Sono impaziente di intraprendere questo viaggio e attendo con ansia alle esperienze vibranti e arricchenti che questa Biennale sicuramente porterà».
A queste dichiarazioni sono seguite quelle di Sonia Hurtarte, direttore esecutivo della Fundación Paiz, che ha affermato: «Siamo onorati di accogliere Eugenio Viola come curatore della XXIV Bienal de Arte Paiz. La sua vasta esperienza e il suo approccio visionario risuonano profondamente con la missione della Fundación Paiz di utilizzare l’arte come catalizzatore per il cambiamento sociale e l’educazione, rafforzando il nostro impegno verso questi ideali. Fondendo il globale e il locale, l’esperienza di Viola arricchisce la portata internazionale della Biennale e promuove la nostra missione di promuovere l’arte contemporanea in Guatemala, fornendo allo stesso tempo una piattaforma che favorisce la visibilità internazionale degli artisti guatemaltechi. La sua curatela si propone di esplorare temi critici, con la partecipazione di artisti di diversa provenienza e generazione, assicurando così una Biennale non solo rilevante, ma anche trasformativa per la comunità artistica e il pubblico in generale. È uno scambio culturale che alimenterà i talenti nazionali, promuoverà un dialogo più ampio e rafforzerà l’arte locale del Guatemala, migliorando l’apprezzamento e la partecipazione all’arte contemporanea. Siamo entusiasti di presentare la XXIV Bienal de Arte Paiz e di attraversare questi tempi di trasformazione per l’arte latina, Eugenio Viola emerge come il curatore ideale per coltivare e amplificare l’arte contemporanea e questo entusiasmo all’interno della comunità artistica globale».
Eugenio Viola è un critico d’arte e curatore italiano, specializzato nelle esperienze e teorie legate alla performance e alla poetica corporea.
Gli esordi nella critica lo vedono, dal 2003 al 2009, quale collaboratore della rivista Segno.
Ritagliandosi uno spazio unico nella scena artistica contemporanea, la sua carriera attraversa continenti ed emisferi, intrecciando la pratica curatoriale, la ricerca interdisciplinare e ricerca interdisciplinare e studi accademici. Viola ha conseguito un dottorato di ricerca in Metodi e metodologie archeologiche metodologie della ricerca archeologica e della ricerca storico-artistica presso l’Università di Salerno e ha curato oltre 100 mostre in tutto il mondo, tra cui il Padiglione Italia alla 59ª Biennale di Venezia Biennale di Venezia (2022) e il Padiglione Estone alla 56ª Biennale di Venezia (2015). Ha pubblicato oltre 60 cataloghi e libri ed è membro dell’IKT- International Association of Contemporary Art Curators e del CIMAM- International Committee for Museums and Collections of Modern Art.