Arco Madrid 2025
Yamamoto
Yohji Yamamoto. Letter to the future. Photo credit Alessandro Saletta - DSL Studio. Courtesy of 10 Corso Como

L’essenza di Yamamoto

Fino al 30 luglio 2024, presso la galleria del Concept store milanese 10 Corso Como, la mostra dedicata allo stilista giapponese Yohij Yamamoto

Gli spazi espositivi di 10 Corso Como, di recente ristrutturazione, sono connotati dalla luce naturale che dalle finestre invade tutto lo spazio espositivo e ammorbidisce i contorni, lasciando ai tessuti dei capi esposti l’intensità cromatica originale. I bianchi nelle varie tonalità dall’ottico al latte si arricchiscono di profondità nei drappeggi irregolari tipici dello stilista Yamamoto, il nero ha un’intensità assoluta ed i rossi pulsano come vivi. Tutta la mostra, a cura di Alessio de’ Navasques, verte sui suoi colori iconici, nero, bianco e rosso.

Il tipo di allestimento è di forte impatto emotivo, entrando si ha una visione d’insieme di tutti i capi esposti, posizionati su un’immaginaria linea ovale rispetto la stanza open space rettangolare. Sul fondo, rialzati rispetto al pavimento, come fossero su un palcoscenico, i capi più scenografici sia come volumi che cromaticamente perché contenenti il rosso vivo.

La mostra rende accessibile anche ai non “addetti ai lavori” la poetica, l’estro creativo e la complessità scultorea dei capi del designer Yamamoto che da sempre esprime con le sue collezioni un linguaggio unico a cavallo tra oriente e occidente.

Yamamoto ha una cura estrema nella scelta dei tessuti, per qualità e resa finale; tra i primi capi esposti vicino all’ingresso, un abito lungo senza maniche realizzato in una pesante lana bianca, fatto di poche semplici linee ma talmente innovative da lasciare tutti incantati.

Perfetto il modo in cui la mostra è stata progettata, l’esposizione lascia i visitatori liberi di vedere le opere anche da molto vicino, gli abiti sono privi di protezione e luci puntate. Ognuno è libero di fermarsi e osservare in dettaglio la maestria sartoriale, l’originalità scultorea dei capi, la forza innovativa contenuta in ognuno.

In questa mostra è forte il messaggio del couturier che sa sempre lavora senza compromessi dettati da esigenze di marketing o tendenze moda, portando avanti le sue sperimentazioni da oltre 50 anni.

Unico difetto di una mostra imperdibile, il numero dei capi esposti, sono solo 25. Pochi rispetto alla produzione di Yamamoto che sperimenta volumi, materiali e asimmetrie, sempre fedele ad una visione del femminile poetica e libera da stereotipi da tutta la vita.

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