Andrea Astolfi

“Effetto” DSCF9275 di Andrea Astolfi

Nel suggestivo borgo di Penne, dal 22 ottobre al 5 novembre 2022, “Inangolo” propone la ricerca video di Andrea Astolfi che, dalla casualità di una reflex Fujifilm rotta, mette in scena la composizione di 10 video distorti nelle immagini, colori e suoni (fenomeno definito con il termine glitch, solitamente utilizzato in elettronica).

DSCF9275, a cura di Antonio Zimarino, si costituisce di un’unica opera che dà il titolo alla personale. Dall’unione tra l’estensione di salvataggio dei file video (DSCF) e il numero di matricola del primo video (9275), l’architettura di pensiero dell’intera mostra si fonda nell’immersione dell’esperienza estetica di una sequenza video casualmente malfunzionante. Senza alcun intervento di postproduzione, Astolfi sceglie il disvelamento di una porzione di verità seguendo la cronologia degli eventi nel periodo che precede il lockdown da Covid-19. 

Andrea Astolfi

Ciò che la Fujifilm trattiene e restituisce al visitatore è un mondo “altro”, distopico alla luce dell’emergenza sanitaria, talvolta rincuorante con le tonalità del rosa, sospeso in una bolla temporale dai suoni ovattati a riecheggiare le domande su cosa sia arte e se può definirsi tale una ripresa casualmente alterata. Sullo sfondo di tali enigmi, il visitatore è costretto a fare i conti con la diversa percezione di ciò che crede di conoscere ma che, presentato sotto un “occhio” differente, lo invita a destrutturare e riordinare secondo i propri canoni percettivi. Rimangono alcuni punti fermi tra paesaggi, persone e oggetti in mutamento dai contorni indefinibili a cui la mente sembra opporre resistenza incasellando immagini e pensieri in strutture di senso percettivo nonché di valore. La provocazione e il turbamento iniziale cedono il passo al ribaltamento della relazione realtà-percezione che si traducono secondo l’artista in due questioni fondamentali: “[…] è la nostra realtà nient’altro che un glitch infinito o è la sua percezione? È proprio la macchina a liberare l’artista da sé o viceversa?”

Gli interrogativi di Astolfi affondano le radici nelle teorie del secolo scorso sulle nuove tecnologie e saranno un leitmotiv ancora a lungo se consideriamo l’inarrestabile processo tecnologico. Talvolta i quesiti si trasformano in aporie, in giochi virtuosi seppur necessari, generatori di rinnovati stimoli e riflessioni per l’arte. L’esperienza estetica di DSCF9275 si dispiega intorno al “sentire percettivo” che obbliga il visitatore ad assumere un altro punto di vista che non è quello di un essere umano, ma di una macchina; impone una lente rosa che si frappone con le nostre di lenti percettive con cui osserviamo il mondo secondo spazio e tempo. I secondi che scorrono durante il video sembrano domandare incessantemente al visitatore cosa stia provando, addirittura sembrano traslare la domanda su cosa stia provando la Fujifilm riprendendo quelle immagini. 

Era il 1974 quando il filosofo Thomas Nagel pubblicò su Philosophical Review un esperimento mentale in cui si chiedeva cosa si provasse ad essere un pipistrello (Che effetto fa essere un pipistrello?), in altri termini egli cercava di definire il carattere dell’esperienza soggettiva di un organismo biologicamente differente da quello umano. In vista delle sempre nuove scoperte in campo di intelligenza artificiale, di algoritmi che sembrano incontrollabili nell’affanno della creazione di una coscienza nelle macchine, fare esperienza di DSCF9275 getta luce non più in termini di “incoscio ottico” ma di “occhio conscio” capace di elaborare un senso estetico in cui l’artista diventa l’iniziatore di un processo, poi uno spettatore.


Andrea Astolfi
DSCF9275
a cura di Antonio Zimarino
Inangolo
Largo San Giovanni Battista, 1 – Penne (Pe)
22 ottobre – 5 novembre 2022
Orari: venerdì e sabato dalle 18.00 alle 20.00
www.inangolo.it | info@inangolo.it