Dopo molti anni, l’artista torna nella sua città natale per presentare una selezione delle sue opere più significative, sia storiche che site-specific collocate in diversi punti della città.
Diego Esposito, ex professore di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Brera, con questa mostra consolida il legame con la sua città d’origine; l’artista per circa cinquant’anni ha vissuto e lavorato tra Venezia, Milano e, per un periodo, anche negli Stati Uniti, realizzando mostre e opere in ogni parte del mondo. L’artista nella sua città aveva già realizzato mostre personali e installazioni site specific per l’Università degli Studi di Teramo. Le opere presentate per la mostra sono collocate in cinque luoghi chiave: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Biblioteca Regionale “Melchiorre Delfico”, L’Arca – Laboratorio per le Arti Contemporanee, la Pinacoteca Civica e un’opera permanente che verrà installata nella Villa Comunale. Ogni luogo è stato scelto non solo per la sua rilevanza storica e culturale, ma anche per il suo valore simbolico: gli spazi scelti hanno una grande importanza per la comunità per la cultura, la sacralità e per l’aspetto sociale. Esposito ha voluto creare un legame intimo e significativo tra le sue opere e lo spazio che le ospita, facendo sì che ogni installazione risuoni con il contesto in cui è inserita, arricchendone il significato e invitando il pubblico a una riflessione più profonda sul rapporto tra arte e luogo.
La prima opera, intitolata Lvx Illvminat Lvcem, che dà anche il nome alla mostra, è esposta nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Si tratta di una ceramica dalle stesse dimensioni delle pietre della facciata della cattedrale, collocata in un panno di lino, laminata in oro e troviamo incisa la scritta “Lvx Illvminat Lvcem”. La luminosità di quest’opera omaggia il polittico di Jacobello del Fiore, collocato nella stessa cappella. Esposito crea un dialogo tra le opere, collegando Teramo e Venezia, città importanti, soprattutto la città veneta che è di forte ispirazione artistica.
Proseguendo fra le vie della città, arriviamo al secondo luogo espositivo, la Biblioteca regionale “Melchiorre Delfico”, qui sono esposti acquerelli, disegni, taccuini di viaggio, tutti ricordi dei viaggi che ha realizzato l’artista intorno al mondo. Sulle scale monumentali d’ingresso ai piani superiori sono collocati due grandi acquerelli intitolati Disegnando Cosmogonie.
Presso L’Arca, Laboratorio per le Arti Contemporanee, è esposto un gruppo di dieci opere, distribuite in quattro sale, che dialogano tra loro. Queste opere, alcune storiche e altre realizzate appositamente per la mostra, sono minimali, monocromatiche e di grandi dimensioni, esprimendo l’importanza della spazialità per Esposito.
Gli ultimi due spazi espositivi, la Pinacoteca Civica e la Villa Comunale, sono adiacenti. Alla Pinacoteca Civica è esposta l’opera L’arte è sempre contemporanea/Tracce a Teramo, composta da due lastre di mosaici ispirati ai recenti ritrovamenti in via Sant’Antonio: una pavimentazione romana in mosaico lapideo. L’artista, catturato dalla particolare astrazione geometrica di uno dei mosaici rinvenuti, ha deciso di realizzare una riproduzione, con tessere simile all’originale e colorate, accostandola a un altro mosaico con tessere di colore simile e tessere bianche, creando un dialogo tra passato e presente e dimostrando come l’arte non abbia tempo.
Infine, Mappa Celeste è un’opera site-specific permanente realizzata appositamente per la Villa Comunale. L’installazione è prevista per settembre 2024.
Il 6 settembre 2024 alle ore 18.00 verrà presentato il catalogo della mostra “LVX ILLVMINAT LVCEM” presso L’ ARCA (Laboratorio per le Arti Contemporanee) in via Largo San Matteo a Teramo, con la partecipazione di: Tommaso Trini, Bruno Corà, Marco Meneguzzo, Aldo Iori, Carlo Severi, antropologo e Pietro Montani, filosofo. Il catalogo bilingue, a cura di Marco Meneguzzo e Aldo Iori, contiene testi istituzionali, testi critici dei curatori, illustrazioni delle opere in mostra e di altre opere storiche dell’artista.
La mostra rappresenta una vera e propria boccata d’aria fresca per la cittadina, un’opportunità per mettere in luce l’importanza dell’arte contemporanea. È un modo per dimostrare che anche una città come Teramo, spesso sottovalutata, può contribuire significativamente al panorama artistico. Attraverso questo evento, Teramo non solo valorizza l’arte, ma offre anche un percorso che invita a scoprire e apprezzare l’intera città, andando oltre i singoli spazi espositivi e creando un’esperienza culturale ricca e coinvolgente.