La CryptoArt ha, però, avuto il proprio riscatto sempre a Milano nella scorsa settimana, grazie ancora una volta alla laboriosità del collettivo universitario Metabrera e della galleria d’arte digitale Holy Club. Un’ulteriore conferma della passione che questi ragazzi nutrono per l’arte e della loro ambizione a esplorare le nuove frontiere che la cultura può intraprendere nel dialogo con la tecnologia. I due gruppi, sabato 15 aprile, in occasione dell’inaugurazione del primo Flagship Store di Game Stop Italia in via Torino 49, hanno collaborato dedicandosi alla curatela della mostra NFT, insieme con Mendacia e Alisia Viola.
L’esposizione, svoltasi dalle 16 alle 22, prevedeva due parti. La prima era dedicata alla collezione artistica legata al progetto discografico “Outsider” di Nitro, di cui si è già parlato in questa sede la settimana scorsa. La seconda parte ha visto, invece, la partecipazione di trenta artisti digitali italiani, molto conosciuti nell’ambiente della CryptoArt.
Fra i maggiori nomi, particolare attenzione va dedicata alla figura di Annibale Siconolfi, architetto e artista 3D famoso per la creazione di mondi immaginari e di paesaggi distopici e futuristici. La sua visione è influenzata da diversi elementi: dai film di fantascienza all’architettura contemporanea, ma anche da temi delicati come il riscaldamento globale, la sovrappopolazione umana e l’inquinamento. Annibale vanta esposizioni in tutto il mondo, tra cui a Shenzhen, Mosca e Boston, oltre a essere stato uno dei protagonisti del Decentral Art Pavilion alla Biennale di Venezia del 2022. Il tutto nel giro di soli tre anni.
Altro artista di rilievo che ha partecipato con un proprio NFT all’evento è stato Giovanni Motta. Appassionato di arti figurative, amante degli anime e dei manga giapponesi, ha esplorato il tema che sarà poi fulcro del suo lavoro, il bambino interiore, un’immagine che ha creato disegnando un personaggio chiamato Jonny Boy. Giovanni ha sviluppato uno stile unico che fonde l’arte dei cartoni animati con quella contemporanea, utilizzando la tecnica del Pop Surrealismo, attingendo alle proprie esperienze ed emozioni e creando opere profondamente personali ma di fascino universale.
Agli esperti del settore non sarà sfuggita la presenza anche di Antonio Bizzarro, DVRK, CryptoMadonne, Bruno Cerasi, ma tutti sarebbero meritevoli di menzione.
Metabrera ha contribuito nello specifico alla selezione di alcune opere, guardando a una delle collezioni più interessanti del mondo della CryptoArt italiana, il Turing Fund. I quattro lavori scelti sono stati quelli di Emanuele Dascanio, Ryan Koopmans, Cath Simard e Giuseppe Lo Schiavo, in arte GLOS. Dascanio è uno dei disegnatori italiani di maggior successo al mondo e attualmente tra i primi 80 artisti in vendita sul rinomato marketplace SuperRare. Koopmans, particolarmente attratto dalla fotografia di strutture surreali nelle megalopoli e nei paesaggi urbani, è attento a illustrare ciò che definisce “la poesia della forma in luoghi interessanti”. Simard, fotografa e artista canadese, fonde realtà e immaginazione in paesaggi caratterizzati da un’estetica surreale. Infine, GLOS è un pluripremiato artista visivo che vive tra Londra e Milano, la cui ricerca, utilizzando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, mira a creare un ponte fra arte e scienza.
Il nuovo store dell’azienda statunitense, leader nella vendita di videogiochi nuovi e usati, che ha aperto in pieno centro a Milano, continuerà nei prossimi giorni a rendere visibile al pubblico diverse opere promuovendo, dunque, una selezione di talenti del panorama artistico italiano. Da non perdere!