La ricerca di un equilibrio tra la dimensione istintiva irrazionale e l’elemento oggettivo e codificato della condizione algebrica e numerica è un elemento che guida la vita economica e altri aspetti della società attuale. La dimensione pratica e simbolica nella ricerca pitagorica si esprime anche nella società tecnologica contemporanea. Nel lavoro di Jakub Woynarowski (Cracovia, Polonia, 1982), questi spunti diventano grandi mari aperti in cui navigare per la conoscenza del mondo.
Nell’installazione multimediale realizzata nello Spazio Molini della Fondazione Pastificio Cerere, l’artista polacco ci porta in una dimensione immersiva costruita attraverso l’armonia tra elemento numerico e sonoro, nella corrispondenza di lettere, parole e numeri; in un luogo che accoglie perfettamente il lavoro.
Sol Salutis: il linguaggio dei numeri è una mostra organizzata dall’Istituto Adam Mickiewicz, con l’Istituto Polacco di Roma, in partnership con la Fondazione Pastificio Cerere e cofinanziata dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia. Il lavoro è composto nella totale centralità, data da due cerchi che inscrivono un rettangolo-scacchiera. Polarizza l’attenzione in modo ipnotico la superficie nera e le linee geometriche bianche, nell’ambiente completamente buio. Il suono ha un ruolo centrale nel focalizzare la concentrazione sui significati, rimandati da lettere e forme geometriche, dalla dimensione romantica verso una visione futuristica ed esoterica.
La visione anticipatoria che si trova negli scritti del poeta polacco Adam Mickiewicz (1798 – 1855), in particolare da Historia przyszłości (Storia del Futuro), è trasferita in modo concettuale e tecnico da Woynarowski nel lavoro, con spunti ispirati dallo scenario utopico dello scrittore romantico. Quest’ultimo aveva soggiornato a Roma per alcuni periodi portando anche un contributo nelle lotte d’indipendenza dell’Italia di metà Ottocento. Tra le visioni futuristiche e multidimensionali di Mickiewicz c’è anche il riferimento alle fibre ottiche che sono usate da Woynarowski nell’installazione per lo Spazio Molini a Roma. Per 12 volte lo schermo si dinamizza nella scacchiera occupata dalle lettere dell’antico alfabeto polacco, segnate ognuna con 36 numeri. La leggera luminosità accende per breve tempo le lettere, in una apparizione/epifania, formando le parole con un ritmo cadenzato, scandito dal suono sempre diverso ad ogni lettera evidenziata. Il risultato della composizione di ciascuna singola parola fa emergere una melodia e un numero che si ripete spesso identico, anche se la serie è ovviamente diversa. Come ad esempio avviene con il numero 44. Emergono così le parole polacche salvezza; spirito; ariete/agnello; popolo; popolo dei popoli; mickiewicz; redenzione; dei popoli redenzione; della nazione redenzione; asia; polonia e lituania; sole della salvezza. La simbologia si ispira alla centralità solare, di derivazione spirituale ed ascetica.
Il titolo stesso dell’installazione è tratto dalla poesia di Mickiewicz Ode alla gioventù in cui si legge “Ave, alba di libertà, dietro di te il Sole della salvezza!” ed è l’incipit di una poetica dalla semantica complessa, nella speranza salvifica guidata dal mistero pitagorico.
Jakub Woynarowski
Sol Salutis: il linguaggio dei numeri
06 DICEMBRE – 18 DICEMBRE 2021
Spazio Molini, Fondazione Pastificio Cerere – Roma
Via degli Ausoni, 700185 Roma
Tel. +39 06.45422960
Mail: info@pastificiocerere.it