Arco Madrid 2025
Giulio Boccardi, Sodalizio. Atto I Il rituale, 2025, stampa su Hahnemühle Baryta, 60 × 90 cm. Courtesy dell’artista e Boccanera Gallery, Trento Milano

Booming. La storica fiera dell’arte emergente

La riforestazione del bosco della Panarotta (TN) rivolta a chiunque desideri parteciparvi e collegata ad un progetto di performance; l’Hidden Work dell’artista Luca Rossi all’ingresso della struttura espositiva. Sono solo due dei numerosi progetti che animano la fiera indipendente dell’arte da tempo radicata a Bologna.

Anche quest’anno, infatti durante i giorni di Bologna Artefiera sarà possibile visitare Booming, l’ormai storica fiera dell’arte emergente che fa da contraltare alla manifestazione ufficiale allestita nel quartiere fieristico.

Sempre  ferma nella volontà di interpretare le realtà nuove, le esperienze meno visibili e underground, l’imponente  rassegna organizzata da Simona Gavioli e DOC Creativity quest’anno cambia sede. Dagli spazi di DumBo, infatti,  struttura polifunzionale poco distante dalla stazione centrale, approda a Palazzo Isolani, nel cuore del centro storico cittadino. Il cambiamento, come spiega Simona  Gavioli, direttrice artistica e curatrice,  si inserisce nel principio che vede Booming come un evento mobile, itinerante:  volto, da un’edizione all’altra, a postarsi nello spazio urbano per andare idealmente incontro al visitatore.   –  Industrial-palazzo storico; palazzo storico-industrial  – precisa ancora Simona Gavioli per raccontare l’identità delle strutture che alternatamente hanno ospitato l’evento dalle sue origini all’edizione di quest’anno. Uno degli aspetti interessanti di questo cambiamento è che visitare Booming adessoconsentirà allo spettatore di percorrere gli spazi del palazzo cinquecentesco collocato a ridosso di Piazza Santo Stefano,  aperti per la prima volta tutti insieme contemporaneamente.

Nell’intento di farsi osservatore delle realtà più originali e inconsuete del panorama artistico, anche questa edizione di Booming si compone di quattro sezioni tematiche. Il frequente riferimento al mondo della natura nei titoli e nelle denominazioni vuole allegoricamente collegare la capacità di radicamento, crescita e allargamento, propria delle piante, a tutto ciò che è nuovo. Queste denominazioni, tuttavia, si legano anche all’attenzione per la questione ambientale, uno dei temi al centro di quest’ultima edizione.

Le quattro sezioni si articolano in una “main section”  intitolata Le Elicoidi, nella sezione Le Rampicanti,  nelle sezioni Le Neurodegenerative  e Le Ecocentriche.

Protagonisti della prima sezione, oltre all’autore del già menzionato “main project” Hidden work,  sono  gli artisti, sostenuti da gallerie o realtà indipendenti, che si muovono nell’universo di ciò che è meno visibile nel panorama contemporaneo  oppure sorto da poco. Come sempre le ricerche di questi autori si sviluppano spesso fuori dalle consuetudini , scaturiscono prevalentemente dalle loro visioni analitiche, dal loro confronto con i mezzi espressivi e dalla loro creatività senza  il sostegno di budget elevati.  Le pratiche di questi artisti, inoltre, anelano sovente a essere libere da logiche di mercato.

Punto fermo della manifestazione resta la sezione “Femminismi” (quest’anno Le Rampicanti ) presente dall’edizione del 2019.  “Femminismi” è dedicata al tema delle disparità di genere e su tale argomento questa parte della fiera resta fedele al valore della pluralità anche in riferimento agli artisti partecipanti. Nella molteplicità delle proposte ricordiamo su tutte l’opera appositamente realizzata dall’artista francese MadMeg presentata dalla galleria modenese D406, e collocata, all’interno di Palazzo Isolani, nell’importante Sala del Granduca. Per questa sala l’autrice esegue la rielaborazione a china dell’opera forse più incisiva di Artemisia Gentileschi, Giuditta e Oloferne, in un disegno di grande formato, e la pone al posto di tutti i ritratti di uomini potenti storicamente disposti nelle pareti della stanza. L’intervento nella Sala del Granduca da parte di MadMeg  non si ferma alla volontà di riflettere sul tema sociale della parità tra donna e uomo, ma vuole alludere anche ad argomenti  di natura politica. L’artista prende infatti posizione sull’avvento, nel mondo occidentale, di forze politiche conservatrici, ostili o poco curanti dei diritti delle donne come quello di decidere del proprio corpo o, più in generale, di autodeterminarsi. Tale posizione, del resto,  induce naturalmente lo spettatore a interrogarsi sui valori di libertà e parità nel momento in cui viviamo. Viene oggi spontaneo  riflettere, ad esempio e in special modo, sul fenomeno della presenza, o della forte influenza, di uomini economicamente potenti  negli spazi della politica.

Le Neurodegenerative è la sezione dedicata agli artisti appartenenti alla generazione “Z” che la curatrice percepisce fortemente impegnati, militanti rispetto a questioni che riguardano la giustizia sociale, l’economia  e i problemi ambientali. Una posizione forte assunta dai giovani di questa generazione riguarda il  dibattito sulla libertà e l’indipendenza di chi svolge pratica artistica e dalle possibilità rilevate su questo versante all’interno del sistema dell’arte ufficiale.  Di tali forti posizioni sono permeate le scelte di percorso e la ricerca di questi artisti giovanissimi .

Le Ecocentriche  è l’ultima sezione della fiera ed è interamente dedicata al tema ambientale. Tra le opere, gli interventi e le personali presenti  in questo segmento della manifestazione ricordiamo le opere video realizzati da Leonardo Panizza e Giulio Boccardi: autore presente per la seconda volta a Booming. Tra i motivi ricorrenti vi sono quello del mondo naturale che si trasfigura in un luogo mistico carico di spiritualità; quello del rapporto simbiotico tra uomo e natura, quello della denuncia del disastro ambientale causato dell’azione umana.

In aggiunta alle quattro sezioni vale la pena menzionare i progetti speciali realizzati all’interno di questa edizione di Booming:  Mutante_1, di Barbara Grossato, legato alla sezione Le Rampicanti; Morb – Pixel Faith, installazione a cura di Simone Sensi;  Effetti AI_ndesiderati, video di Simone Meregalli; Booking x Booming, azione “situazionista” ispirata a George Perec  proposta da Pino Boresta; la performance inaugurale Costellazioni familiaridi Dora Musola

La forte varietà di proposte, volta a interpretare il fermento nascosto sotto i fenomeni main stream del panorama artistico, si compone di ricerche multiformi.  Queste ultime guardano consapevoli, ma in modo libero, ai motivi di indagine o alle sperimentazioni che hanno caratterizzato le ricerche del passato più recente.  Assistiamo dunque a progetti di performance,  azioni di espressione corporea, happenings, progetti di arte relazionale e partecipativa confrontarsi con la suggestione di oggetti e materiali. Gli strumenti come il  video e della fotografia si alternano al mezzo dell’AI e alle tecnologie digitali collegate alla riflessione critica da parte degli artisti nei loro confronti. Incontriamo infine le espressioni artistiche più tradizionali come la pittura e la scultura sempreverdi e immortali.