Arte Cultura
Palazzo Ducale a Genova

Arte Cultura

Arte Cultura. Sempre più spesso questi due termini sono considerati intercambiabili. Due termini che sono i pilastri del nostro essere umani.
Due termini in realtà indipendenti uno dall’altro. Anzi arrivo a dire che in certi casi potrebbero anche essere in antitesi.

La cultura nell’accezione comune  è un insieme di regole, tradizioni, usi, che non è raro agisca come arma nelle mani di chi le gestisce pretendendo  di imporla ad altri. Cosa sono le religioni se non cultura?

Lasciando da parte i canoni accademici legati alla tekné , l’arte da tempo parla di tendenze, non crea regole, e anche fosse non le impone, se mai affascina e coinvolge. È espressione del sentire, che l’autore si augura di trasmettere in modo che altri possono percepire e recepire.
La cultura osserva regole che siano sentite o meno poco importa.
L’arte libera la mente
La cultura crea gabbie
L’arte ci apre mondi 
La cultura ci racchiude nel suo mondo
L’arte per essere tale, parla un lessico universale
La cultura parla  un suo lessico in relazione al proprio contenuto
L’arte è aria
La cultura no 
L’arte è atemporale 

La cultura nasce ma può scomparire, e a volte in modo traumatico Arte Cultura non sono affatto termini sovrapponibili nei loro significati.
Con Cultura nell’accezione comune si intende  una serie di norme che comprendono leggi più o meno scritte identificative di un popolo, di una comunità. Ad esempio la corrida o le processioni. L’arte ha molto poco a che fare con la cultura perché l’arte è un mondo a sé che può comprendere la cultura ma non  il contrario.

La cultura infatti può anche non comprendere l’arte. Su questa parolina di quattro lettere le opinioni sono infatti infinite e molto diverse.
Parliamo dall’arte visiva. Vasari aveva ben codificato le diverse arti e cioè la capacità di fare arte che comunque nasceva a bottega. Pensiamo alle sue categorie che hanno condizionato le scuole di pensiero fino alla metà del secolo scorso e anche oggi se ne sentono gli echi.

L’arte filosoficamente parlando è un concerto tra mano mente e spirito come ci dice San Francesco e grazie all’armonia è in  grado di suscitare quel certo non so che che accende la vita, proprio la voglia di vivere a differenza di tante discipline fine a se stesse. L’arte è inomologabile, incoercibile,  in una parola libera! può sposarsi all’architettura, oppure può posarsi su un manufatto,  può sposare una tradizione forse ma non può essere avvilita e imprigionata da categorie.

L’arte dicevamo, è come l’aria, il suo messaggio per essere tale deve essere atemporale e non conoscere confini geografici o culturali. Deve poter  essere riconosciuta ad ogni latitudine e ad ogni longitudine cosa che alla cultura è spesso impedita.
L’arte alla fine è una, le culture tante, e in qualche raro caso si sovrappongono. 
Perciò facciamo attenzione e “diamo a Cesare quel che è di Cesare”. 

Tiziana Leopizzi

Architetto, giornalista iscritta all’albo da circa 25 anni, è stata nominata accademico ad honorem per la sua scelta di diffondere i valori dell’arte e della cultura in modo semplice e trasversale. È membro quindi dell’AADFI l’Accademia delle Arti del Disegno, la più antica d’Europa, voluta da Cosimo I e Giorgio Vasari nel 1563, che vanta come primo Accademico Michelangelo. Recentemente nel 2018 è stata nominata Ambasciatore della Città di Genova nel Mondo. Il suo mentore è Leonardo da Vinci il cui CV che non manca occasione di pubblicare, è fonte di saperi inestimabili per tutti noi. Usa l’arte come strumento di comunicazione realizzando progetti in Italia e all'estero.