L’artista e compositore svizzero Zimoun dichiara di sentirsi un esploratore delle sue installazioni, piuttosto che un creatore. Ricopre il ruolo di iniziatore dell’opera: le sue sculture audiovisive su larga scala sono concepite come un’aggregazione simmetrica di materiali industriali che si riappropriano dello spazio, generando uno spettacolo formato da infinite variabili dettate dal caso, attivate dall’artista. Il titolo dei suoi lavori consiste semplicemente nella classificazione dei materiali utilizzati, lasciando libero spazio all’interpretazione individuale. Così, l’ultimo dedalo multisensoriale si intitola 1944 prepared DC motors, mdf panels 72×72 cm, metal discs 20cm, 2020.
L’installazione è composta da 1944 dischi di metallo, sui quali sono installati altrettanti 1944 piccoli motori a ripetizione; ordinati ossessivamente nello spazio circostante, formano una perfetta catena di montaggio minimalista. Quando attivati, le piccole piastre di metallo cominciano a muoversi freneticamente: i suoni che derivano dalle frizioni dei dischi sulla loro base ricordano le cadenze ASMR e i suoni prodotti da fenomeni naturali, come il ticchettio della pioggia, o il fruscio delle foglie mosse dal vento. Ogni piatto ruota nella propria sequenza indipendentemente, mantenendo un ritmo particolare dettato dalle singole dinamiche di causa ed effetto, in un ritorno ciclico e senza fine che riconcilia simultaneamente i componenti della struttura.
Tutti i motori agiscono alla medesima velocità, azionati dalla stessa corrente: ma i dischi di metallo sono costruiti a mano da Zimoun, dunque impercettibilmente diversi. Queste differenze quasi inesistenti creano in realtà variazioni che influiscono sulla qualità del suono e dell’immagine visuale: alcuni sembrano muoversi freneticamente, altri si impattano sulla base, enfatizzando le loro caratteristiche individuali – pur restando saldamente ancorati all’installazione collettiva, producono interazioni accidentali.
La duplicità delle opere di Zimoun sono la firma della sua particolarità: nelle sue installazioni percepiamo costantemente la compresenza di concetti opposti – caos e ordine, natura e artificio, autonomia e dipendenza. E l’osservatore viene lasciato libero di speculare su possibilità, sensazioni, dimensioni astratte o illusorie. ‘Nel mio lavoro cerco di non creare specifiche associazioni, ma piuttosto di creare spazi e stati atmosferici che invitano l’osservatore a osservare, pensare e riflettere su vari livelli” dice Zimoun.
L’artista sviluppa e realizza i suoi progetti nel suo studio a Berna, in Svizzera. Per più di 15 anni, il suo lavoro è stato eseguito seguendo una rigida politica di riciclaggio a zero spreco, utilizzando materiali riciclati, adoperandoli più volte per diversi lavori. Per quest’opera commissionata dal brand di orologi svizzeri Jaeger Le-Coultre, il compositore ha utilizzato per la prima volta manufatti in metallo. ‘Abbiamo scoperto questo materiale durante una visita a un workshop di Jaeger Le-Coultre. Sono stato attratto immediatamente dalla meravigliosa ruvidezza, la consistenza leggera e le variazioni visive del materiale’ racconta Zimoun. ‘L’idea di integrare un materiale grezzo per questo nuovo lavoro che è normalmente utilizzato per la produzione degli orologi di Jaeger Le-Coultre sembrava perfetto. Dopo una serie di test e esperimenti nel nostro studio, abbiamo deciso di utilizzare questo tipo di materiale, il suo spessore e la sua dimensione’.

Il progetto, prodotto in collaborazione con Tetro, verrà presentato in varie città per un viaggio globale che partendo dalla Cina, terminerà in Svizzera in Aprile 2022. Per ulteriori informazioni vai su www.zimoun.net