Non si tratta di una mera utopia, ma una realtà ormai consacrata nelle menti innovatrici dei curatori italiani. Il binomio arte e tecnologia è al centro della mostra inaugurata domenica 21 maggio a Gaeta. L’esposizione, visitabile fino al prossimo 25 giugno, è curata da Vito Abba, che ha scelto come sede dell’allestimento la Pinacoteca Comunale “Antonio Sapone”, così intitolata per omaggiare il gallerista di fama mondiale, grande amico di Pablo Picasso.
È la prima mostra nel 2023 del collettivo internazionale OpenArtCode, composto da artisti con stili e tecniche molto diversi tra loro, ma che hanno unito i loro talenti esordendo per la prima volta insieme al Grand Palais di Parigi. Il dilagante successo ha permesso al collettivo di tornare nuovamente a Parigi, ma di confrontarsi anche in altre importanti location europee, come l’Auditorium Rainier III di Montecarlo e la Oxo Gallery sul Tamigi a Londra, ed extraeuropee, quali il Tokyo Metropolitan Art Museum.
A Gaeta dipinti, sculture, installazioni, fotografie e CryptoArt sono presentati con una modalità nuova, resa possibile dal notevole impulso che le recenti applicazioni della intelligenza artificiale hanno dato alla cultura, un mezzo che ha acquisito ormai valore per essere, tra l’altro, in grado di aumentare le possibilità di fruizione delle opere d’arte. I prodotti creativi sono amplificati dall’utilizzo di strumenti tecnologici potenti, quali l’-E 2, la Stable Diffusion e il programma Midjourney, capace di creare immagini e ambientazioni completamente nuove e originali partendo da un semplice campo di testo e sapendo imitare, in maniera perfetta, tendenze stilistiche o pittori specifici.
Tuttavia, va sottolineato che l’esposizione presenta principalmente opere tradizionali, ma ha in più una sezione che permette di sperimentare l’inserzione tra tecnologia e arte in un luogo affascinante e storico, offrendo un’esperienza unica. Alcuni artisti coinvolti hanno deciso di fornire diverse versioni dei loro lavori, trasformandoli poi in NFT che saranno disponibili su OpenSea.
Tra i tanti nomi di rilievo presenti spicca quello della pittrice e artista digitale francese Evelyne Huet, che esplora il mondo complesso delle umane emozioni attraverso immagini di uomini o donne e di volti ridotti all’essenziale. Una ricerca e un approfondimento, quasi freudiano, delle emozioni stesse, che vengono scandite e scannerizzate attraverso una sorta di TAC artistica, applicando come pennello digitale direttamente le sue dita, plasmanti la materia virtuale. Attraverso strati di colore, Evelyne costruisce immagini complesse che riflettono la moltitudine di esperienze che compongono la condizione umana, con le sue gioie ma anche i suoi tormenti e violenze.
Il dialogo tra artisti e visitatori è stato potenziato trasformando le etichette e pannelli esplicativi in strumenti multimediali che aprono percorsi informativi aumentati e dilatati, grazie alla cooperazione di ChatGPT, cioè algoritmi di deep learning capaci di riconoscere, riassumere e generare testo e altri contenuti sulla base delle conoscenze acquisite da un enorme set di dati. I visitatori possono in questo modo reperire anche informazioni in merito alla presenza dell’arte nel metaverso e sul fenomeno della CryptoArt.
Inoltre, è possibile visitare, all’interno della Pinacoteca di Gaeta la collezione permanente, che comprende opere di protagonisti dell’arte contemporanea come Alberto Burri, Heinz Hirscher, Domenico Purificato e Aurelio Amendola.
Perché, quindi, non approfittare in queste settimane di una breve fuga nella città delle cento chiese, per immergersi, oltre che nelle acque del luogo, anche nelle sperimentazioni artistiche e culturali del momento?