Piccoli doni dorati, accumulati in un discreto angolo, invitano l’osservatore a chinarsi per sceglierne uno da conservare o selvaggiamente scartare rivelandone la segreta frase custodita. La piccola installazione riprodotta presso Galleria Trastevere 259 è “Untitled” (Fortune Cookie Corner) realizzata da Felix Gonzales-Torres (Guáimaro, Cuba, 1957 – Miami, Florida, 1996) nel 1990 in dimensioni ben più considerevoli e ad oggi visibile in vari luoghi del mondo tra cui anche a Roma.
Cubano ma da sempre definitosi americano per la sua lunga residenza a New York – dal 1979 al 1995 – Felix Gonzales-Torres ha, dopo aver conseguito studi artistici all’Università di Puerto Rico, frequentato il Whitney Independent Study Program nel 1981 e nel 1983 per poi conseguire il BFA presso il Pratt Institute di New York nel 1983 e il suo MFA presso l’International Center of Photography e la New York University nel 1987. Successivamente, dal 1987 al 1991, ha fatto parte del collettivo Group Material, la cui pratica collaborativa, informata politicamente, si è concentrata sull’impegno della comunità e sugli interventi degli attivisti. Nel 1988, ha tenuto le sue prime mostre personali alla Rastovski Gallery di New York, alla INTAR Gallery di New York e al New Museum of Contemporary Art di New York. Nel 1990, una presentazione personale dell’opera di Gonzalez-Torres servì come mostra inaugurale della Galleria Andrea Rosen di New York. Nel 1994 è stata presentata Felix Gonzalez-Torres: Traveling, un’indagine sull’opera dell’artista, presso Museum of Contemporary Art di Los Angeles, al Museo Hirshhorn e al Giardino delle sculture, a Washington DC e alla Renaissance Society dell’Università di Chicago. L’anno successivo il Solomon R. Guggenheim Museum di New York organizzò una retrospettiva itinerante internazionale del suo lavoro. Durante la sua vita partecipò a numerose mostre collettive tra cui le prime presentazioni a Artists Space e White Columns a New York (rispettivamente 1987 e 1988), la Whitney Biennial (1991), la Biennale di Venezia (1993) e il Museo di San Francisco of Modern Art (1995) e Art Institute of Chicago (1995). Molteplici, anche, le mostre postume organizzate in tutto il mondo: dallo Sprengel Museum di Hannover al The Art Gallery of South Australia (Adelaide), da El Museo Nacional de Artes Visuales (Montevideo, Uruguay) alla Serpentine Gallery di Londra. Nel 2007 Gonzalez Torres è stato selezionato per rappresentare gli Stati Uniti alla 52a Biennale di Venezia. Più recentemente, nel 2010-2011, il WIELS Contemporary Art Center di Bruxelles ha organizzato una retrospettiva itinerante in sei parti intitolata Felix Gonzalez-Torres: oggetti specifici senza forma specifica che è stata presentata anche alla Fondation Beyeler di Basilea e al Museum für Moderne Kunst di Francoforte. In ognuna di queste istituzioni Elena Filipovic ha curato una versione retrospettiva della mostra che è stata riconsiderata a metà strada durante la sua corsa da un artista-curatore collaboratore: Danh Vo, Carol Bove e Tino Sehgal, rispettivamente. Altre mostre dedicate all’opera dell’artista sono state organizzate presso il PLATEAU e Leeum Samsung Museum of Art di Seoul (2012); il Metropolitan Arts Centre di Belfast (2015) e il Rockbund Art Museum di Shanghai (2016). Nel giugno del 2019 il Public Art Fund ha presentato il primo cartellone dell’artista già esposto nel 1989 presso il West Village di New York.
Visitabile fino al 5 luglio la mostra presso Trastevere 259, promossa dalla Galleria Andrea Rosen e David Zwirner e a cura di Andrea Rosen, si rivela essere solo un esiguo frammento di un’esposizione globale. Intento ultimo del progetto, infatti, riunire un gruppo internazionale di 1.000 persone disposte a manifestare l’opera come “luogo” e come parte di un “sito” totale, così da dipanare l’esposizione oltre il sito specifico fino a disconoscerne i confini, divenuti incommensurabili. Il progetto, attenendosi alle preiscrizioni redatte dell’artista cubano, consiste nell’invio ad ogni singolo partecipante di una quantità di cookie della fortuna variabile, tra i 240 e i 1.000 pezzi, da esporre nella propria sede (galleria, fondazione, studio d’artista, etc..) con la possibilità di decidere la posizione e la configurazione della pila da proporre all’osservatore. Visibile dal 25 maggio 2020, l’opera ha previsto – come originariamente stabilito da Gonzales-Torres – la possibilità di prelevare, da parte del visitatore, dei pezzi e di rigenerare la quantità originaria (tornando alla quantità con cui sono iniziati) a metà della presentazione ovvero il 14 giugno. A fine mostra i rimanenti biscotti della fortuna non saranno più “il lavoro” ma proseguiranno ad essere solo ‘miseri’ biscotti della fortuna. Infine, ai partecipanti è richiesto di documentare la manifestazione dell’opera durante le sei settimane di esposizione attraverso molteplici modalità: come la possibilità di attestarne il processo di installazione, il contesto dell’opera, l’interazione con l’opera o come il lavoro fluisce.
“Untitled” (Fortune Cookie Corner) – come molti dei lavori prodotti da Gonzalo-Torres, tra cui le sue famose caramelle e pile di carta – affronta il tema dell’immortalità attraverso la rigenerazione, accentuando l’esperienza della ‘perdita’ attraverso l’impossessamento di una singola parte dell’opera da parte dell’utente. Argomenti che rispecchiano i sentimenti e le vicende personali e storiche affrontate dall’artista nel corso della sua esistenza: dall’epidemia dell’Aids, che sconvolse il mondo dell’arte, all’individuazione degli omosessuali come capro espiatorio. Fin da sempre interessato a porre interrogativi tramite le proprie creazioni, l’artista, scomparso nel 1996 per cause legate all’AIDS, oltre a far riflettere l’osservatore sul quotidiano lo invita a porsi quesiti sui concetti di pubblico, di accessibilità dell’opera, di spazio pubblico e spazio privato.
In concomitanza con questa mostra la Fondazione Felix Gonzalez-Torres ha lanciato, il 23 maggio, il suo nuovo sito web.
Nell’attuale contesto mondiale, afflitto dalla pandemia del Covid-19, questa mostra, intenzionalmente realizzata in tale momento, ci porta quindi a porre domande legate a sentimenti da esse prodotti – come quelli di compassione, empatia, incertezza – e ai concetti di ignoto, caso e speranza spronandoci a trovare risposte valide per i tempi che corrono.
Felix Gonzalez-Torres
“Untitled ” (Fortune Cookie Corner) , 1990
Biscotti della fortuna, fornitura infinita Le
dimensioni d’ingombro variano con l’installazione Installazione
originale: circa 10.000 biscotti della fortuna
Vista dell’installazione: Felix Gonzalez-Torres: oggetti specifici senza forma specifica . Trastevere 259, Roma. Photo Courtesy Michele Brunelli e Cesare Pietroiusti
Felix Gonzales-Torres “Untitled” (Fortune Cookie Corner), 1990
a cura di Andrea Rosen
promossa dalla Galleria Andrea Rosen e David Zwirner
dal 25 maggio al 05 luglio 2020
Trastevere 259
orario: su appuntamento
tel: +39 348 3710082