Il belvedere della Torre Glòries, un progetto di MERLIN Properties e Mediapro Exhibitions, offrirà viste uniche a 360 gradi della città da un’altezza di oltre 120 metri. La cupola ospiterà l’unica installazione permanente nell’Europa meridionale dell’artista Tomás Saraceno. A partire dalla primavera del 2022, Torre Glòries aggiungerà un altro collegamento con la città di Barcellona, con l’apertura del suo spazio culturale, diventando uno degli edifici più emblematici della città tra quelli aperti al pubblico. Ideata dagli architetti Jean Nouvel e Fermín Vázquez e aperta al pubblico nel 2005, la Torre Glòries è l’edificio del ventunesimo secolo più rappresentativo della metropoli catalana ed è ubicata in Plaça de les Glòries Catalanes in Avinguda Diagonal, nel cuore del distretto tecnologico della città. In questa nuova fase, ci sarà la possibilità di osservare una Barcellona mai vista, da una prospettiva unica, grazie ad un progetto multidisciplinare che mette insieme arte, tecnologia, ricerca scientifica e impegno per l’ambiente.
A questo proposito, MERLIN Properties SOCIMI, S.A., proprietaria dell’edificio, ha commissionato a Mediapro Exhibitions (MEDIAPRO Group) il design e la gestione di questo progetto senza precedenti. Di conseguenza, oltre alla spettacolare visione panoramica da un’altezza di più di 120 metri, il nuovo punto di vista offrirà ai visitatori un viaggio attraverso diversi spazi in cui risorse espositive all’avanguardia si combinano con una spettacolare opera d’arte dell’artista contemporaneo Tomás Saraceno. Il famoso architetto argentino si occuperà della cupola di Torre Glòries con un’installazione creata appositamente per lo spazio, che inviterà i visitatori a riflettere su come affrontiamo un ambiente soggetto a continue interazioni. L’opera di Saraceno, l’unica installazione permanente dell’artista nell’Europa meridionale, sarà in mostra presso Torre Glòries e rifletterà gli elementi che danno forma e caratterizzano il lavoro: architettura, astrofisica, ingegneria, giustizia ambientale e sociale. attualmente, i lavori di costruzioni sono portati avanti per ospitare la nuova area del museo, dal momento in cui l’edificio iniziale era stato progettato interamente come spazio per uffici.
Attraverso sculture galleggianti, installazioni interattive e un processo artistico basato sulla collaborazione, l’artista argentino Tomás Saraceno propone una conversazione tra forme di vita umane e non umane: alcune di queste ultime sono state trascurate nella nostra era; aria, ragni e le loro ragnatele, comunità compromesse. Saraceno ha lavorato con comunità locali, ricercatori scientifici e istituzioni in giro per il mondo. In una chiamata per la giustizia ambientale, la collaborazione artistica di Saraceno rinnova le relazioni con i regni cosmici, terrestri ed atmosferici, in particolar modo tramite le sue lunghe indagini artistiche come Cloud Cities e i suoi progetti comunitari Aerocene and Arachnophilia. Tomás Saraceno è stato il protagonista di mostre personali presso musei ed istituzioni internazionali, tra ci ricordiamo The Shed di New York (che arriverà nel 2022); Towada Art Center (2021) Palazzo Strozzi di Firenze (2020); Palais de Tokyo a Parigi (2018); Asia Culture Centre, a Gwangju, il Museo de Arte Moderno di Buenos Aires; (nel 2017); SFMOMA San Francisco Museum of Modern Art, a San Francisco (2016); Solutions COP21 al Grand Palais di Parigi; NTU Centre for Contemporary Art, Singapore (2015), il Metropolitan Museum of Art di New York, il nostro Hangar Bicocca di Milano nel 2012 e tante altre ancora. Saraceno ha inoltre partecipato a numerosi festival e biennali, tra cui la 17esima edizione della Biennale d’architettura di Venezia con Aerocene e la 53esima e la 58esima Biennale d’arte, sempre a Venezia. (2009, 2019 and 2020).