The Garden di Andrew Marvell coglie perfettamente quel senso di mistero sotteso alla danza della natura che si rivela nell’intreccio vitale delle radici, in quelle che egli definisce “ghirlande del riposo”. Analogamente, Thomas De Falco scrive: “La natura è il centro della mia ricerca. Il mio lavoro nasce dalle radici, dagli alberi, dalle foglie. Collegandola alla natura la scultura tessile prende vita”.
L’incontro con l’artista non lascia indifferenti, ci si sente avvolti, e forse anche catturati, dal profumo di zagara che porta con sé. De Falco si presenta come un creativo a tutto tondo, dominatore, in buona parte, della sua natura trasgressiva e, per alcuni tratti, immediata e senza filtri, che non teme la provocazione. Il suo linguaggio passa attraverso trame tessili che, come in un vortice, coinvolgono il mondo circostante: fili di cotone, di seta, di ferro, canapa e lana ma anche wrapping con fili d’oro e rami d’albero, pelle, nylon, lino. Si tratta di un universo simbolico che si traduce in grovigli visibili, dialoghi, che svelano il suo mondo reale. Thomas, attraverso una personale cifra stilistica, esprime la sua forma mentis, il suo orizzonte cosmopolita e fluido in cui la densità di relazioni intrattenute con le persone, nelle più diverse situazioni, si raddensano, intrecciandosi, con la memoria delle cose. Così i ricordi della nonna, di origine francese, che metteva gocce di fiori d’arancio nel ferro da stiro, profumando lenzuola e biancheria, entrano a pieno titolo nel suo lavoro artistico.
Thomas De Falco vive tra l’Europa e gli Stati Uniti, tra Parigi e New York, con un’importante esperienza maturata nell’ambito tessile, nella creazione di arazzi, presso la Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco a Milano. Uno degli aspetti importanti del suo linguaggio artistico è quello performativo che accompagna alcune opere che diventano, in queste circostanze, quasi esseri animati e assumono quella dimensione vitale che è al centro della sua poetica.
A Cavalese il 7 dicembre si assisterà ad una di queste azioni, in cui il tema della maternità sarà collegato a quello della natura, grazie alla partecipazione di Clara Tosi Pamphili, architetto, studiosa delle Arti Applicate, Art Director ma anche performer. Il dialogo con la letteratura, evidenziato già nel titolo della mostra, si fa concreto nel richiamo offerto da alcuni libri esposti, presi in prestito dalla Biblioteca Comunale di Cavalese.
Il percorso, all’interno della mostra, è ricco di sorprese e si passa dalle sculture tessili di piccolo formato alle grandi installazioni realizzate su telaio verticale, alla scultura pop nata dal dialogo con l’immaginario dei bambini dell’organizzazione no profit Save Shine Africa. La curiosità e l’apertura a tutto campo con il mondo giustifica la presenza, nella sede di Cavalese, di opere che sembrano rendere omaggio a figure diverse che hanno intrattenuto, concettualmente, o realmente, relazioni profonde con l’artista: Carol Rama, Francesco Vezzoli, Sahar Dadvand, Zehra Doğan, Rosa Lüders, Andrea Mauti, Greta Schödl, Urara Tsuchiya, Zoe Williams, Dionysis Saraji. Addentrandosi nello spazio espositivo il dialogo si intensifica con altre come Untitled del 2017, o Seed del 2024 collocata nello spazio privilegiato dell’erker, una sorta di bovindo dell’Alto Adige, che consentiva alle signore di casa di cucire e fare lavori domestici godendo, al contempo, delle meraviglie del paesaggio.
De Falco dichiara che negli arazzi e nelle sculture il motivo ricorrente è sempre una fessura, in termini fisiologici, al femminile. Il rimando concettuale è alla capacità di generare nuova vita ma, al contempo, a un luogo di passaggio o a una ferita che segna e diventa attraversamento imprescindibile.
Thomas De Falco, GOLD – While all Flow’rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose, installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka
Thomas De Falco
GOLD – While all Flow’rs and all Trees do close
To weave the Garlands of repose
Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese (TN)
Dal 23 novembre 2024 al 9 marzo 2025