Opera Honey Box Panel #1420 di Stefano Cescon (2020), vincitore dell'VIII Premio Cramum

Stefano Cescon vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum per l’arte in Italia

Stefano Cescon è il nome dell’artista vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum per l’arte in Italia, progetto no profit che sostiene le eccellenze artistiche. L’artista vincitore concentra la sua ricerca artistica sulle potenzialità espressive della cera d’api.

In occasione dell’apertura della mostra internazionale “(La) Natura (è) morta?” presso la Villa Mirabello di Milano, si è svolta la proclamazione del vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum per l’arte, assegnato quest’anno all’artista friulano Stefano Cescon, con le sue opere in cera d’api e sopraffina.

A condividere il podio con lui, Elisa Alberti e Miriam Montani sono risultate essere rispettivamente al secondo e terzo posto.

Stefano Cescon è nato a Pordenone nel 1989. Dopo aver conseguito il diploma con lode in Decorazione presso l’Accademia di Venezia, ha concentrato la sua ricerca artistica intorno a un percorso atto a scoprire le potenzialità espressive della cera d’api, studiata secondo le sue diverse composizioni chimiche (cera d’api mista a stearina e paraffina) che la rendono organica e viva, poiché manifesta la sua propria volontà secondo come risponde alle direttive di chi la plasma. 

La ricerca che l’artista ha sviluppato si basa sulla contrapposizione del materiale usato con la forma a esso attribuita: da un lato, infatti, la forma è vincolata e racchiusa in una precisa struttura geometrica, mentre dall’altro il materiale, ovvero la cera, è capace di restituire morbidezza ed espressività all’opera finale.

Obiettivo dell’artista è anche dare un senso al “processo” attraverso il quale si arriva al risultato. Alla forma stabilita, l’artista aggiunge anche determinati colori e una precisa sovrapposizione dei livelli di cera. La stratificazione e la scelta cromatica entrano a far parte del lavoro artistico e sono anche una metafora del ruolo del tempo, della dimensione spaziale dell’opera. 

«La serie Honey Boxes nasce dall’esigenza di proporre un modo per far dialogare la pratica quotidiana della pittura e l’esperienza estetica virtuale che ogni giorno ognuno di noi sperimenta all’interno delle vetrine social. Nella mia ricerca utilizzo paraffina (miscela artificiale derivata dal petrolio) cera d’api e pigmenti. L’equilibrio tra aspetti antitetici, naturale e artificiale, umano e meta-umano, diventa quindi la mia personale strada per un dialogo virtuoso tra le parti, non solo nell’arte» Stefano Cescon

«Stefano Cescon ha vinto per la sua capacità riconosciuta di unire un acuto approccio al colore con una tecnica innovativa che nutre una profonda riflessione sull’ambivalenza natura e modernità che permea il nostro vivere contemporaneo», ha commentato Sabino Maria Frassà, direttore del Premio.

Gli altri finalisti erano: Elisa Alberti, Maurizio Cariati, Matteo Di Ciommo, Jingge Dong, Clarissa Falco, Stefano Ferrari, Maxim Frank, Miriam Montani, il duo Andrea Sbra Perego & Federica Patera, Federica Zianni.

La commissione che ha decretato il vincitore era composta dai 12 artisti di fama internazionale in mostra e fuori concorso: il duo Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli), Ludovico Bomben, Letizia Cariello, Gianluca Capozzi, Michele De Lucchi, David LaChapelle, Alberto Emiliano Durante, Ingar Krauss, Fulvio Morella, Paola Pezzi, Elena Salmistraro, Carla Tolomeo.

Oltre agli artisti ha votato il prestigioso comitato scientifico composto da noti galleristi, giornalisti, collezionisti e intellettuali: Valentina Ardia, Loredana Barillaro, Giulia Biafore, Paolo Bonacina, Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Valeria Cerabolini, Jacqueline Ceresoli, Carolina Conforti, Stefano Contini, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Chiara Ferella Falda, Raffaella Ferrari, Antonio Frassà, Maria Fratelli, Giovanni Gazzaneo, Rosella Ghezzi, Federico Giannini, Pier Luigi Gibelli, Giulia Guzzini, Giuseppe Iannaccone, Alice Ioffrida, Gian Luigi Lenti, Angela Madesani, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Fabio Muggia,  Annapaola Negri-Clementi, Antonella Palladino, Rischa Paterlini, Francesca Pini, Giovanni Pelloso, Ilenia e Bruno Paneghini,  Alessandra Quattordio, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti,  Alessandro Remia, Elisabetta Roncati, Livia Savorelli, Massimiliano Tonelli, Patrizia Varone, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti, Emanuela Zanon.

Il premio e la mostra sono resi possibili dalla collaborazione con Fondazione Mirabello Onlus, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Associazione Marmisti della Regione Lombardia, Marini Marmi Srl, Studio Museo Francesco Messina, The Art Talk e Ama Nutri Cresci.

Le opere dei finalisti saranno esposte fino a domenica 12 settembre.


CRAMUM è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perché significa “crema” la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Cramum promuove attivamente mostre e progetti culturali volti a valorizzare Maestri dell’arte contemporanea non ancora noti al grande pubblico, sebbene affermati nel mondo dell’arte. Dal 2013 promuove l’omonimo premio vinto negli anni da: Daniele Salvalai, Paolo Peroni, Francesca Piovesan, Matteo Fato, Giulia Manfredi, Andreas Senoner, Ludovico Bomben, Stefano Cescon.


Stefano Cescon vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum per l’arte in Italia