Non so voi, ma io l’abitudine di spegnere la luce l’ho presa da bambino. Appartengo a una generazione per cui il risparmio è vitale e ricordo ancora benissimo il fastidio che provavo quando qualcuno dei miei fratelli lasciava acceso il lampadario della cucina spostandosi in salotto. Poi, col passare degli anni, ho compreso che a spegnere la luce non sempre si guadagna: se, ad esempio, il computer resta acceso, il consumo è minore che a spegnerlo e riaccenderlo di continuo, e ciò per non parlare dell’usura evitata. Infine, da grande, sono stato confermato della bontà delle mie azioni dalla giuria del Turner Prize, che nel 2001 ha conferito il prestigioso riconoscimento a Martin Creed per il suo Work n. 227, The lights going on and off, una stanza vuota in cui luce e buio si alternano con indifferenza: ogni cinque secondi la stanza si illumina o cade nell’oscurità. “È bello spegnere le luci”, dichiarava l’artista. E come dargli torto? Mai però avrei immaginato – ingenuo che sono – che, a spregio di ogni diritto umano, un paese democratico usasse la luce per tenere sotto scacco milioni di persone: leggo proprio ora che il ministro israeliano dell’Energia, Eli Cohen, ha dato ordine alla Israel Electric Corporation di interrompere immediatamente la fornitura di elettricità a Gaza. Lo scopo, ovviamente, è “usare ogni strumento a disposizione affinché tutti gli ostaggi ritornino” e fare in modo “che Hamas non sia a Gaza il giorno dopo”. Ma è giusto, per contrastare i terroristi, perseguitare una popolazione civile stremata da un anno e mezzo di conflitti e da un numero imprecisato di morti e di feriti? E che dire dei bombardamenti russi alle centrali elettriche ucraine?
Togliere la luce non significa soltanto non vederci la sera. Significa che niente funziona, a cominciare dagli impianti di raffreddamento per finire con la distribuzione dell’acqua, che tra l’altro a Gaza è disponibile solo se il dissalatore – elettrico – è in azione. A spegnersi – lo aveva ben compreso Goya nei suoi Disastri della guerra – non è la luce fisica, ma il ben dell’intelletto. Che Dio ci protegga da questa “notte oscura e piena di terrori” in cui stiamo rapidamente sprofondando.
