«[…] è mutato il mio modo di ascoltare. Qualsiasi suono
Pierre Schaeffer, Traité des objets musicaux, Paris, Éditions du Seuil, 1966
(anche il più semplice e familiare) ora rivela una dimensione,
dei poli e, non separabili, un “interno” con uno spazio
e una vita ritmica, un “dentro ignoto che si apre”, un “dietro”
non immediatamente percepibile, una “dis/omogeneità”
particolare e unica, sempre una presenza a più strati,
noti e ignoti».
Scultrice del suono e degli ambienti, delle immagini, del tempo e delle asincronie spaziali, Sonia Andresano, nello spazio Sound Corner del foyer dell’Auditorium Parco della Musica con l’opera sonora Alla Consolle, a cura di Claudio Libero Pisano, si muove tra suoni stridenti, sinfonie metalliche, sibili penetranti, acuti e taglienti che catturano il fruitore in un’indagine percettiva: una ricerca dell’origine, della specie e della natura della vibrazione acustica, da rintracciare in un richiamo passato, in una architettura interna, nascosta e quasi sinistra, costruita come luogo immaginale, senza peso e misura, senza struttura e perimetri, i cui confini rimangono ancorati alla mente, in una decifrazione indiziaria degli effetti sonori, accompagnati da un mormorio liquido.
Come in un tocco reiterato e in un attrito dinamico contro la consolle musicale, il suono si propaga, avvolge e invade lo spazio, l’artista lo trattiene e trasforma in fenomeno materializzato, onda pressoria vascolare diramata in profondità strutturali, mentre l’ascolto tende verso realtà e forme non conosciute, possibili e ulteriori.
Nell’enigma del suono come segno linguistico e traccia fisica indicale, Sonia Andresano mette in relazione entrambi orchestrando un’architettura incorporea e una installazione non oggettuale che si fa plurale nell’ascolto del pubblico e insieme singolare nella diversa trasmissione alla sfera percettiva di ognuno.
La registrazione musicale avvenuta in una vecchia casa di campagna utilizza le cavità tubolari dell’impianto idrico in unione con l’aria racchiusa al suo interno e il frizionamento di un rubinetto consumato, artefice della vibrazione che lo trasforma in strumento idiofono dai timbri alternatamente striduli e gravi.
Squilli e fischi modulati, gemiti e giunzioni corrosive scorrono in una successione caotica e dissonante aprendo il componimento, lasciandolo percorribile nel suo dato dialettico, nel cortocircuito multidirezionale in cui la vista è preclusa, disorientando l’osservatore in un udibile non visibile.
Mezzo e propagazione, indecifrabili allo sguardo e spazialmente non individuabili, si saldano nella sperimentazione e nella sfida al conoscibile, modificando l’ambiente, ripensando modi e sensi, prospettive fenomeniche e processi creativi, indagando la morfologia della percezione, le cornici interpretative, le esperienze di ascolto.
L’opera Alla Consolle attraversa i limiti della materia e dell’oggetto acustico, accogliendo altri strumenti vibratili in cui la gestualità, richiamata anche dal titolo, è portatrice di forma trasposta in movimento, di narrazioni non iconiche ed evocazioni di meccanica interna organicamente disarmoniche, di flusso compositivo agìto e accolto nella sua incidenza sensoria, assoluta, pervasiva e pregnante.
Come scrive il curatore Claudio Libero Pisano: «in questa dimensione sghemba, il ritmo si rende credibile e consolida il patto tra artista e fruitore dell’opera. Si è pronti a credere, quindi disposti a rimisurare il mondo con altri strumenti. Niente è ciò che sembra, finché l’artista non decide cos’è cosa».
Alla Consolle di Sonia Andresano
a cura di Claudio Libero Pisano
Dal 7 al 30 novembre 2022
Sound corner – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Roma