”Infestazione” è il termine con cui le attiviste coinvolte intendono sostituire quello di “mostra”, la cui apertura al pubblico, nel museo bolognese, andrà avanti per tutta la stagione autunnale.
SABOTATE con grazia è stata ideata in occasione del decennale della nascita di CHEAP e prevede, all’interno del MAMbo, l’esposizione oggetti di intervento già destinati a numerosi spazi pubblici della città.
Il collettivo CHEAP è conosciuto da molto tempo a Bologna, sia per le sue operazioni sul paesaggio urbano che per le iniziative all’interno degli spazi indipendenti o autogestiti. Gli interventi realizzati dal gruppo hanno sempre lo scopo di trasmettere messaggi forti, basati su temi politici o di urgenza sociale.
L’inizio dell’attività di CHEAP è avvenuto con l’ideazione del CHEAP Festival.
Il gruppo, successivamente, ha continuato a impegnarsi in progetti destinati agli spazi urbani sempre attraverso eventi autopromossi. Le ultime iniziative hanno avuto frequenza meno ciclica acquistando però una connotazione più aperta e imprevedibile.
Il lavoro del collettivo si colloca da sempre sulla linea di confine fra attivismo e pratica artistico-curatoriale. Le sue azioni si identificano con interventi di Street Poster Art e sono compiute con l’intento modificare il paesaggio urbano, cambiando le esperienze e le aspettative del pubblico che percorre le strade cittadine.
Il cambiamento significativo, che il lavoro di CHEAP mira a provocare nei luoghi a cui è destinato, avviene a dispetto del materiale effimero scelto dalle autrici per gli interventi: la carta.
L’attività svolta in questi anni dal gruppo di attiviste ha dato luogo a una raccolta importante di progetti. Si tratta di un archivio la cui esposizione al MAMbo fa brillare oggi più intensamente di valore storico e documentario.
Il secondo Novecento, a ben guardare, ha reso familiare la presenza di protagonisti dell’arte ambientale o urbana all’interno delle strutture museali.
Ogni mostra di Arte Pubblica o Street Art all’interno di un museo tuttavia presenta dallo scorso secolo ai tempi più recenti caratteristiche via via diverse, che trasmettono al singolo evento un preciso valore e significato.
SABOTATE con grazia, da questo punto di vista, presenta aspetti di grande attualità e originalità.
All’evento bolognese, ad esempio, bisogna riconoscere l’importanza dell’elemento site-specific nelle scelte di allestimento. Alcune stampe, in questa occasione, vengono ricreate ad hoc, la scelta e la disposizione del materiale, inoltre, trasmettono nuova vita alle opere esposte.
Un altro elemento che caratterizza l’iniziativa bolognese è che il museo, a sua volta, sembra porsi a fianco delle attiviste nelle azioni di “sabotaggio”. Il MAMbo, del resto, come per molte altre occasioni del passato, vuol farsi protagonista attivo del dibattito contemporaneo in campo museologico e museografico. Attraverso il progetto SABOTATE con grazia, dunque, possiamo affermare che la strada, in senso figurato, entra all’interno del museo. Ricordiamo così le dichiarazioni di Lorenzo Balbi, il direttore, quando sottolinea la volontà dell’istituzione di portare all’attenzione del pubblico tema del confine fra il dentro e il fuori, fra la strada e un luogo pubblico con accesso regolamentato. Il progetto SABOTATE con grazia, quindi, vorrebbe rappresentare un tentativo di abbattere virtualmente questo limite.
Le stesse attiviste inoltre sostengono il museo nella volontà di sperimentare e interrogarsi sul proprio ruolo. Riguardo a questo teniamo presente come l’”infestazione” di CHEAP al MAMbo, non riguarda solo gli spazi canonici destinati alle mostre temporanee. Esattamente come un virus, l’allestimento, si diffonde coinvolgendo spazi destinati ad altro utilizzo come i bagni per il pubblico oppure le aree della collezione permanente.
Le azioni del collettivo dunque dentro il museo, esattamente come in ogni altro spazio pubblico, mantengono lo stesso effetto dirompente e sovversivo sia sull’ambiente che allo sguardo di chi osserva. L’operazione di “sabotaggio”, come tutte le azioni di militanza sociale e civile rappresenta un invito all’impegno rivolto alla collettività verso ideali di progresso che coinvolgono tutti.
Ciò acquista particolare rilievo in un’epoca storica nella quale, parafrasando Lipovetsky, il personalismo e l’indifferenza di massa hanno conquistato sempre maggiore terreno, il tempo individuale e collettivo si restringono nella realtà del “vivere adesso”, la fede e fiducia nel futuro appaiono marcatamente deboli.