Terme di Caracalla. Courtesy Sovrintendenza Speciale di Roma

Roma: Terme di Caracalla riaprono con un percorso studiato ad hoc

Riaprono anche le Terme di Caracalla: culla di storia antica e contemporanea.

Dopo un lungo periodo di chiusura determinato dalle misure di contenimento del coronavirus, sabato 13 giugno la Soprintendenza Speciale di Roma riapre al pubblico le Terme di Caracalla.

Un percorso circolare a senso unico, tra i giardini e il blocco termale, che consentirà di ammirare tutti i principali tesori custoditi nelle Terme, con un’uscita differenziata dall’ingresso principale, ma posta sullo stesso piazzale d’ingresso. Eccezionalmente quest’anno i visitatori potranno godersi per tutta l’estate l’intero giardino, vista l’assenza del palco e della gradinata della stagione estiva del Teatro dell’Opera, annullata a causa della pandemia.
«Le Terme di Caracalla tornano a essere il luogo della bellezza e del benessere di Roma – dichiara il Soprintendente Daniela Porro – Non solo un sito archeologico tra i più importanti e imponenti della Capitale, ma anche un parco verde e lussureggiante, dove poter godere insieme di cultura e quiete.
Le Terme spalancano di nuovo le loro porte all’insegna della sicurezza, rivolgendosi ancora di più ai romani e a tutti coloro che desiderano conoscerne il fascino eterno».

Fresco rifugio dalla calura estiva, le Terme di Caracalla diventano uno spazio ideale dove trascorrere anche un’intera giornata in assoluta sicurezza grazie agli ingressi scaglionati e al grande spazio del parco, accogliente e attrezzato. Potranno accedere infatti massimo 40 persone all’ora (10 persone ogni 15 minuti), 380 in un’intera giornata, ed essere tutte allo stesso tempo all’interno delle Terme di Caracalla, con distanziamento assicurato.
«È un modo nuovo per visitare le Terme – spiega il direttore del sito Marina Piranomonte – per godere di questo luogo magico in una dimensione più intima e rarefatta. Un’occasione per i visitatori di apprezzare ogni dettaglio delle maestose architetture, dei raffinati mosaici, dei celebri giardini e
degli spazi solenni e carichi di storia».

Per entrare nel monumento è obbligatorio indossare la mascherina, all’ingresso verrà misurata la temperatura a tutti i visitatori tramite il termo-scanner e l’accesso non è consentito a chi abbia la temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. All’interno delle Terme sono posizionate colonnine con gel igienizzante.

Un affascinante sito il cui schema planimetrico rispecchia quello delle “grandi terme imperiali”: non solo edificio per il bagno ma anche luogo per il passeggio, lo studio, lo sport e la cura del corpo. Il blocco centrale, quello destinato propriamente alle terme, è disposto su un unico asse lungo il quale si aprono in sequenza caldarium, tepidarium, frigidarium e
natatio (quest’ultima dalle dimensioni di una piscina olimpionica); ai lati, disposti simmetricamente e raddoppiati, le due palestre e gli spogliatoi.
Erano invece collocate nel recinto che circonda l’area centrale le cisterne e le due biblioteche simmetriche, a sud, due grandi esedre racchiudenti ambienti caldi e di ritrovo, a ovest e a est, gli accessi principali e le tabernae inserite nello spazio perimetrale, a nord. I sotterranei erano il fulcro della vita del complesso, il luogo in cui lavoravano centinaia di schiavi e di operai specializzati a far funzionare l’ingegnosa macchina tecnologica delle terme.
Conservati per circa due chilometri, i sotterranei erano un dedalo di grandi gallerie carrozzabili (6 metri di altezza per 6 di larghezza all’incirca), dove si trovavano tutti i depositi di legname, un mulino, il mitreo, l’impianto di riscaldamento (i forni e le caldaie) ma anche quello idrico, una fitta rete di piccoli cunicoli che serviva per la posa delle tubazioni in piombo e per la gestione dell’adduzione e della distribuzione dell’acqua. Le gallerie più grandi, quelle del riscaldamento, correvano sotto quasi tutto l’edificio ed erano illuminate da lucernai, che permettevano anche la circolazione d’aria per impedire che il legname lì conservato marcisse. Le loro grandi dimensioni erano legate alla necessità che vi transitassero i carri carichi di legna trainati da cavalli.

Inoltre, dal 2012 le Terme di Caracalla si aprono all’arte contemporanea, anno in cui Michelangelo Pistoletto eseguì e donò alla Soprintendenza il Terzo paradiso con reperti delle Terme stesse. Nel 2016 sempre Pistoletto realizzò La mela reintegrata, in marmo di Carrara, collocata in esposizione permanente al centro dell’antico posto di guardia per il custode-controllore del traffico di carri, legname e uomini impegnati a mandare avanti la complessa macchina delle Terme.
Il 2017 fu la volta della prima mostra di arte contemporanea: Molti di Antonio Biasiucci, curata da Ludovico Pratesi. Il 13 giugno del 2018, invece, si inaugurò Mauro Staccioli. Sensibile ambientale, la prima grande retrospettiva sullo scultore toscano scomparso il 1° gennaio 2018. Il 23 ottobre inaugurò Omnia Flumina Romam Ducunt, mostra di architetture sonore di Alvin Curran.
Infine, nel 2019, dopo il restauro di un nuovo settore dei sotterranei, fu inaugurata a giugno la mostra di Fabrizio Plessi Il segreto del tempo di cui ne abbiamo parlato nel n.274.

INFORMAZIONI
Modalità di riapertura: le Terme di Caracalla saranno aperte 4 giorni a settimana, dal giovedì alla domenica
Orario: 9 – 19.15, ultimo ingresso 18.30
Obbligatoria la prenotazione on-line sul sito di Coopculture: www.coopculture.it
Informazioni: info@coopculture.it
Ufficio stampa Soprintendenza Speciale di Roma, mail: ss-abap-rm.ufficiostampa@beniculturali.it
www.soprintendenzaspecialeroma.it