Robert Morris
Robert Morris, 4 Rings, 2 Centers, installation view at Osart Gallery, Milan, ph. Elisabetta Brian

Robert Morris. 4 Rings, 2 Centers

Osart Gallery inaugura il prossimo 24 marzo 4 Rings, 2 Centers, una mostra dedicata all’omonima opera di Robert Morris, (Kansas City, 1931 – Kingston, 2018), presentata in occasione della prima personale milanese dell’artista presso la galleria Alessandra Castelli nel 1974. L’installazione, di dimensioni monumentali, è composta da sei elementi, per uno sviluppo totale di quasi venti metri. Ad essa è dedicata tutta la sala principale di Osart Gallery, che riunisce ed espone per la prima volta anche una serie di documenti relativi alla prima mostra dell’artista.

Con il suo lavoro e con i suoi scritti teorici, Morris ha contribuito in modo fondamentale al clima di rinnovamento artistico degli anni Sessanta. Inizia interessandosi alla danza, anche grazie alle ricerche coeve della prima moglie Simone Forti, sia come performer sia realizzando oggetti e ambienti, partecipando a New York agli happening e agli eventi organizzati da La Monte Young. E si conferma in seguito uno tra i protagonisti di massimo rilievo del minimalismo ma anche, a partire dal 1967, del suo superamento in chiave antiformale (“Anti – Form” che lui stesso teorizza) e processuale. In quello stesso anno realizza lavori con pezzi di feltro ammassati a pavimento o sospesi a parete in modo da ricadere liberamente, mentre nel 1969 porta alle estreme conseguenze questo approccio in una serie di lavori fondati sulla progressiva accumulazione di materiali grezzi o di scarto, manipolati nei modi più diversi e distrutti per esempio l’ultimo giorno della mostra (Continuous Project Altere Daily, 1969). (1)

Dopo aver partecipato con questo tipo di opere alle esposizioni poveriste di Germano Celant, pone l’attenzione su forme costruttive elementari e procedimenti meccanici di creazione, introducendo nel suo lavoro materiali di produzione industriale come la fibra di vetro e l’alluminio. Ne risultano sculture minimaliste che, con le loro caratteristiche materiali e formali primarie, tendono a suscitare nello spettatore delle reazioni sensoriali più immediate e fisicamente coinvolgenti. “Ciò che ci preoccupa ora” scriveva Morris in Notes on Sculpture: Part 2, in “Artforum” ottobre 1966 “è la situazione totale […] le relazioni variabili tra l’oggetto, la luce, lo spazio e il corpo umano. […] La situazione è diventata più complessa e aperta.” (2)

Delle sue opere minimaliste, Giuseppe Panza di Biumo, ha scritto che l’elemento più evidente era il loro “carattere intellettuale e mentale”. Si trattava, secondo il grande collezionista, di sculture in cui la realtà era spogliata di ogni elemento superfluo, e in cui trapelava il significato ultimo e profondo che lega ogni cosa.

Ma Morris è considerato anche uno dei padri della Land Art. Già nel 1966 aveva progettato un grande anello di terra ricoperto d’erba per l’aeroporto di Dallas e altri interventi – colline a spirale, rilievi con forme tortuose – ma solo nel 1971 riesce a realizzare in Olanda Observatory, una complessa costruzione ad anelli concentrici. (3)

L’opera in mostra a Osart Gallery testimonia un momento chiave della carriera dell’artista, mantenendo un’essenzialità delle forme di matrice minimalista, e allo stesso tempo rimodellando radicalmente l’ambiente. L’installazione è accompagnata dalla documentazione relativa alla prima occasione espositiva, oltre che da una serie di opere su carta degli anni Sessanta e coeve, gentilmente prestate dalla Collezione Panza, che ben rappresentano lo sviluppo delle ricerche minimaliste di Robert Morris. 

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Robert Morris | 4 Rings, 2 Centers

OPENING DAY: 24 Marzo dalle 17 alle 21

24 Marzo – 21 Maggio 2022

Osart Gallery, Corso Plebisciti 12, 20129 Milano

*Note Bibliografiche: 

(1) (a cura di) Francesco Poli, Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 ad oggi, Maddalena Disch, Arte povera e land art, © 2003 Mondadori Electa SpA Milano

(2) (a cura di) Francesco Poli, Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 ad oggi, Francesco Poli, Ricerche minimaliste e analitiche, © 2003 Mondadori Electa SpA Milano

(3) (a cura di) Francesco Poli, Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 ad oggi,  Francesco Poli, Arte e ambiente, © 2003 Mondadori Electa SpA Milano

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