Richard Avedon
Richard Avedon, Nastassja Kinski, Los Angeles, California, June 14, 1981; © The Richard Avedon Foundation

Richard Avedon – Relationships

La fotografia è per Richard Avedon un mezzo per indagare l’interiorità altrui, indice di un forte senso di empatia che traspare in ogni sguardo e in ogni posa.

Esistono molteplici modi per tentare di creare un legame con una persona, che si differenziano – per macrocategorie – in rapporti superficiali e profondi. Al di là della socializzazione quotidiana, in ambito artistico l’autore di un’opera è libero di scegliere una linea che accomuna i propri lavori, tra cui il ritratto. Nell’antichità, questo genere pittorico o scultoreo aveva lo scopo di fornire ai committenti una precisa chiave di lettura con la quale volevano essere guardati e riconosciuti. Lo stesso oggetto, sotto un altro punto di vista, poteva offrire ai posteri un metro di paragone, nonché un mezzo per supportare la memoria. Ad oggi le tecniche e gli strumenti si sono moltiplicati a dismisura e, tra gli altri, la fotografia ricopre un ruolo in prima linea. La differenza principale sta nel fatto che in una fotografia non si può mentire, perché gli occhi del soggetto (se considerati come “specchio dell’anima”) non vengono riportati attraverso il filtro di un terzo, come poteva essere l’artista del passato. Ciononostante, la firma dello stesso, che in questo caso diventa il fotografo, resta palpabile attraverso le modalità e le scelte di rappresentazione che decide di adottare.

Richard Avedon non fa eccezione, e infatti viene più che altro ricordato per le fotografia di moda che ha scattato nell’arco della propria vita, associando il proprio nome a brand come Versace o magazine come Vogue (rispettivamente Main partner e Media partner della mostra). Con il titolo Richard Avedon – Relationships, Palazzo Reale di Milano ospita, per la seconda volta nella sua storia, gli scatti di Avedon, proponendo una retrospettiva composta da 106 immagini provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson e dalla Richard Avedon Foundation.
Nelle sale dedicate, troviamo un susseguirsi di volti in primo piano, a mezzo busto o a figura intera, tutti in bianco e nero, tranne alcune eccezioni. Oltre ai soggetti legati all’ambito della moda, però, sono stati inclusi ritratti di personaggi famosi come membri della casa reale inglese, artisti, band e cantanti, scrittori e attori, ad indicare un ampio raggio di relazioni capace di restituire un quadro completo dei personaggi – più o meno famosi – che Avedon incontrò e decise di immortalare. Il percorso della mostra differenzia al meglio tali categorie, forse anche per facilitare il riconoscimento dei soggetti stessi.
Lo sguardo di Avedon è sempre molto intenso e mai superficiale, come testimoniano alcune pose e alcuni occhi che ci troviamo di fronte: Andy Warhol, ad esempio, lascia che il fotografo imprima su pellicola il proprio corpo segnato dalle cicatrici; i coniugi duchi di Windsor sembrano esprimere il peso del passato che portano sulle spalle attraverso le espressioni facciali; Marella Agnelli interpreta il ruolo di consorte dell’imprenditore Agnelli con immensa compostezza e sembra voler ricalcare una posa da ritratto antico.
I soggetti di queste fotografie trasmettono l’idea di non essere di fronte all’obiettivo solamente per farsi fotografare, ma di essere in stretto contatto emotivo con chi vi sta dietro, nonché un rapporto di fiducia che permette loro di aprirsi senza cercare di nascondere ciò che sono veramente.
Questa sensazione di trasparenza è altresì accentuata dalla scelta di Avedon di far posare i propri interlocutori in contesti neutri, come uno sfondo bianco e puro, che permettono di risaltare al meglio le qualità e i dettagli degli stessi, senza mai sfociare nella banalità.
Intramezzate da parentesi narrative, le varie sezioni sono introdotte da immagini dello stesso Avedon e da frasi o brevi testi, come un modo per far sentire al visitatore più vicina la presenza del fotografo, che lo accompagna fino alla fine della mostra.

Richard Avedon
Richard Avedon, Self-portrait, Provo, Utah, August 20, 1980; © The Richard Avedon Foundation

Palazzo Reale di Milano
Piazza Duomo 12, 20122 – Milano
Richard Avedon – Relationships
fino al 29 gennaio 2023
info: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 -19.30; giovedì 10.00 – 22.30
www.palazzorealemilano.it/mostre/relationships