Ivano Troisi, installazione ambientale, 2024

Restart Timoria

Nel complesso di San Michele a Salerno torna la seconda edizione di Restart con una selezione di artisti che trattano il tema dell’upcycling dando nuova vita a materiali di scarto e senza l’utilizzo di tecniche inquinanti.

Restart è un evento promosso da Fondazione Carisal con il sostegno di Fondazione Banco di Napoli, della Regione Campania e Scabec SpA, di Banca Patrimoni Sella, del Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero degli Imballaggi in Acciaio e di Comieco.

Per la seconda edizione si parla di upcycling, processo che consiste nel dare nuova vita ad un elemento che ha finito la sua funzione naturale e che diventa altro senza passare attraverso ulteriori processi di lavorazione, arricchendo il suo valore. A questo tema, per l’edizione 2024, i curatori hanno associato il concetto di Timoria, termine greco che indica vendetta, punizione, ovvero le conseguenze che stiamo subendo per le nostre cattive abitudini nei confronti dell’ambiente. 

Curata da Antonella Ferraro e Fabio Avella, la mostra collettiva si dispone negli spazi del Complesso San Michele, già sede della Fondazione Carisal, ex monastero medievale di cui – in seguito ai cambi di funzione e conseguenti rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli – restano pochi frammenti della conformazione originale. 

I nove artisti selezionati dai curatori sono: Giorgio Bartocci, Paolo Bini, Gianluca Capozzi, Francesca Matarazzo di Licosa, Lucas Memmola, Adonai Sebhatu, Gabriella Siciliano, Ivano Troisi e Andreas Zampella, diversi tra loro per pratica e poetica, invitati a declinare il tema della mostra attraverso il loro lavoro.

Andreas Zampella, Storia di una vita silenziosa, 2024

All’ingresso ci accoglie un’installazione dai profili zoomorfi, è la Creatura di Giorgio Bartocci, composta da scarti industriali recuperati nella città di Salerno dove, per l’occasione, ha svolto un periodo in residenza. Il recupero di materiale è spesso protagonista nelle opere di Ivano Troisi, la cui pratica è volta all’elevazione della natura ed al rispetto per l’ambiente in cui abitiamo attraverso tecniche non inquinanti. Per la mostra realizza una serie di montagne manipolando delle aste di ferro, materiale di scarto che qui diventa opera disegnando i profili naturali che circondano Salerno. 

Troisi disegna lo spazio attraverso il recupero di tondini, mentre l’artista Adonai Sebhatu si muove in senso bidimensionale selezionando progetti architettonici scartati e circuiti elettrici di tastiere del computer non più in uso. Sebhatu mette in comunicazione mondi opposti; ovvero quello analogico e quello digitale, con l’intento di delineare paesaggi astratti mediante l’equilibrio di queste forme, che lasciano il caos informatico per essere racchiusi in una cornice.

Paolo Bini, Monolite blu. Un’oscurità indebolita dalla luce (2024) pigmenti su lamiera presso piegata, 323 x 63 x 35 cm – ph. Carlo Ferrara – courtesy l’Artista e Fondazione Carisal

Il suggestivo complesso si articola in vari spazi, con due vani in cui le antiche mura sono lasciate spoglie. Qui si inseriscono le opere di Andreas Zampella con una natura morta realizzata con vetri di recupero e Eden che si riafferma di Paolo Bini in cui l’artista crea il rivestimento di un pilastro dallo scarto del nastro adesivo adoperato per l’opera Monolite blu. Un’oscurità indebolita dalla luce, posta frontalmente.

Oltre alla selezione di artisti noti sulla scena nazionale, l’evento incoraggia i più giovani a proporre un loro progetto attraverso la partecipazione ad un bando che però è risultata deludente. A vincere è Roberta Ungaro grazie all’impegno nel seguire la traccia attraverso il recupero di elementi industriali di scarto che diventano una lampada dal design innovativo. 

Alice Ioffrida

Direttrice della sede aretina e Capo Dipartimento di Arte Contemporanea della Casa d’Aste Guidoriccio redattrice e curatrice indipendente. Laureata a Firenze in Storia dell’Arte, prosegue i suoi studi a Siena, specializzandosi in Arte Contemporanea per poi spostare la sua ricerca sulla gestione delle risorse culturali con un Master IULM. I suoi argomenti di interesse spaziano dalla scena artistica milanese degli anni Settanta, periodo dell’extra-medialità, agli artisti emergenti. Vive e lavora in Toscana, dove segue eventi culturali nazionali ed internazionali con occhio critico ponendo costante attenzione al mercato dell’arte.

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