Pollinaria

Pollinaria – L’Aria del Giorno, Energies in the Rural

L’uomo FRA arte natura scienza e agricoltura.
Nuovo appuntamento con Pollinaria, azienda agricola biologica e organismo di ricerca che promuove un’opera integrata nei campi di arte, agricoltura e ambiente. Fondata nel 2007 da Gaetano Carboni, Pollinaria in quest’occasione ospita il media artist nipponico Soichiro Mihara, in collaborazione con Interferenze, piattaforma di ricerca focalizzata su sound art, tecnoculture e ruralità nel sud Italia a cura di Leandro Pisano.

FRA natura, arte, scienza, economia e agricoltura, la transizione è un passaggio obbligatorio. Il pensare ad un altro mondo diventa impellente per la crisi climatica, e fattuale nelle pratiche che da anni porta avanti Gaetano Carboni con Pollinaria. Questa volta, Gaetano Carboni abbraccia la metodologia Suelo, che facilita l’incontro tra persone, natura, scienza, cultura e comunità diverse – una sorta di tabella di marcia per individui – come la definisce l’ideatrice, l’artista Ela Spalding, in cui confluiscono organizzazioni e comunità per (ri)connettersi con i luoghi in cui abitano.

Nella metodologia della Spalding il suolo, con la sua memoria storica, le sue molteplici funzioni e i tanti usi, diventa l’interlocutore principale per mettere in dialogo le persone e il loro ambiente, capace di narrare storie e visioni, portatore di un valore naturale culturale ed economico nell’ambito di una comunità.

Nell’ambito del progetto stagionale AEQUUSOL, quest’anno dedicato al tema del suolo, si viene invitati “a mettere i piedi nudi per terra”, ad esplorare i vari strati del suolo, da quelli più viscerali fino a quelli che emergono in superficie. I tanti artisti che si alternano in residenza diventano i medium privilegiati e ci conducono alla scoperta del recipiente misterioso5, sovvertono l’ordine precostituito e creano paesaggi nei paesaggi – Daniele Del Giudice.

Tutt’altro che morta, la terra si mostra come una creatura viva ed eloquente. Persino la roccia vive, e ci consegna la storia per costruire il rapporto tra il presente e il suo passato, un passato non fatto per viverci, ma un pozzo al quale poter attingere per agire e pensare al futuro. Ce lo dimostra ampiamente nella sua pratica artistica Paride Petrei, con il progetto Prontuario per fabulogenesi oropoietica che pari all’ossessione di Cezanne per la montagna, svela questa vivacità e energia delle rocce nel tempo.

Ancora Giulia Mattera che esplora lo strato definito The Vibrant Present nella metodologia Suelo, dà inizio ad una performance che dura 60 ore all’interno del bosco. Ore in cui l’artista, immersa completamente nella natura, giorno e notte, a quaranta minuti di cammino dalla masseria, si nutre solo di erbe spontanee, fiori e piccoli frutti mostrando la grande biodiversità che è presente a Pollinaria. Dimentica della propria soggettività, fino ad immedesimarsi integralmente con il proprio oggetto, Giulia costruisce il suo habitus sotto querce secolari e, con una serie di riti, propone un dialogo non sulla natura ma nella natura, divenendo interprete della condizione di salute di una piccola comunità di organismi, che, come una vestale, cercherà di proteggere e alimentare con il fuoco dell’altare. L’artista prendendoci per mano ci porta in un altro tempo, in un altrove che non dimora nelle nostre vite, di assoluta spiritualità, donando alla natura un potere auratico.

La terra è un organismo vivente. La terra è fragile. Ma forse per essa c’è sempre un nuovo inizio. Solo l’uomo non può rigenerarsi: Tutto invecchia e torna a ringiovanire. Perché veniamo esclusi dallo stupendo ciclo della Natura? O anche esso vale per Noi?

E ciò che si chiede l’Hyperion di Holderlin, dopo aver vagato in lungo e in largo, alla ricerca di un’armonia che l’uomo moderno sembra aver smarrito. Forse è questo il prezzo da pagare per esserci così allontanati dalla natura, per averla considerata altro da noi. Per essere intervenuti su di essa in maniera così atroce, spogliandola di ogni beatitudine, sfruttandola per un profitto immediato, apportando danni enormi all’ecosistema. Basti pensare ai prodotti alimentari, alle risorse, alla crisi climatica, alla pandemia, alla sfera psichica degli esseri umani, ai mari inquinati, alle disuguaglianze e alla carestia.

Eh sì, l’elenco potrebbe continuare all’infinito!

Sta di fatto che il degrado della biosfera ad opera dell’uomo, ha portato con sé il degrado dell’antroposfera. La discussione si alimenta giorno dopo giorno in cerca del colpevole, e nomenclature come antropocene, capitolocene, plasticene o wastocene mostrano la vastità del fenomeno con cui abbiamo a che fare. Oggi la scienza e la tecnologia sono sicuramente in prima linea per ridurre le conseguenze dei cambiamenti climatici, i cui effetti si manifestano sull’intero globo terrestre fino a giungere nella vita quotidiana di ognuno di noi. A tale proposito mi chiedo se avremmo potuto fare diversamente per tutelare il pianeta e le nostre vite.

Debord in Ecologia e Psicogeografia scritto in anni in cui il rapporto Meadows del 1972 non era più una novità e forte si affermava la coscienza ecologica, asserisce che una società malata come la nostra, caratterizzata dal dominio sugli altri e sulla natura, non può che creare ambienti ad essa congeniali per potersi esprimere al meglio: un pianeta malato.

Eppure una soluzione prima dell’annunciata catastrofe sembra esserci; è in Iperione quando dice che bisogna essere uno con il Tutto (….) nel tutto della Natura” (Iperione, I, 1).

È in quei luoghi come Pollinaria, dove Gaetano associa il lavoro dei campi a pratiche artistiche, creando situazioni virtuose, e dove si cerca di tessere relazioni fra persone e natura. In tal modo l’arte diventa il veicolo principale per mostrare un orizzonte comune entro il quale elaborare e sperimentare nuove forme dello stare insieme e costruire modi diversi di vivere e di abitare il mondo rurale.

Il 15 luglio 2022 ore 18,00 con il progetto – L’Aria del Giorno, parte integrante del programma di residenze Energies in the Rural curato da Aya Murakami, Leandro Pisano e Yukiko Shikata, e in collaborazione con Interferenze, piattaforma di ricerca focalizzata sulla sound art, tecnoculture e ruralità nel Sud Italia a cura di Leandro Pisano, Pollinaria ospita il media artist  nipponico Soichiro Mihara.

La ricerca di Mihara, in seguito al terremoto e allo  stunami che ha ha colpito la costa orientale del Giappone nel 2011, si focalizza sull’hic et nunc,  Qui e Ora. La sua pratica impiega un’ampia gamma di materiali presa in prestito, sia dai media sia dalla tecnologia: acustica, bolle, radiazioni, arcobaleno, microbi, muschio, flussi d’aria, suolo ed elettroni. A Pollinaria ci guiderà alla scoperta dell’ultimo strato di suolo: quello più vicino al cielo, quello più più confidente con gli uomini.

Il lavoro sarà introdotto in un’ agorà, curato dall’associazione Hub-c -nel progetto Spin off Forum Fra Il Forum Fra14, in cui l’artista Soichiro Mihara,  insieme a Gaetano Carboni, Leandro Pisano, Giovanna Romano e Yukiko Shikata, dialogherà con  Claudio D’Addario, professore in biologia molecolare all’università degli studi di  Teramo, a Pierluigi Sacco, professore di economia della cultura presso l’università degli studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara; a Mauro Serafini, professore di alimentazione e nutrizione umana all’università degli Studi di Teramo , ci aiuterà a conoscere quel recipiente misterioso che nutre i popoli da millenni, guida le loro azioni e governa l’economia terrestre: ma in quale maniera?

Mihara e gli studiosi presenti, mostrandoci le affinità tra sciences e humanities, ci guideranno in questo percorso avventurandosi in territori inesplorati per capire come funzionano la natura, l’animo ed il corpo umano, e quali sono i maggiori benefici fisici, psichici, ambientali ed anche economici che l’uomo può trarre avendo una maggiore consapevolezza ecologica, che lungi dall’essere un moto romantico dell’animo, diviene questione urgente per la sopravvivenza del pianeta e della nostra stessa specie.


L’Aria del Giorno – Energies in the rural 
Pollinaria
Civitella Casanova (PE)
Contrada Torri delle Valle 22
Abruzzo

Venerdi 15 Luglio ore 18,00
Gaetano Carboni, Giovanna Romano
in collaborazione con: Interferenze a cura di Leandro Pisano

Spin off Forum Fra: Ore 18,30
Gaetano Carboni, fondatore di Pollinaria –  insieme a Giovanna Romano – presidente associazione Hub -c cultura luoghi persone

dialogheranno con
Soichiro Mihara, media artist
Claudio D’Addario, professore in biologia molecolare dell’università degli studi di Teramo
Yukiko Shikata, co-curatrice Energies in the rural
Leandro Pisano, fondatore e curatore di Interferenze New Arts Festival
Pierluigi Sacco, professore di economia della cultura all’università degli studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara
Mauro Serafini, professore di alimentazione e nutrizione umana all’università degli Studi di Teramo