News dal Museo di Villa Croce: in arrivo il progetto Fondamenta 1

Associazione AMIXI per l’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova presenta Fondamenta 1, progetto di arte pubblica a cura di Luca Cerizza che prevede la realizzazione nel parco del Museo di Villa Croce di un’opera site-specific visibile direttamente dalla strada.

Fondamenta 1 farà rivivere i 56 mq della storica insegna ANSALDO, che è stata ridisegnata dallo Studio Sottsass negli anni ’80 nell’ambito di una ridefinizione dell’immagine dell’azienda, ormai indissolubilmente legata al paesaggio della città. L’insegna è stata recuperata dagli AMIXI e dal Comune di Genova durante lo smantellamento dell’ex-edificio NIRA davanti al museo, avvenuto nel quadro delle operazioni di demolizione per il nuovo progetto della Darsena di Genova a firma di Renzo Piano.

Per la realizzazione dell’opera, l’Associazione AMIXI ha chiesto al curatore Luca Cerizza di organizzare una call su invito. Cerizza ha selezionato dieci artisti italiani di diverse generazioni, che hanno tutti accolto l’iniziativa con entusiasmo presentando proposte innovative fondate su una profonda comprensione della particolare storia dell’insegna ANSALDO e su una seria riflessione sul tema progettuale. Sono stati invitati: Francesco Arena (Torre Santa Susanna, Brindisi, 1978), Massimo Bartolini (Cecina, 1962), Luca Vitone (Genova, 1964), Lia Cecchin (Feltre, Belluno, 1987), Danilo Correale (Napoli, 1982), Gaia De Megni (Portofino, 1993), Francesco Jodice (Napoli, 1967), Margherita Moscardini (Donoratico, Livorno, 1981) Riccardo Previdi (Milano, 1974) e Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974).

Tra i progetti proposti, è stata selezionata dal consiglio dell’Associazione e dal curatore la proposta di Lia Cecchin con l’opera Una città cancella, l’altra scrive, che verrà presentata quest’anno in primavera.

Gli AMIXI sono intervenuti per recuperare questo importante reperto della memoria storica industriale della città, che misura 13 x 3,80 metri, per dotarlo di una nuova sede e un nuovo ruolo sociale. Ripensata come opera d’arte, l’insegna potrà essere fruita dalla cittadinanza in questa nuova veste, accessibile e visibile a tutti, anche a coloro che solitamente non frequentano il museo.

Luca Cerizza dice dell’iniziativa: “La chiamata del concorso si rivolgeva volutamente ad artisti che fossero diversi per generazioni, esperienze e provenienza geografica, ma che avessero una comune attenzione ed esperienza verso l’arte pubblica. È stato molto piacevole constatare come, non solo che tutti gli artisti abbiano aderito all’invito, ma che ci abbiano sottoposto una serie di risposte stimolanti rispetto alle condizioni di partenza del concorso. Le dieci proposte si confrontano in modi diversi e inaspettati al contesto in cui andavano a lavorare: alla storia di Genova, al suo paesaggio naturale, alla sua situazione socio-economica, alla storia dell’Ansaldo e di quell’insegna”.

Il progetto di Lia Cecchin consiste nella collocazione di un neon che comporrà la frase “è un momentaccio!” all’interno del perimetro dell’insegna originaria. L’idea viene all’artista guardando una foto di Giò Palazzo del 1976 in cui la stessa frase compare su un muro della città di Torino in anni di profonde tensioni sociali e politiche che si manifestavano anche attraverso il linguaggio di strada. Tra i tanti slogan scritti sui muri durante quel periodo di violenza e disperazione, l’artista viene colpita dalla semplice realtà di questa constatazione e dalla grafia gentile con la quale venne realizzata, in contrasto con il linguaggio violento di tanti altri graffiti. Questa frase riesce ad aprire uno spazio temporale che ci porta al tempo presente e che si fa promemoria di una condizione esistenziale comunitaria. Allo stesso tempo, l’artista celebra la creatività anonima di chi ha ideato questa scritta, facendosi tramite del suo messaggio attraverso gli anni.

Fondamenta 1 vuole essere trampolino di lancio per un piano a lungo termine di rigenerazione urbana della città di Genova attraverso l’arte pubblica contemporanea. La volontà è quella di creare altre “Fondamenta”, che nei prossimi anni verranno collocate in città, senza escludere zone periferiche e dequalificate. L’obiettivo è quello di dimostrare che l’arte contemporanea può essere uno strumento per la riqualificazione di luoghi o oggetti dimenticati e per la creazione di nuove sinergie, come è stato dimostrato nel caso dell’insegna ANSALDO.