Il premio nasce nel 2009, insieme all’Associazione Culturale Techne, dagli eredi dell’imprenditore Luigi Nocivelli, con l’intento di commemorare la figura dell’uomo, appassionato di arte e cultura. Difatti, ogni anno mette in palio una vincita in denaro per artisti emergenti, dando loro la possibilità di presentare le proprie opere all’interno di luoghi suggestivi, supportati da esperti del settore.
Quest’anno i vincitori (Mattia Barbieri, Anna Capolupo, Francesco Ciavaglioli, Giulia Dal Monte, Binta Diaw, Matilde di Pietropaolo, Pierpaolo Maso, Alessandra Sarritzu, Ambra Iride Sechi e Aurora Troletti) sono invitati ad esporre negli spazi dello storico Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino di Brescia, ciascuno con una mostra personale. Dieci sale per dieci vincitori in cui ognuno racconta la propria poetica attraverso l’esposizione di fotografie, installazioni, dipinti e sculture. Gli artisti hanno la possibilità di esaltano il proprio percorso e presentare al pubblico la propria ricerca artistica.
Quest’anno risulta vincitore della Coppa Luigi l’artista bresciano Mattia Barbieri, grazie all’opera Davide e Golia. Mattia propone per la sua mostra personale, all’interno del Le Stanze del Contemporaneo, Mistico Granturismo, un corpus di sei quadri e due sculture con soggetti d’ispirazione sacra come l’iconografia delle madonne del latte. L’intento dell’artista è quello di tornare ad elevare l’arte che oggi ha perso parte del suo valore intrinseco a causa della sequenza di immagini da cui siamo costantemente bombardati.
Per tale motivo, definisce il suo lavoro “una preghiera in Ferrari spinta ai 300 all’ora”, una considerazione che il curatore Daniele Astrologo Abadal commenta in catalogo: «Parole che schiudono all’azione laddove tutto appare ben ponderato, nulla è lasciato al caso, anche nella caduta di un angelo o nella flessione di una foglia filiforme, la cui grazia ha qualcosa di sensuale. Per raggiungere questo mistico grand tour è richiesto un atto di presenza che prende corpo nello stesso gesto del dipingere; un’azione acrobatica a punta di pennello che arriva a riflettersi sul dipinto».
Grazie all’istituzione del Premio Nocivelli oggi trovano spazio, in un palazzo storico nel centro di Brescia, la celebrazione della teofania in senso contemporaneo e le altre poetiche di artisti emergenti, che descrivono il momento che stiamo vivendo attraverso i diversi media artistici.
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