Con cerimonia tenutasi a Roma lo scorso quattro dicembre nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, Michelangelo Galliani, titolare della cattedra di Tecniche del Marmo e delle Pietre dure presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, è stato proclamato vincitore, per la sezione Arte, della sesta edizione del Franco Cuomo International Award. Nato nel 2014 e presieduto da Velia Iacovino e Alberto Cuomo, si tratta di un’iniziativa intitolata al celebre scrittore, giornalista e drammaturgo scomparso nel 2007, mirata a valorizzare nuove forme di espressione culturale, sociale e umana. La premiazione, presentata dal giornalista Giampiero Marrazzo e introdotta dalla senatrice Assuntela Messina, Segretario della 13° Commissione permanente (territorio, ambiente, beni ambientali) nonché membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, è stato un momento di grande entusiasmo e di celebrazione della cultura in tutte le sue forme.
L’artista, dalla seconda metà degli anni Novanta, ha principiato un’articolata investigazione estetica seguita, inoltre, da un’intensa attività espositiva che lo ha condotto, con regolarità, a proporre le proprie opere in Italia e all’estero. La sua ricerca, per mezzo della scultura, reinterpreta la materia con eccezionale sensibilità per indagarne nuove vie di lettura e possibilità di significato alternative. Ciò si riflette sulla messa a punto di un linguaggio enigmatico dove la figura umana, fra serenità e inquietudine, si apre naturalmente al senso dell’antico e del caduco, sempre accompagnata da uno studiato equilibrio compositivo; sia formale che cromatico.
Michelangelo Galliani, Hypnos, 2016, marmo statuario di Cararra e piombo, cm. 100x100x28 Michelangelo Galliani, Il giardino, 2019, marmo bianco di Carrara, piombo e ottone, cm. 110x110x25
Difatti, come sottolineato dalla commissione aggiudicatrice, “la creatività dell’autore si estrinseca in un’arte basata su una dinamica plastico-simbolica, di impianto figurale, che si proietta sul versante della metamorfosi e della trasformazione organica colta nelle sue angolature, scorci e parzialità visive”.
Inoltre, un artista – come argomenta lo stesso Galliani – “si trova sempre combattuto fra il desiderio di ricevere un riconoscimento per il proprio lavoro e la convinzione che, tuttavia, i premi non costituiscano un punto di arrivo ma lo stimolo per nuove ricerche. Così come questo premio che, arrivato inaspettatamente, lascia una sensazione strana: l’orgoglio ma anche la convinzione che dover fare ancora tanto per meritarlo”.
Infine, per ribadire la già annunciata levatura del prestigioso titolo nel campo delle arti visive, si ricorda che, nella medesima occasione, un altro premio per l’Arte è stato assegnato al pittore Tito Rossini e un Award speciale all’artista Luca Maria Patella.
Esternando sinceri complimenti a Michelangelo Galliani – così come a tutti gli altri vincitori – per questo traguardo, restiamo in attesa dell’edizione Franco Cuomo International Award dell’anno venturo.
Michelangelo Galliani, KI, 2017, marmo statuario di Carrara e piombo, cm. 60x50x20