MAKER ART 2020: arte e nuove tecnologie in formato digitale

Le ultime news dalla edizione 2020 della Maker Faire.

Durante i giorni compresi fra il dieci e il tredici dicembre scorsi, si è svolta l’edizione 2020 di Maker Art, a cura di Valentino Catricalà, per la prima volta in forma completamente digitale. Indubbiamente, a determinare la totale conversione dell’offerta culturale di quest’anno in termini virtuali sono state sì le necessità del momento ma, allo stesso tempo, è stata anche la scelta di cogliere le costrizioni correnti come l’occasione per testare altre possibilità di comunicazione, fruizione ed estetizzazione strettamente legate proprio all’innovazione tecnologica. In questa cornice è stata progettata un’apposita piattaforma web, così da permettere a pubblico e ospiti un’esperienza senza precedenti. Pertanto, il raffronto con una proposta integralmente online, oltre a rispecchiare un tratto distintivo dei nostri tempi impermediatici, ha costituito sia una nuova e interessante modalità di interazione con l’utenza che un differente modo di proposizione del lavoro degli artisti e delle tante personalità di rilievo selezionate.

Difatti, il programma di questa seconda edizione è stato molto ricco e nutrito, grazie al significativo contributo dei tanti artisti, accademici, curatori e ricercatori invitati a partecipare. Fra i più di quaranta artisti coinvolti, autori di progetti digitali che, spaziando dalla realtà aumentata alla robotica, sono stati espressamente realizzati per la circostanza, si menzionano, per citarne alcuni: Antoni Abad, Elena Bellantoni, Juan Cortes, Rä di Martino, Ken Goldberg, Claudia Hart, Steve Lambert, Miltos Manetas, Vincenzo Marsiglia, MASBEDO, Donato Piccolo, Signe Pierce, Quayola, Jakob Kudsk Steensen, Celine Tricart, Anouk Wipprecht. Inoltre, al fine di restituire il livello qualitativo della manifestazione e della puntualità del focus sulla relazione fra arte e nuove tecnologie, si ricordano le numerose collaborazioni nazionali con Rai Cinema, AR Market, Ambasciata degli Stati Uniti, ArToday, Fondazione Luca e Katia Tomassini, Re:Humanism, Nero Magazine e internazionali quali quelle conS+T+ARTS EU, Pioneer Works Center For Art and Innovation, l’Hyphen Hub Community, insieme alle lectio di teorici fra i più autorevoli in questo campo quali Lev Manovich, Christiane Paul eAsher Remy Toledo.

Dunque, si tratta di una platea ampia e diversificata, al punto da rendere coerentemente tutta la complessità del fenomeno che, oggigiorno, vede la ricerca artistica al confronto con le ultime tecnologie, rappresentando uno degli aspetti più futuribili e prodighi di novità della pratica artistica contemporanea. A evidenziare la grande attualità di tale attitudine creativa , il particolare carattere di quest’ultima edizione e le ragioni che li ricollegano entrambi a circostanze relative al nostro presente dal respiro più esteso, come sottolinea il curatore, “artisti, intellettuali, scienziati e creativi dialogano da sempre per generare nuove visioni del futuro. Essere presenti in questo particolare momento storico è soprattutto un modo per dimostrare che arte e tecnologia possono aiutarci ancora a riflettere su un’epoca complessa come quella che stiamo vivendo”.

Secondo tali accenti, Maker Art 2020 sembra rimarcare, tramite un format del tutto inedito, l’irrinunciabile centralità del ruolo dell’artista, in quanto generatore di punti di vista alternativi, e suggerire l’importanza della sua considerazione nei processi di cambiamento più critici della società odierna.