Arte Fiera 2025
Lucia Cantò, Fondazione Elpis 2023 ©Fabrizio Vatieri

Lucia Cantò, Stelle che sorreggono altre stelle

C’è tempo fino al 4 febbraio per visitare Stelle che sorreggono
altre stelle
, la personale di Lucia Cantò alla Fondazione Elpis di Milano

La mostra di Lucia Cantò alla Fondazione Elpis, a cura di Giovanni Paolin e Sara Maggioni, ha un titolo suggestivo: Stelle che sorreggono altre stelle. Il tema evoca uno degli aspetti più importanti del percorso creativo dell’artista, ovvero tessere una trama di relazioni capaci di sollecitare il coinvolgimento diretto dei fruitori. Già a partire dal mese di settembre 2023 nella sede di Elpis, in via Lamarmora a Milano, si è attivata un’esperienza laboratoriale aperta, attraverso una open call senza limitazioni di alcun genere. Ciascun partecipante era chiamato a realizzare un autoritratto in forma di vaso. La sagoma di questa suppellettile è stata scelta, e proposta dall’artista stessa, in relazione ai suoi studi di carattere antropologico.

La cultura di alcune popolazioni del Mediterraneo era dedita alla lavorazione della terracotta e veniva affidata soprattutto a figure femminili. C’è sicuramente una relazione stretta tra il corpo femminile e la struttura stessa del vaso che ha mantenuto nel tempo, nella terminologia storico-artistica, definizioni che ne attestano la pertinenza. Si parla infatti di piede del vaso, di pancia, di bocca, a conferma di un legame che alcuni storici hanno identificato con la Madre Terra. Lucia Cantò ha studiato la cultura anatolica e quella del piccolo villaggio berbero di Sejane, al confine tra Tunisia e Algeria, dove le donne, nella creazione dei vasi ad uso domestico, riprendono decorazioni che si rifanno al tema della Dea Madre. L’artista stessa ha realizzato “Madre”, un grande vaso di due metri di altezza, costituito di tre elementi che compongono un corpo unico celando le giunzioni. La sacralità che accompagnava la creazione dei vasi è condivisa dall’artista che lo coniuga con quello della maternità. La realizzazione dell’opera è anche frutto di una meditazione che prende spunto da una raccolta di voci femminili che l’artista ha annotato lievemente sul vaso stesso.

Le altre installazioni, Edilizia di un pensiero e Stellario del 2023, sono di intensa forza espressiva e sanno giustapporre elementi di forte contrasto. Nel primo caso si tratta di mantovane parasassi, del tipo utilizzato nell’edilizia, dalle quali scendono fiori veri, a stelo lungo, assemblati con altri realizzati con il metodo della fusione zincata. Il dialogo è tra l’eterno e il transeunte, tra la fragilità dei fiori, destinati ad essiccarsi, e la struttura metallica della mantovana. Stellario è invece una fusione in alluminio, una corona in bronzo con dodici stelle, trovata casualmente dall’artista, moltiplicata più volte e collegata da una rete di fili capaci di evocare un corpo invisibile. Sicuramente l’oggetto poteva essere il coronamento di una Madonna: le dodici stelle alludono al testo dell’Apocalisse di san Giovanni Evangelista che parla della donna vestita di sole. Questa è l’opera che ha dato il titolo alla mostra, Stelle che sorreggono altre stelle, e che consente di percepire il senso profondo dell’impegno creativo dell’artista. Il suo fondamento nasce dalla certezza che la vita di ciascun essere vivente è sempre in profonda relazione con gli altri nella ricerca di un equilibrio con l’alterità che presuppone una dimensione salvifica.

Il progetto di allestimento è articolato su due piani espositivi: il piano terra destinato ad occupare le opere dell’artista e quello superiore, in cui sono presentati i risultati dell’attività laboratoriale. I supporti sono stati studiati appositamente dal team design di GISTO e per la loro struttura modulare consentiranno un’ampia libertà di ricomposizione nelle fasi evolutive dell’esposizione. La mostra di Lucia Cantò e la collaborazione con i curatori è nata dal progetto “Una Boccata d’Arte”, che si è realizzato a Malamocco nella laguna di Venezia nel 2022, in collaborazione con Galleria Continua e la partecipazione di Threes. D’altra parte, la principale mission di Fondazione Elpis, costituita nel 2020 da Marina Nissim, è quella di supportare i giovani artisti e di dar vita a nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale. Il progetto di arte contemporanea, giunto alla terza edizione, coinvolge ogni anno venti artisti e artiste, e rispettivi curatori, di diverse nazionalità in venti borghi italiani in buona parte lontani dalle consuete mete turistiche. Ciò offre la possibilità di entrare in dialogo con il territorio e le comunità locali generando energie insospettabili e una rete di relazioni creative.

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