«Il lockdown mi è servito per riflettere su alcune dinamiche che stanno accadendo nel mondo dell’arte. Prima si cercava freneticamente di affollare la scena artistica con continue proposte, adesso bisogna cambiare strategia. Così ho deciso di avvicinarmi al cittadino spostandomi in centro in uno spazio più intimo, privato», spiega Alessandro Albanese.
In via Cosimo del Fante 14, all’interno di un palazzo storico, il gallerista presenta la doppia personale Laying Eyes delle artiste Sikelela Owen e Sola Olulode, accompagnate da testi del curatore Domenico De Chirico.
Il titolo della mostra fa riferimento alla sensazione di stasi e beatitudine che avvolge lo spettatore di fronte ai lavori delle due giovani artiste. Entrambe, infatti, cercano di rappresentare, attraverso espressività e gestualità differenti, l’umana complessità emotiva, e lo fanno indagando a fondo le relazioni di persone a loro care.
Messo davanti ad una intimità così ben rappresentata, sia ad un livello tecnico che ad uno più profondo, lo spettatore si ritrova ad affrontare un viaggio introspettivo nel proprio passato, alla ricerca di momenti preziosi ormai perduti e ricordi che riaffiorano.
A dipingere il ricordo è proprio l’artista inglese Sikelela Owen (1984), e lo fa ritraendo membri della sua famiglia, amici e relazioni. Per questo, le sue immagini non equivalgono ad una mera rappresentazione di un momento passato, bensì fissano quel determinato momento nel tempo, rendendolo eterno e intangibile.
Al centro dei dipinti di Sola Olulode, nigeriano-britannica classe 1996, ci sono invece i veri e propri corpi sociali, definiti anche come “dei luoghi di unità e amicizia”.
Essi costituiscono un elogio della storia di identità nere, sfidando l’esclusività sociale e celebrando l’espressione individuale e collettiva. Nel loro contesto, canalizzano la vita notturna londinese nel presente creando tuttavia un anti-spazio, che rimuove qualsiasi aggancio spaziale.
Gli sfondi in cui sono collocati i corpi sono scenari onirici, i quali slegano le figure da un contesto definitivo, consentendo al corpo di essere al centro della scena. Inoltre, l’artista scegliere di dare risalto al movimento, al gesto e alla danza, ovvero quelle forze vincolanti che riflettono l’esperienza personale e collettiva, l’individualità e la forza relazionale.
Laying Eyes
Sikelela Owen, Sola Olulode
Galleria Alessandro Albanese
Inaugurazione mercoledì 28 aprile, 16:00 – 21:00
29 aprile – 24 maggio 2021
Via Cosimo del Fante 14, 20122, Milano
Laying Eyes, Galleria Alessandro Albanese, ph credit Alessandro Albanese Laying Eyes, Galleria Alessandro Albanese, ph credit Alessandro Albanese Sikelela Owen, Josephine, 2020, ph credit Alessandro Albanese Sola Olulode, Say I like the way you Jo, 2018, ph credit Alessandro Albanese