Italy at Frieze Seoul

L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Culturale Italiano a Seoul annunciano la seconda edizione di Italy at Frieze Seoul, una mostra collaborativa con le gallerie italiane che partecipano alla fiera d’arte Frieze Seoul.

Come parte del programma ufficiale in occasione del 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea e dell’Anno degli scambi culturali tra i due paesi, la mostra di quest’anno sarà ospitata per la prima volta presso la prestigiosa residenza dell’ambasciatore italiano, HE Emilia Gatto.

Curata dalla curatrice italiana Valentina Buzzi con sede a Seoul, la mostra offre un viaggio avvincente attraverso la storia e la pratica delle artiste donne, con opere che vanno dal 1867 al 2022, grazie alla collaborazione e al supporto di Cardi Gallery, GALLERIA CONTINUA, MASSIMODECARLO, Mazzoleni, London-Torino e Robilant + Voena.

Le artiste italiane hanno svolto un ruolo essenziale nel plasmare l’evoluzione dell’arte moderna e contemporanea. Spesso lavorando in un ambiente in cui la maggior parte degli artisti erano maschi, queste donne hanno introdotto approcci innovativi, sfidato le convenzioni artistiche e ampliato i confini dell’espressione artistica. I loro contributi non solo hanno arricchito l’arte italiana, ma hanno anche lasciato un impatto duraturo sulla narrativa artistica globale.

“La nostra mostra contribuirà a far luce sul contributo unico e duraturo delle donne italiane nelle arti, dal XIX secolo ai giorni nostri. Sono lieto di ospitare questo evento sulle donne artiste presso la Residenza d’Italia mentre celebriamo il 140° anniversario delle relazioni tra Italia e Corea e l’Anno dello Scambio Culturale”, ha detto l’Ambasciatore Gatto. “Grazie alla partecipazione delle principali gallerie d’arte italiane, miriamo a rafforzare la nostra rete con i principali artisti e attori coreani nel campo dell’arte e del suo mercato”.

La mostra si svolge nella sala principale del Residence, offrendo uno sguardo approfondito sull’universo, la storia e la pratica di figure chiave dell’arte italiana del dopoguerra, come Carla Accardi e Dadamaino, nonché di importanti artisti contemporanei come Marinella Senatore e talenti emergenti come Rebecca Moccia e Sabrina Mezzaqui. Inoltre, la mostra fa luce sul lavoro dell’artista del XIX secolo Erminia De Sanctis, portando visibilità alle artiste di sesso femminile di periodi in cui le loro pratiche erano meno accessibili.

Pur evitando gli stereotipi di genere, è importante sottolineare che la presenza di artiste italiane in Corea è stata sottorappresentata. Questa mostra cerca di colmare questa lacuna, offrendo una piattaforma per la ricerca e la scoperta sia per il pubblico coreano che per quello internazionale che partecipa alla settimana dell’arte di Seoul.

Quando i visitatori entrano nello spazio espositivo, vengono immediatamente accolti dalle opere di Carla Accardi e Dadamaino. “Arancio su Grigio” (2005) di Accardi è accuratamente abbinato al primo pezzo monocromatico di Dadamaino “Volume” (1960). Entrambi gli artisti sono stati pionieri a pieno titolo, esplorando profondamente ed espandendo il rapporto con la tela. Accardi, una figura di spicco del movimento astratto italiano e co-fondatrice del gruppo “Forma 1”, era nota per il suo uso dinamico del colore e della forma, che sfidava le tecniche di pittura tradizionali. Dadamaino, d’altra parte, è celebrata per la sua esplorazione dello spazio e della forma, spesso attraverso interventi radicali come tagli e perforazioni nella tela. Le loro opere non solo riflettono le loro visioni artistiche uniche, ma servono anche come pietre miliari critiche nell’evoluzione della storia dell’arte globale, evidenziando il ruolo delle donne nel ridefinire i confini dell’arte moderna.

Continuando attraverso la mostra, i visitatori incontrano l’installazione in vetro di Sabrina Mezzaqui “Niente si perde, tutto affiora” del 2022. Questa delicata composizione, con sette elementi fatti di scarti di carta e tessuto all’interno di cornici di vetro-ottone, riflette l’esplorazione dell’artista di riflessione, intimità e sospensione temporale. La natura poetica dell’opera risuona profondamente con la cultura coreana attraverso la presenza di fiori di ciliegio, che fioriscono all’interno della tela, violando occasionalmente i suoi confini, una metafora del viaggio della vita.

Camminando più avanti, le opere di Erminia De Sanctis e Rebecca Moccia si impegnano in una conversazione silenziosa. La gouache di De Sanctis del 1867 su carta presenta un ritratto della cantante d’opera soprano Carolina Rapazzini, offrendo un raro sguardo su un soggetto femminile reso attraverso uno sguardo femminile, un ritratto di forza, giovinezza e malinconia. Rapazzini tiene un garofano nella mano destra, che simboleggia una promessa d’amore. Le mani sono anche una protagonista di “Cold as you are (Portrait of Professional Cuddler)” di Rebecca Moccia, un’immagine termica, continua la sua esplorazione della solitudine e delle sue radici socio-strutturali. Il calore che si irradia dal corpo del coccolone serve come un toccante promemoria del bisogno umano di connessione nel nostro mondo moderno complesso e frenetico.

La mostra culmina con “The Word Community Feels Good” (2022) di Marinella Senatore. Conosciuta per la sua pratica multidisciplinare e la sua attenzione all’empowerment individuale all’interno della sfera collettiva, Senatore invita gli spettatori a impegnarsi con il suo lavoro in modo partecipativo. Questa scultura luminosa, un pezzo di luce al neon ispirato all’estetica del patrimonio italiano meridionale, enfatizza il significato della “comunità”, il senso di appartenenza a un gruppo in cui ci si sente sicuri e apprezzati.

Nel complesso, la mostra presentata in Italia a Frieze sfida delicatamente le attuali percezioni dell’arte italiana in Corea, incoraggiando i visitatori a esplorare nuove idee, prospettive e interpretazioni. Questo evento continua l’impegno dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Culturale Italiano a promuovere l’arte moderna e contemporanea in Corea, a seguito di altre iniziative significative come il Padiglione Italiano alla Biennale di Gwangju (2023, a cura di Valentina Buzzi; 2024, a cura di Soik Jung) e la Collezione Farnesina, la collezione d’arte contemporanea italiana del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presentata nel 2023 all’Art Sonje Center.


Italy at Frieze Seoul
Martedì 3 settembre 2024 dalle 17:00 alle 20:00
34-4, UN Village 2-Gil, Yongsan-Gu, Seoul

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