Come è nata questa mostra?
Te la faccio breve. È nata ovviamente in risposta all’emergenza dell’alluvione grazie alla disponibilità della famiglia Bellini, proprietaria dell’omonimo museo, che concesso i suoi spazi nel cuore di Firenze. Il nostro intento è stato essenzialmente dare un segno di solidarietà, più simbolico che concreto, agli amici romagnoli, in particolare agli artisti, devolvendo a loro vantaggio parte del ricavato delle opere vendute.
A chi destinerete i fondi? Le vittime sono numerose…
Di sicuro alla Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza. Il primo piano di questa storica istituzione, quello che ospitava i libri per ragazzi, si è completamente allagato. Il nostro budget non sarà altissimo, ma speriamo almeno di riuscire a reintegrare le opere perdute.
Chi ha risposto all’appello?
I soci di Zuc hanno accettato senza esitare: Karin Andersen, Matthew Licht, Ottavia Poli, Alessandro Gaggio, Vittoria Colonna, Katia Giuliani, Massimo Pulini, Massimiliano Fabbri, Giovan Battista Giovannangeli, Arlo Haisek…
Molti di questi artisti vivono a Firenze.
Altri, come Massimiliano Fabbri e Massimo Pulini, sono romagnoli. Anche la Andersen risiede da quelle parti.
Partecipi, se non erro, pure tu.
Giocando in casa, è stato facile mettere a disposizione un po’ di opere.
Con questa temporary gallery ZUC ricomincia la sua attività. Progetti per il futuro?
La mostra è stata pensata e realizzata in fretta, sull’onda dell’emergenza; ci proponiamo di ripeterla in modo più strutturato più avanti, magari nel mese di luglio, e con la collaborazione di altri artisti. La ricostruzione dei territori colpiti richiederà un supporto prolungato. Speriamo di essere all’altezza.