Forme d'arte

Ieri papi principi imperatori oggi imprenditori e istituzioni

FORME D’ARTE il recente progetto di Medici che apre un dialogo tra arte impresa e scuola facendo del prodotto “Parmigiano Reggiano” il filo conduttore su richiesta del Consorzio del Parmigiano Reggiano di Reggio Emilia.

Picasso disse : “Ogni bambino è un artista, in pochi lo rimangono”. Si è assolutamente così, afferma convinto Michele Medici, storico dell’arte e stregato dall’arte  e dal suo affascinante mondo che a suo dire incute sempre troppa soggezione. Il suo sogno è sfatare questo luogo comune, educando all’amore per il bello, all’armonia, alla gioia di entrare in sintonia con le opere e con i loro autori. 

Leonardo da Vinci lo conosciamo tutti, grazie agli infiniti tributi che gli sono stati tributati anche recentemente, ma come con lui ci possiamo familiarizzare con altri artisti pittori scultori architetti scrittori musicisti; sono prima di tutto nostri amici e sta a noi capire che l’arte nasce per essere vissuta nel quotidiano come ci hanno insegnato i nostri illustri avi non mecenati ma grandi manager e comunicatori. L’arte come amica e con James Hillmann possiamo dire Chi non conosce odia, chi conosce ama.
In quest’ottica nasce FORME D’ARTE il recente progetto di Medici che apre un dialogo tra arte impresa e scuola facendo del prodotto “Parmigiano Reggiano” il filo conduttore su richiesta del Consorzio del Parmigiano Reggiano di Reggio Emilia. Tre anni tre temi diversi  ideati dai saperi e dalla visione a tutto tondo dell’ideatore.

A lui si deve l’intelligente e spiritoso titolo ma precisa  che a buona riuscita del progetto è frutto dell’affiatamento dei componenti. La  squadra  è composta dagli amici di Linea Comunicazione – Vittorio Beccari e Fausto Bigliardi, per le pregevoli pubblicazioni,   gliallievi del Liceo Artistico Gaetano Chierici di Reggio Emilia, ma ne fa parte a buon diritto la Prof.Savina Lombardo che ha saputo esaltare la creatività dei giovani allievi sulle forme del “Re dei formaggi come ne é convinto sostenitore anche Umberto Beltrami Presidente del Consorzio La Culla di Bibbiano.
Così Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Committente dell’iniziativa ha potuto divulgare in modo divertente e creativo il  proprio prodotto.

Michele Medici ha scelto di accompagnare il visitatore seguendo un percorso preciso.
Il primo anno i ragazzi hanno raccontato Reggio Emilia, che del parmigiano è la culla, con i Capricci reggiani, che ha dato corpo ad un mondo variegato, policromatico e polifonico, ora fauve, ora astratto, ora Pop.

Il Capriccio nasce per esprimere un racconto fantastico a soggetto libero e nella storia dell’arte ha avuto illustri precedenti quali le immagini liete e campestri di Tiepolo, tra gli altri, o i Caprichos visionari e ctoni di Goya. Questo  si è rivelato lo strumento letterario ideale per sbizzarrire la fantasia dei ragazzi che  hanno interpretatoil Capriccio declinando un discorso sorprendente. Il nostro paese  è uno scrigno di biodiversità, una varietà alimentare senza eguali e la stessa sorprendente diversità – continua Medici – è presente nel panorama artistico: ogni regione in Italia ci regala il proprio genius loci, una peculiarità propria al Paese.
Così il progetto promuove la Cultura del Gusto e il Gusto della Cultura. 

La seconda edizione nasce con l’intento di seminare nel fertile terreno della cultura le nostre speranze per il domani. L’Edizione favolosa questo il titolo ha fatto perno sulla Letteratura per l’infanzia che tanta parte ha avuto in Emilia e a Reggio Emilia in particolare si è avvalsa di  Cesare Zavattini.
Ma cosa hanno in comune favole e Parmigiano Reggiano?Sono entrambi favolosi capolavori del fare condiviso, del fare insieme.
All’insegna della convivialità i ragazzi delle classi 4D e 4F della sezione figurativo e della classe 4C della sezione design per l’arredo sono arrivati alla realizzazione di opere polimateriche creando forme di formaggio fatte di plastica riciclata.

La fantasia dei ragazzi ha scorazzato libera, senza limiti di sorta, e i ragazzi del figurativo hanno raccontato una favola nell’eccesso barocco in cui i personaggi debordano dalla forma stessa mentre i ragazzi del design per l’arredo hanno imbandito veri e propri palcoscenici, attraverso una prospettiva accelerata, la forma di parmigiano reggiano che diviene teatro.

L’approccio alle favole è stato il percorso più diverso ed estroso. Il Parmigiano Reggiano è entrato nelle fiabe classiche, in quelle contemporanee,o in fiabe  totalmente inventate. FORME D’ARTE Terza edizione terzo tema.  – Affiches Remix – ha come centro nevralgico, come architrave, il manifesto che ha importanti radici nel territorio reggiano. È una cavalcata nella creatività dei manifesti che, come diceva Gombrich, sono un media, come lo è stata, mutatis mutandis, la parete della caverna per gli inconsapevoli artisti di allora. Come dicevano i futuristi “tutta l’arte del futuro sarà pubblicitaria e con il Parmigiano Reggiano siamo lanciati verso il futuro senza dimenticare la tradizione.

I partecipanti potranno attingere al  vasto patrimonio della cartellonistica da Lautrec a Cheret, dal Dèco a Depero e Dudovich. C’è molto di più però, perché Michele Medici ha lanciato la sfida di giocare con periodi in cui il manifesto commerciale non era presente come per esempio il Medioevo o il Rinascimento. Sotto forma di concorso coinvolgerà la creatività giovanile delle scuole del territorio reggiano e non solo.I protagonisti principali potranno essere i ragazzi del Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia e dell’Istituto Silvio D’Arzo indirizzo Grafico e Comunicazione di Sant’Ilario d’Enza.

Che possiamo dire? Un’operazione encomiabile, divertente e istruttiva  che riposta l’arte nel suo ruolo centrale del fare comunicazione. Auguriamo buon proseguimento a questo team così ben assortito e grazi  per aver tradotto figurativamente e fisicamente il rapporto arte/committenza che ha reso grande il nostro Paese. Complimenti vivissimi ai ragazzi i cui lavori lasciano il segno e fanno vivamente sperare che l’arte continui ad essere protagonista del nostro quotidiano tornando ad essere riferimento come  attivo  com’è stata fino alla fine del XIX secolo quando si è affacciato il mercato che in parte ne ha  cambiato le finalità 

Tiziana Leopizzi

Architetto, giornalista iscritta all’albo da circa 25 anni, è stata nominata accademico ad honorem per la sua scelta di diffondere i valori dell’arte e della cultura in modo semplice e trasversale. È membro quindi dell’AADFI l’Accademia delle Arti del Disegno, la più antica d’Europa, voluta da Cosimo I e Giorgio Vasari nel 1563, che vanta come primo Accademico Michelangelo. Recentemente nel 2018 è stata nominata Ambasciatore della Città di Genova nel Mondo. Il suo mentore è Leonardo da Vinci il cui CV che non manca occasione di pubblicare, è fonte di saperi inestimabili per tutti noi. Usa l’arte come strumento di comunicazione realizzando progetti in Italia e all'estero.