Annamaria Natale torna a esporre in Abruzzo proprio nello spazio che la fatta conoscere al pubblico pescarese diversi anni fa, mentre D’Alberto torna a calpestare, dopo più di un anno e mezzo, il pavimento della YAG/garage che ha contribuito a far nascere e a far conoscere attraverso il ruolo di direttore artistico.
Ma il tema del ritorno, inteso come viaggio, è anche uno dei leitmotiv che caratterizza l’attività dell’artista campana, da anni alla ricerca di nuovi “territori da scoprire”.
Il titolo della mostra prende spunto da una performance di Jannis Kounellis denominata Un capitano di quindici anni – i viaggi straordinari di Jules Verne, lavoro realizzato dall’artista greco nel 1969. Kounellis, mentre attraversa su di un peschereccio il golfo di Napoli, è fotografato da Mimmo Jodice e la foto sarà poi scelta da Lucio Amelio come immagine per l’invito della prima mostra che l’artista greco realizzò in Italia. Come Jannis Kounellis anche Annamaria Natale si cala nei panni di un viandante alla ricerca di una terra dove attraccare per iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Se Kounellis troverà in Italia e nello specifico a Napoli il suo porto sicuro, Natale è ancora impegnata nella ricerca della sua isola felice dove poter ancorare la sua nave. Il suo, infatti, è un viaggio verso la luce della coscienza rintegrata, verso la perduta misura, l’unità e la totalità dell’individuo. Quello dell’artista casertana è un viaggio verso nuove fasi della vita, ovvero quello verso la maturità artistica, ma anche quello che segna i vari passaggi che l’artista vive rispetto al suo essere donna: prima figlia, poi compagna, moglie e infine madre.

La mostra si compone di un’installazione ambientale intitolata Sostrato e da una serie di carte realizzate in tecnica mista.
Così come riporta il testo critico della mostra «Sostrato occupa una parte importante dello spazio espositivo che si trasforma idealmente nelle rive del lago Matese. Qui Annamaria Natale ha realizzato nel 2021 un intervento artistico temporaneo utilizzando elementi naturali recuperati sul posto ibridati da resina epossidica, inchiostri, ferro, carta e vetro. L’installazione è stata posta in dialogo con una poesia di Franco Arminio ed evidenzia quel desiderio dell’essere umano di voler ritagliare sulla Terra il proprio angolo di paradiso: un’isola felice dove poter vivere in armonia con la natura».
In dialogo con l’istallazione ambientale alcune carte di varie dimensioni in tecnica mista (acquerelli e collage). «Qui il tema del ritorno, anche quello più ancestrale, è indagato da Annamaria Natale attraverso gli occhi di un moderno Erodoto, avido di conoscenza e mosso dalla curiosità di un infaticabile viaggiatore. Il risultato finale mostra preziose “isole”, gemme orografiche sospese tra cielo e mare, territori dalle nuances accese che invitano lo sguardo a compiere percorsi mai battuti».

Annamaria Natale
I viaggi straordinari
A cura di Ivan D’Alberto
YAG/garage, Pescara
8 marzo – 29 marzo 2025