Arco Madrid 2025
Pietro De Scisciolo, Salvaniente, 2023 (particolare)

I “Pietrales” nel segno dell’acqua

Pochi giorni fa si è concluso il Simposio internazionale di scultura “10 Giornate in Pietra”, ormai giunto alla sua terza edizione. Curato da Giacinto Di Pietrantonio, con la collaborazione di Stefano Faccini in qualità di direttore artistico e la partecipazione attiva dell’Assessore al Turismo Arianna Barbetta, la manifestazione ha animato le vie del centro storico di Lettomanoppello dal 28 luglio al 6 agosto.

Artisti, studenti delle accademie di belle arti, scultori e scalpellini hanno dato vita ai cosiddetti nuovi “Pietrales”, grandi bassorilievi di 10 x 200 cm che nascono con l’obiettivo di adornare le case degli abitanti del piccolo comune della provincia pescarese. Le 15 opere installate in modo permanente vanno ad aggiungersi alle 30 delle precedenti due edizioni, anch’esse guidate da una tematica chiave. Per quella appena conclusa si è optato per il tema dell’”Acqua specchio dell’umanità”, con un focus sulla manualità degli artisti e sulla capacità della scultura di tessere relazioni forti con l’altro.

Vito Maiullari

Si è trattato più che mai di un’azione di arte pubblica contemporanea in forma collettiva, un banchetto per discutere di scultura e delle implicazioni che questo modo di fare arte può avere sulla società di oggi. In totale sono stati 15 gli scultori che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i musicisti invitati e con la cittadinanza. Oltre all’ospite d’onore Vito Maiullari, scultore e docente di Tecniche del marmo e delle pietre dure nelle Accademie di Bari, Foggia e Reggio Calabria, sono stati invitati a partecipare studenti provenienti da tutta Italia, lo scalpellino Giancarlo Degli Esposti (grazie ad una recente collaborazione con l’Associazione Franco Ciancabilla dell’Alto Reno Terme, dove sussiste un’importante tradizione della lavorazione della pietra) e l’artista Patrizia Gambari. Quest’ultima ha puntato sulla rappresentazione dell’acqua in tutte le sue forme e condizioni, come elemento libero che circola in un eterno presente.

La turca Evrim Kilic ha utilizzato l’acqua come simbolo di nascita, origine: in Ciclo Vitale, l’essenza
dell’acqua viene espressa tramite la raffigurazione di una giovane donna, i cui capelli rappresentano onde libere. La figura femminile torna ad essere il principio da cui origina la vita. Leonardo Antonucci si concentra sui movimenti dell’elemento acquatico, in grado di dare vita a nuovi equilibri grazie alla sua capacità di trasformarsi nei vari stati, fino a quello gassoso, simbolo di sfrenata libertà. Luka Radojevic riflette sul corpo umano, formato in grande percentuale da acqua. La sua è una ricerca scientifica e concettuale che, ancora una volta, parte dal presupposto che acqua significa vita, origine. Petra Lange effettua invece una ricerca simile a quella di Antonucci, e il suo “pietrales” è il risultato di un accurato studio dei movimenti dell’acqua, dei suoi processi di trasformazione e di ogni singolo passaggio che li caratterizza. Pietro De Scisciolo realizza Salvaniente, in cui due salvagenti perdono la loro funzione specifica e si trovano sommersi nell’acqua. L’oggetto affonda insieme alla sua utilità ed è metafora del dramma odierno relativo alla perdite delle vite dei migranti in mare. L’artista affronta una problematica sociale attraverso un gioco semiserio, così come Valeria Vitulli nella sua Circumvia, omaggio all’acqua con un intrinseco messaggio volto alla riconciliazione tra uomo e natura nell’epoca della crisi climatica.

Il tema dell’acqua come origine del mondo prende piede anche nella poetica di Sandro Aceto. L’artista residente lettese riflette però sulla possibilità di ripensare un futuro in un’ottica “post-umana”, partendo da considerazioni nate in seguito alla crisi pandemica e al suo impatto sui rapporti umani. Un “ritorno alle origini” non sarebbe esecrabile ma certamente anacronistico e in controtendenza rispetto alla direzione che l’umanità sta prendendo in maniera inesorabile: riusciremo a sviluppare nuove sensibilità ambientali e relazionali? Vito Maiullari, allievo di Francesco Somaini e artista di spicco dell’edizione, porta a Lettomanoppello l’opera Pietraverso, manifesto di una contemporaneità in cui l’uomo non può discostarsi dalla sua natura. Maiullari si lascia ispirare dalla Maiella e dalle sue tradizioni, mantenendo però ben salda la propria connessione con il territorio della Murgia e del Gargano.

Infine, lo scalpellino pescarese Massimo Blasioli fa emergere dalla sua Immersione increspature che rimandano alla crisi climatica, creando un senso di spaesamento visivo. Il suo “pietrales” suscita agitazione, come il mare che si alza quando mosso dal vento. Vi sono stati poi i “pietrales” concepiti e realizzati dagli studenti delle Accademie invitati al Simposio. Le tematiche affrontate dagli altri artisti vengono rielaborate nelle opere Fontana Aurea di névoa-na-rua, All’acqua torneremo di Michela Cicciomessere e in Senza titolo di Yang Yun Xuan e Andrea Catolino. Gli studenti sono stati in grado di mettere in dubbio il linguaggio edulcorato dei media relativamente alla crisi climatica e hanno portato spunti interessanti in un contesto internazionale, alla presenza di rinomati maestri della lavorazione della pietra.

“10 Giornate in Pietra” ha preso il via dal 28 luglio con lo spacco della pietra e l’introduzione di tutti i partecipanti al simposio. È stato quindi presentato lo spazio laboratoriale curato da Marija Markovic, nel
quale bambini, ragazzi e famiglie hanno avuto modo di osservare da vicino il lavoro degli scalpellini. Infine, gli eventi culturali serali hanno visto la partecipazione di artisti quali Setak, chitarrista e cantautore
abruzzese; Melanie De Blasio, flautista e compositrice Jazz belga; Irida Gjergji, autrice e musicista; Flavia Massimo, violoncellista e sound designer. C’è stato spazio anche per l’hip hop abruzzese: lo storico
produttore Dj Disastro, vecchio socio del rapper pioniere LOU X e collaboratore del gruppo romano underground Assalti Frontali, si è esibito in un dj set. Il Simposio è stato un evento unico, che ha contribuito a rafforzare la centralità della “Cittá della Pietra” nell’ecosistema dell’arte e della scultura contemporanea italiana.