Il festival di Hypermaremma, ideato nel 2019 da Giorgio Galotti, Carlo Pratis e Matteo d’Aloja, promuove artisti di calibro internazionale che si confrontano con i luoghi incontaminati della Maremma, inserendo voci all’inesauribile discorso sul rapporto tra uomo, arte contemporanea e natura.
Impossible meeting point è la performance di Rachel Monosov (1987, San Pietroburgo), avvenuta la mattina del 18 Aprile 2022 e già sviluppata nel 2016 a Terranova, Canada, come parte della residenza d’artista CTG Collective, prodotta ex-novo per questa edizione del festival.
Al lago di Orbetello nel lato di Ansedonia, Rachel Monosov ha affidato l’esecuzione di impossible meeting point alla performer Camilla Brogaard e alla cantante Julia Shelkovskaia. L’artista pone uno sguardo e una riflessione sulle dinamiche delle relazioni non corrisposte, la sofferenza che provoca il distacco e lo spaesamento conseguente al trauma. In scena toni vocali agghiaccianti e giochi di sguardi che si sfidano e che si terrorizzano, che comunicano senza le decorative parole, troppo limitate rispetto al corpo che porta invece con sé la memoria di milioni di anni di riti e celebrazioni legate al contesto del tragico.
Ancor più che come una scala con molteplici step e fasi da attivare per superare il dolore che appartiene alla separazione, questo tipo di tormento è come una montagna russa avente dei picchi destabilizzanti, ecco che le fisicità delle performers coordinate dall’artista russo-israeliana hanno attuato in loco la proiezione di questi picchi e la tensione-da e tensione-verso che ne deriva.
Alle volte è allontanamento, altre abbandono, in ogni caso la separazione e il lutto rappresentano una contingenza accidentale che ancora ha dell’imprevedibile, facendo vacillare ulteriormente l’animo viziato dall’odierna abitudine a controllare il quotidiano e le relazioni interpersonali attraverso il digitale. Questa rara imprevedibilità dell’inatteso perdersi che ancora esiste nega all’uomo il superpotere dell’onnipotenza, portandoci a riflettere su quanto avanti si sta spingendo la ricerca dell’antidoto all’imprevedibile. Libri, film e serie tv hanno già narrato ad esempio la volontà di contrastare la sofferenza data dal lutto, quella tanto agognata immortalità – come l’episodio Be Right Back di Black Mirror – del resto nel regno del metaverso si sta iniziando ad esplorare la possibilità di superare ogni limite del precario corpo, cercando di arrivare al perpetuo.
“La speranza e l’amore che i due personaggi ci vogliono trasmettere supera il senso di vuoto interiore, di solitudine, di inquietudine; l’artista lo esalta e lo concettualizza attraverso la voce della soprano dell’opera di Berlino che canta e a volte urla delle note dolorose. Un dramma che si concretizza in uno stato di incertezza e di lacerazione interiore dal quale le due protagoniste non riescono a liberarsi.” Scrive Massimo Mininni nel testo critico.
Rachel Monosov
Impossible meeting point
Performer: Camilla Brogaard / Julia Shelkovskaia
Testo critico: Massimo Mininni
Hypermaremma
Sito: https://www.hypermaremma.com/it/2022-art/
Contatti: info@hypermaremma.com