Gaia Bellini in una mostra a Venezia: “La bellezza dell’impermanenza”

Presso la galleria Arte Spazio Tempo di Venezia si è aperta la mostra “La bellezza dell’impermanenza”, personale dell’artista Gaia Bellini a cura di Giulia Cacciola e organizzata dall’associazione ATTIVA Cultural Projects.

Nel cuore del Ghetto Ebraico della città di Venezia è racchiusa “La bellezza dell’impermanenza” di Gaia Bellini, mostra ospitata negli spazi della galleria Arte Spazio Tempo. Per chi entrerà a visitarla, la percezione sarà quella di trovarsi in un luogo di pace e tranquillità, dominato dalla delicatezza dei colori. Liberandosi da sovrastrutture troppo antropocentriche e materialiste, si potrà vivere in profondità l’atmosfera creata dalle opere di Gaia Bellini, la cui ricerca è basata principalmente sulla riconnessione con la natura, alla quale l’uomo è indissolubilmente legato.

Cura e sensibilità verso la Terra sono le ragioni che spingono la giovane artista a realizzare le sue creazioni, nel rispetto e in armonia con le leggi della natura. La sua arte individua nel colore, nella luce e nella materia le coordinate che uniscono l’esistenza effimera e mutevole dell’Universo a quella dell’essere umano, entrambe soggette all’inevitabile scorrere del tempo. L’esposizione ruota attorno all’opera Sindone Vegetale. A Marsia #1 creata in esclusiva per l’ultimo numero del magazine d’artista Ŏpĕra, edito dall’Associazione Attiva Cultural Projects.

Le opere botaniche di Gaia Bellini sono realizzate grazie all’utilizzo di bacche e semi che, avvolti nelle tele, trasmettono il loro pigmento, tingendo il tessuto. La peculiarità del suo lavoro sta nello studio metodico di alberi, foglie ed erbe, di cui lei trova la giusta nomenclatura, le proprietà mediche e, infine, la loro capacità colorante. Il colore diventa così intrinseco alla tela e non sovrapposto, quindi parte integrante e indivisibile, come un’impronta che l’artista chiama Sindone Vegetale per mostrare all’uomo “quanto sia fatto a immagine e somiglianza della natura”. Con lo scorrere del tempo, però, la tela colorata con tinte naturali muterà e, in alcuni casi, svanirà: è proprio questa la bellezza dell’impermanenza e della caducità che lega la natura e l’uomo in un ineluttabile destino. 

Nata a Bardolino, Gaia ha studiato acquerello in botteghe artigianali del proprio paese, poi in Sud America, dove ha avuto la possibilità di entrare a contatto con il mondo vegetale, affinando la propria poetica pittorica incentrata sulle proprietà coloranti delle piante. Infine, la sua formazione è proseguita all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Nella sede espositiva lagunare è possibile osservare la “fonte originale” delle sue opere, ossia i rami, che in un certo senso sono i suoi strumenti di lavoro. Il procedimento di elaborazione delle Sindoni richiede inevitabilmente pazienza e capacità di attendere i tempi della natura.  I risultati finali sono raffinate composizioni modulari, che accostate le une alle altre creano un suggestivo e delicato gioco di colori.

Un altro progetto avviato dall’artista è Alizarina, una ricerca sull’identità della radice di Rubia tinctorum, pianta erbacea che attraverso le sue proprietà cromatiche diventa il tramite per una riscoperta delle nostre radici: attraverso dei veri e propri taccuini botanici catalografici, Gaia Bellini ci introduce nel complesso e affascinante mondo delle piante, trasmettendoci un messaggio di sostenibilità attraverso la sua espressione artistica.

GAIA BELLINI “La bellezza dell’impermanenza”

a cura di Giulia Cacciola

dal 15 gennaio al 5 febbraio 2022

Galleria Arte Spazio Tempo

Campo del Ghetto, 2877 – Venezia

orario: dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:30

ingresso libero

email: attiva.art@gmail.com

sito: https://artespaziotempo.it