ARCO Lisboa
Frédéric Bruly Bouabré, Mitologie Bété. Ninié, 2007

Frédéric Bruly Bouabré e il suo omaggio ad una terra senza limiti

Da venerdì 28 aprile a domenica 28 maggio, Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia (museo palermitano che nasce in un palazzo realizzato negli ultimi anni del Settecento con la partecipazione dell’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia) ospiterà la prima mostra personale in Sicilia di Frédéric Bruly Bouabré, uno degli artisti più affascinanti della nostra epoca, dal titolo Frédéric Bruly Bouabré | Cosmogonie, nata dalla volontà della galleria palermitana 091 Art Project – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (la galleria ha acquisito, nell’ultimo periodo, oltre cinquanta lavori di Frédéric Bruly Bouabré) e patrocinata dall’Ambasciata della Côte d’Ivoire in Italia; la mostra è curata da Cristina Costanzo, ricercatrice di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Palermo, con il coordinamento di Maddalena De Luca, direttrice del museo ospitante.

Frédéric Bruly Bouabré Cosmogonie, per Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, si presenta come una di quelle mostre di alto profilo, dedicata a una figura di primo piano nel panorama internazionale e nello scenario globale del nostro tempo

Frédéric Bruly Bouabré, noto anche come Cheik Nadro, a seguito di una ‘’visione’’ (‘’colui che non dimentica’’), nasce nel 1923 a Zépréguhé, in Costa d’Avorio, è tra i maggiori artisti africani, e viene ricordato come l’ideatore di un sistema alfabetico, Alphabet Bété, formato da 448 pittogrammi monosillabici che impiega come supporto tecnico penne e matite colorate su cartoni da imballaggio; di notevole importanza anche l’opera di carattere monumentale intitolata Connaissance du monde, realizzata con una penna e matite colorate, su cartoncini 10×15 cm, una sorta di enciclopedia visuale che si arricchiva di giorno in giorno.

Frédéric Bruly Bouabré fu autodidatta, uno degli esponenti internazionali più significativi nel secondo Dopoguerra non solo per le sue creazioni visuali, bensì anche per il suo contributo in ambiti culturali quali la poesia, la filosofia e la saggistica. 

Grazie all’amore per la propria cultura, Bouabré, che nel 2022 viene celebrato al MoMA di New York con l’esposizione Frédéric Bruly Bouabré: World Unbound (con le due opere significative sopracitate, Alphabet Bété e Connaissance du monde, insieme ad altre serie di disegni dell’artista), ha contribuito a registrare e catalogare le proprie origini grazie alla realizzazione di disegni, centinaia di piccoli disegni, realizzati mentre lavorava come impiegato in vari uffici governativi, che, con uno stile del tutto personale, essenziale e incisivo, ritraggono l’essere umano – l’agire umano, colto in semplici azioni quotidiane, tradizioni orali, folklore locale e proprie visioni, lavori che rientrano nel ciclo World Knowledge.

L’artista africano, così profondamente legato alle proprie origini, alla propria terra, nonostante i principali problemi ambientali che affliggono la maggior parte dei paesi del continente africano, è riuscito a portare la sua arte oltre il continente, esponendo presso le più prestigiose istituzioni internazionali: dal Centre George Pompidou di Parigi, al Guggenheim Museum di Bilbao, alla Tate Modern di Londra e al Portikus di Francoforte. Ha partecipato inoltre alla 55a Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel e alla Biennale di San Paolo.

Con oltre cinquantanni di carriera, questa mostra, della quale verrà pubblicato anche un catologo della mostra, da Unipa Press, con contributi di Maddalena De Luca, Michele Cometa, Cristina Costanzo, Emmanuelle Spiesse, Giulia Campanella, e fotografie di Iole Carollo, si presenta allora al pubblico come una profonda critica sulla notevole produzione artistica di Frédéric Bruly Bouabré: oltre 60 opere, dal 1994 al 2008, rappresentative della sua ricerca artistica affidata a luoghi comuni frequenti, come il sole, le bandiere, le leggende;  installazioni di vario formato dalla spiccata componente verbo-visuale che riflettono sulla storia dell’umanità e la fratellanza tra i popoli; un omaggio, del 1994, ad Alighero Boetti, quest’ultimo tra i protagonisti dell’Arte povera, e con il quale strinse una profonda amicizia.

Frédéric Bruly Bouabré Cosmogonie 
a cura di Cristina Costanzo 

Riso. Museo regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo 
via Vittorio Emanuele, 365, Palermo  
opening venerdì 28 aprile 2023, ore 18.30 

28 aprile – 28 maggio 2023 

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