Arte Fiera 2025
Fondazione D’ARC
Fondazione D’ARC. Foto Eleonora Cerri Pecorella

Fondazione D’ARC

Ha aperto a Roma a fine ottobre la Fondazione D’ARC, nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea, voluta dai coniugi Giovanni e Clara Floridi per custodire e rendere visibile al pubblico l’evoluzione della loro collezione e realizzare un centro di promozione e ricerca artistica.

Giovanni Floridi e Clara Datti, rispettivamente notaio e avvocato, in oltre venticinque anni hanno composto insieme una collezione eterogenea di opere d’arte iniziata dall’interesse per la storia dell’arte e gli autori italiani del secolo scorso, per poi rivolgersi alla produzione contemporanea ed internazionale. Hanno deciso di portarla in visione del pubblico in una affascinante struttura, nel cuore della Tiburtina di Roma, affidando la direzione artistica della Fondazione alla curatrice Giuliana Benassi. L’origine del nome della Fondazione D’ARC deriva dalla precedente collocazione della collezione presso uno spazio ipogeo, che in passato era un rifugio antiaereo e così la scelta dell’acronimo D’ARC: Rifugio d’Arte Contemporanea.

L’intento è quello di creare un polo in cui – oltre alla permanenza di gran parte della collezione – poter realizzare progetti espositivi temporanei, sostenere attività didattiche e ospitare artisti internazionali in residenza.  

Lo spazio – ristrutturato dallo studio 3C+t Capolei Cavalli Architetti Associati – si trova in un’area ex industriale di circa 6000 metri quadri, “incastrato” in una parte isolata di un quartiere ad alta densità di popolazione, non lontano dalla Stazione Tiburtina. L’edificio abbandonato per alcuni anni, prima un’ex fabbrica di manufatti in cemento, trova oggi una connotazione aperta e polifunzionale. Gli ampi ambienti della sede espositiva sono tracciati superiormente dai carriponte di un giallo intenso che, dai 6 metri di altezza, rimandano alla funzione originaria dello spazio. Nella vasta area che la interessa, con un giardino in cui la collezione è già introdotta nelle sculture diffuse, ci sono una falegnameria, un’ambiente che sarà a breve adibito a bistrot, una dependance pensata come atelier per accogliere artisti in residenza e la casa del custode che è già la sigla estetica distintiva della fondazione.

Opere dell’astrattismo, dell’arte cinetica e programmata, dell’arte povera e Pop sono disposte tematicamente per i diversi ambienti, insieme ai lavori di epoca più recente. Si citano solo alcuni nomi noti come Alighiero Boetti, Christo, Anselm Kiefer, Gino De Dominicis, Schifano; gli immancabili della Transavanguardia Chia e Cucchi; Jannis Kounellis, Hans Op de Beeck; Tomàs Saraceno; ai più recenti Giorgio Andreotta Calò; Chiara Camoni; Silvia Giambrone; Flavio Favelli; Keita Miyazaki. L’allestimento delle 154 opere – tra l’esterno e le 11 sale – segue principalmente un criterio cronologico e stilistico, e anche di associazioni cronologiche volutamente lontane. Alcune volte si trovano difficili accostamenti tra lavori di periodi e generi molto distanti, attivando una dialettica non chiara. Validi i diversi colpi d’occhio che si innescano nelle traiettorie visive, nella attenta intersezione prospettica tra gli ambienti e le opere. Suggestiva la vista sulla parete di tufo, base dell’adiacente area archeologica del Mausoleo di Aquilio Regolo (I e III secolo d.C.). Roma ha bisogno di realtà che dinamizzino il tessuto contemporaneo, a livello locale ed internazionale, e l’apertura di questa nuova fondazione ben dispone in attesa delle prossime attività e proposte.

Fondazione D’ARC. Foto Eleonora Cerri Pecorella

Fondazione D’ARC
Via dei Cluniacensi, 128,
00159 Roma
info@fondazionedarc.it
www.fondazionedarc.it

Orari di apertura:
Mercoledì, dalle ore 15.00 alle 19.00
e su appuntamento contattando info@fondazionedarc.it

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