Supernova | Teatro Michetti
Riapre il Teatro Michetti di Pescara, luogo identitario della città, grazie al lavoro della Fondazione Zimei. Dopo un anno e mezzo di attività continuativa dedicata ai linguaggi del contemporaneo, nell’ambito del progetto Someplace Sometime, la nuova mostra riprende il filone di ricerca sull’ibridazione delle culture visive. Supernova è una mostra concepita a partire dalle relazioni tra il linguaggio del ‘design radicale’ – movimento artistico e culturale degli anni ’60 che approfondiva letteralmente le radici delle arti – e quello in particolare delle arti visive, per approfondire il rapporto tra i progetti di architetti e designer del tempo e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Sono stati invitati artisti internazionali quali Franck Scurti, Tomás Saraceno, Lili Reynaud-Dewar, Alek O., Davide Stucchi, Céline Condorelli, Lazar Lyutakov, Alfredo Pirri le cui opere insieme a pezzi iconici della storia del design ad opera di Ettore Sottsass, Superstudio, Gianni Pettena, Archizoom, approfondiscono lo statuto di oggetti sul bilico semantico dell’arte e del design.
In particolare, tutti questi autori hanno lavorato partendo da un punto di vista diverso nel rapporto con l’architettura, il design, gli oggetti di uso quotidiano e la natura, ipotizzando stili di vita sociali alternativi, tra il sentimento di anarchia e un’idea utopica di libertà, influenzati dalle avanguardie storiche del Novecento.
Nello specifico i pezzi iconici dei designers, come Superonda degli Archizoom o Superbox di Ettore Sottsass dialogano con le lampade scultura del bulgaro Lazar Lyutakov o diversamente con gli oggetti ibridi di Davide Stucchi, che ci introducono all’ambiguità – o possibilità – offerta dalle cose, snodi relazionali della vita quotidiana.
Non mancano tributi – alcuni impliciti, altri indiretti – da parte di artisti come Franck Scurti e Lili Reynaud-Dewar a Sottsass o Céline Condorelli. Quest’ultima crea un dialogo tra il suo video After Work – realizzato in collaborazione con Ben Rivers e il poeta Jay Bernard, sulla realizzazione del playground di South London – e il Safari di Archizoom con il tavolino T02 di Superstudio, una riflessione sui meccanismi supplementari utili alla costruzione dei processi collaborativi nella società.
Alfredo Pirri offre la metafora della metamorfosi alchemica dei materiali, presentando un portauovo in vetro – di cui una copia è in collezione al Museo Correr di Venezia – che attraversa la storia dell’ arte da Piero della Francesca a Dalì.
Alek O. articola partiture spaziali recuperando objet trouvè e costruendo composizioni di chiaro riferimento all’esperienza del design o delle arti applicate. Chiude la mostra l’an-architetto Gianni Pettena che in un video si trova seduto al tavolo da disegno tecnico, compiendo qualsiasi azione che non sia riferibile all’architettura in senso stretto.
La mostra nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Zimei, l’azienda Poltronova e lo spazio Urban Space ed è curata da Massimiliano Scuderi, curatore e direttore della Fondazione ed Elisabetta Trincherini, storica dell’arte e responsabile dell’archivio storico del Centro Studi Poltronova per il Design.
La Supernova è una stella luminosa nella volta celeste la cui espansione può determinare la nascita di altre stelle, così come il radical design ha determinato la nascita di nuovi linguaggi nell’arte e nell’architettura contemporanee.