Què surja, 1991 Impressione digitale su PVC, 7 x 3 metri Collezione dell’artista. Credito foto: l’artista

Luogo

Real Academia de España en Roma
piazza San Pietro in Montorio 3, Roma

Altri luoghi

Fondazione Baruchello
Via del Vascello, 35, 00152 Roma RM
Sito web
http://www.fondazionebaruchello.com

Data

Mar 12 2021 - Giu 13 2021
Evento passato

Ora

Fondazione Baruchello, dalle ore 16.00 alle 20.00 Real Academia de España en Roma, dalle ore 17.30 alle 20.30
16:00 - 20:30

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Mostra

Rogelio López Cuenca
 – A quel paese

Dal 12 marzo al 13 giugno 2021 la Real Academia de España en Roma e Acción Cultural Española AC/E, in collaborazione con la Fondazione Baruchello, presentano la mostra A quel paese, prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi. 

La mostra, prodotta dalla Real Academia de España insieme ad Acción Cultural Española AC/E, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma.

L’Ambasciatore di Spagna in Italia Alfonso María Dastis Quecedo, il Direttore delle Relazioni Culturali e Scientifiche di AECID Guzmán Palacios Fernández, il Presidente esecutivo di Acción Cultural Española José Andrés Torres Mora, la Presidente della Fondazione Baruchello Carla Subrizi e la Direttrice della Academia de España en Roma Ángeles Albert, insieme all’artista Rogelio López Cuenca e la curatrice Anna Cestelli Guidi inaugureranno la mostra venerdì 12 marzo alle ore 16.00 presso la sede della Fondazione Baruchello e alle 17.30 presso la sede della Academia de España.

Realizzata nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantenario della Real Academia de España en Roma, A quel paese completa il ciclo di esposizioni che hanno avuto come protagonisti alcuni dei più talentuosi ex borsisti dell’Accademia. Dopo Gregorio Prieto e Pepe Espaliú, la retrospettiva di Rogelio López Cuenca, borsista a Roma nel 1995-1996, si compone di 16 opere fortemente rappresentative dei lavori dell’artista andaluso e del suo legame con Roma nato durante il soggiorno all’Accademia e realizzate tra gli inizi degli anni Novanta e oggi. 

L’esposizione si articola in tre sedi: il nucleo più sostanzioso dei lavori sarà esposto negli spazi dell’Accademia di Spagna sul Gianicolo, dove verranno eccezionalmente aperti al pubblico anche la terrazza-giardino e lo spazio di co-working, due opere alla Fondazione Baruchello a Monteverde e nello spazio pubblico della Città di Roma. Il Comune di Roma ha infatti messo a disposizione alcuni dispositivi pubblicitari dove verranno installati manifesti, adesivi e segnali urbani realizzati dall’artista.

A quel paese si compone di pitture, installazioni, video, testi editoriali che illustrano alcune delle problematiche fondamentali e ricorrenti nella ricerca di López Cuenca, quali il viaggio, le politiche migratorie, la memoria storica, la speculazione urbana e la spettacolarizzazione della cultura in funzione del turismo, nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito e aprire gli occhi sul “capitalismo delle immagini”.

Il leitmotiv che lega tutte le opere, nonostante l’uso da parte dell’artista di tecniche e materiali sempre diversi, è l’indagine sul linguaggio, sulla parola, sulla sua tradizione e traduzione. Prima di tutto poeta e secondariamente artista, López Cuenca gioca sui doppi sensi, sulla fonetica, sullo scarto di senso che permette la parola scritta e verbale. Si spiega così anche il titolo, A quel paese, che nella sua voluta ambiguità semantica diventa esortazione, imprecazione, invito, ed è esemplare di quel “campo poetico espanso” che caratterizza il lavoro di López Cuenca. 

Come specifica la curatrice, Anna Cestelli Guidi: “La sua ricerca forza i limiti delle narrazioni dominanti, i suoi interventi sono dispositivi di sabotaggio che ostacolano e tendono a scardinare il senso comune per smascherare le dinamiche che sottendono alle narrazioni egemoniche date per naturali, sia nell’ambito politico che socioculturale. La parola e il testo scritto sono elementi fondamentali del lavoro e del pensiero poetico di López Cuenca”.

Unendo segni e disegni, manipolando il gesto grafico e attribuendo significati diversi a parole e immagini, López Cuenca mira a ridestare le coscienze dal torpore indotto dalle sovrastrutture di cui siamo ormai succubi.

Tra le opere anche la Mappa di Roma, il sito web realizzato da López Cuenca durante il suo secondo soggiorno nella Capitale nel 2007, sempre insieme a Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello, e tradotto in materiale fisico per la mostra. Frutto di workshop e laboratori inclusivi e collettivi realizzati in collaborazione con gli studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea tenuto da Carla Subrizi presso la Sapienza Università di Roma,la Mappa si presenta come una sorta di cartografia alternativa della città, volta non a istruire e informare, ma piuttosto a suscitare dubbi, contraddizioni e confronti, in modo da rileggere il tessuto urbano e sociale dell’Urbe.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e spagnolo con un’intervista all’artista a cura della curatrice, e testi di Marco Baravalle, Charles Bernstein, Maria Salgado e Carla Subrizi.

In programma per aprile o maggio anche il seminario Altercatografia, a cura di López Cuenca per giovani artisti e studenti di Belle Arti che amplierà il lavoro della Mappa di Roma.

Immagine: Què surja, 1991. Impressione digitale su PVC, 7 x 3 metri Collezione dell’artista. Credito foto: l’artista

Mappa di Roma, 2006-2007 Installazione multimedia
Il sito web www.mappadiroma.it è il risultato di Roma77, il IV Seminario di Ricerca e Formazione realizzato dalla Fondazione Baruchello con il sostegno della Regione Lazio ed il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Courtesy: l’artista. Credito foto: l’artista
Benvenuti, 1998. Manifesti in edizione illimitata. Stampa a colori su carta semplice, 60 x 84 cm Collezione dell’artista (edizione italiana) Courtesy: l’artista. Credito foto: l’artista

Real Academia de España en Roma
Dal 1873, anno in cui è stata creata, l’Accademia di Spagna a Roma ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione di molte generazioni di artisti e intellettuali spagnoli. Ancora oggi, l’Accademia di Spagna a Roma continua a essere uno strumento essenziale nella politica culturale spagnola all’estero. È un’istituzione dell’Amministrazione Generale dello Stato all’estero che ha come obiettivo primario contribuire alla formazione artistica e umanistica di creatori, restauratori e ricercatori, con il fine di ottenere una maggiore presenza cultura della Spagna in Italia, una migliore comprensione delle culture di entrambi i paesi e un più stretto legame culturale tra Spagna e America Latina. Dipende funzionalmente e organicamente dal Ministero d’Affari Esteri, attraverso la Segreteria di Stato per la Cooperazione Internazionale e per l’America Latina, alla quale corrisponde la sua direzione superiore e, nell’adempimento del principio di unità d’azione all’estero, dall’Ambasciatore di Spagna nella Repubblica Italiana.

La Fondazione Baruchello
La Fondazione Baruchello è nata nel 1998 per volontà di Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi. È il risultato della donazione che Baruchello, a quaranta anni di attività d’artista, ha posto alla base di un’impresa culturale destinata al sostegno e alla sperimentazione dell’arte contemporanea. La prima sede della Fondazione si trova alla periferia di Roma, nel Parco di Veio. Immersa in un ampio parco, con piante secolari, campi e giardini, su un territorio originariamente attraversato dall’antica strada che collegava Veio a Sacrofano, sin dall’inizio la Fondazione ha individuato proprio in questa specificità una premessa culturale, tra arte, natura e politica culturale. Una seconda sede si trova invece al centro di Roma, non lontano dal Gianicolo, in Via del Vascello: questo spazio costituisce una ulteriore possibilità per collegare e incrementare le attività e i progetti. Dal 1998 la Fondazione ha quindi lavorato privilegiando attività in progress, workshop, progetti sul territorio, arte e natura, inchieste, incontri concependo l’arte come uno strumento per costruire nuove forme di dialogo e partecipazione. 

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