Relevo, la nuova piattaforma digitale dedicata a professionisti nel campo dell’arte contemporanea
L’idea nasce da un gruppo di giovani che tra Londra, New York, Roma e Sidney si sono confrontati sulla mancanza di opportunità di lavoro nell’arte, particolarmente sentita nella fase di emergenza covid-19.
Così, dalla condivisione delle proprie competenze professionali e accademiche, nasce Relevo: la sua mission è sostenere professionisti e studiosi all’interno di uno spazio virtuale e reticolare dove lo sviluppo e la condivisione dei progetti possano aiutare ad attrarre nuove risorse, contatti e collaborazioni, sfruttando la visibilità e la rapidità di diffusione degli strumenti online.
Presentandosi come piattaforma su cui è possibile trasformare la propria ricerca curatoriale in una mostra online, Relevo ha scelto di non fornire alcuna linea guida per l’application dei progetti, al fine di invitare i contributors ad esprimersi con la massima libertà e creatività.
Pertanto, tutte le mostre online su Relevo sono selezionate dal team unicamente per la forza dell’idea critica e dei temi trattati, nonchè per la capacità di creare connessioni innovative e interdisciplinari, per la vivacità della ricerca.
Mettendo in primo piano il valore del progetto piuttosto che l’esperienza curriculare dei proponenti, Relevo spera di creare uno spazio inclusivo in cui le opportunità, la visibilità e il riconoscimento siano equamente accessibili a ciascun collaboratore.
Oltre che uno strumento per gli art professionals, la piattaforma è anche uno spazio dove gli appassionati d’arte e i collezionisti potranno osservare le opere attraverso una molteplicità di inquadrature tematiche e di ricerca.
Tra gli obiettivi di Revelo, infatti, c’è anche quello di promuovere l’acquisto delle opere in mostra, risultando così un ibrido tra una galleria, un network di settore e un incubatore di nuove proposte.
Trattandosi di un’iniziativa non-profit, i ricavi derivati dalla vendita delle opere andranno direttamente agli artisti e agli ideatori dei progetti.
La prima mostra ospitata sulla piattaforma sarà Boundaries, personale dell’artista pakistana Amber Hammad (1981) curata da Menhaz Mia (1992).
Menhaz vive a Sidney, dove lavora nel mercato dell’arte; esperta di arte islamica, con la sua ricerca ci invita a riflettere sugli spazi espositivi per l’arte contemporanea come luoghi marcatamente occidentali e sui limiti imposti alle donne musulmane nell’accesso all’arte e alla cultura.
Le opere di Amber Hammad, ricche di forti riferimenti culturali, sfidano questa visione eurocentrica nel gioco di intromissioni e sovrapposizioni iconografiche tra Medio Oriente e Occidente.
Boundaries
Curated by Mehnaz Mia
15 Oct – 16 Nov
