Performative04
Al via giovedì 12 settembre la quarta edizione di Performative il festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro del MAXXI L’Aquila organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Oltre 20 appuntamenti in programma con Mohamed Abdelkarim, Giuseppe Armogida, Anna Basti, Alix Boillot, Silvia Calderoni & Ilenia Caleo, Marta Ciappina , Aitana Cordero, Amala Dianor, Silvia Di Gregorio, Giacinto di Pietrantonio, Francesca Foscarini, Mary Gehnyei, Cecilia Guida, rrosa trio con Davide Zanini, Tiziano Scarpa, Lorenzo Senni, Marco Torrice, Maria Violenza e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’ESAAA – École Supérieure d’Art Annecy-Alp in una performance di Lucia Bricco e Myriam Laplante con Elena Bellantoni e David Zerbib. Artisti, performer, danzatori, musicisti e professionisti di rilevanza nazionale e internazionale animeranno il centro storico del capoluogo abruzzese trasformandolo in un laboratorio a cielo aperto, dalle sale di Palazzo Ardinghelli, sede del Museo, alla Fontana delle 99 Cannelle, dal Parco del Forte Spagnolo alla Sala lignea di Palazzetto dei Nobili, dagli spazi della sede dell’Accademia progettata da Paolo Portoghesi alla Piazza dell’Auditorium del Parco firmato da Renzo Piano. Con il patrocinio e il sostegno del Comune dell’Aquila e il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti – CdP.
Giovedì 12 settembre, dopo i saluti (ore 17.30) la corte di Palazzo Ardinghelli ospiterà la prima performance in programma ad ali aperte. canti e suoni in cortile di rrosa trio, con Anna M. Civico, Elena D’Ascenzo, Ambra Battistelli e lo special guest Davide Zanini. Un lavoro sulla vocalità e sul canto in cui melodie, dialetti, sonorità e ritmi delle popolazioni del Mediterraneo che, attraverso l’acustica del luogo e le irripetibili risonanze contingenti, diventano un tessuto sonoro capace di attivare memorie personali e collettive nel pubblico presente. A seguire, Marta Ciappina presenta la conferenza-performance, con-formance, Diario di una operaia della danza, una lettura confidenziale di taccuini privati che custodiscono annotazioni sul processo creativo di produzioni coreografiche di Marco D’Agostin, Michele Di Stefano e Alessandro Sciarroni indagando la relazione fra autore e interprete.
Alle 20, a pochi passi dal museo, in Piazza Santa Margherita Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, propongono thefutureisNOW?, reenactment di Zen for Head (1962) di Nam June Paik: dal loro gesto corporeo, utilizzando una sostanza liquida, nasce sotto gli occhi dei presenti una partitura liquida incontrollabile, tra bioluminescenze e corpi corrosivi. Chiusura della prima giornata (dalle 22.30) in Piazza Santa Maria Paganica, davanti al museo, con il live music di Lorenzo Senni ‘AAT’ (Advanced Abstract T) che accompagna il progetto Windows to look in (al MAXXI L’Aquila fino al 13 ottobre) e che arriva a Performative dopo essere stato presentato alla TATE di Londra, al MUNCH di Oslo, all’HWK e al CTM di Berlino, alla Fondazione Serralves di Porto, al Today’s Art di Den Haag, allo STUK Arts Center di Lovanio.
Venerdì 13 settembre, la giornata comincia alle 11.00 con due talk dedicati ai temi della performance nella corte del MAXXI L’Aquila. Nel primo Ilenia Caleo approfondisce il tema del conflitto, della performatività delle lotte, della relazione tra arte e attivismo. A seguire, Giacinto di Pietrantonio, con Corpo.0 offre una riflessione sulla crescente tendenza a smaterializzare il corpo durante la performance anche in seguito all’espansione delle nuove realtà: artificiali, virtuali, aumentate.Nel pomeriggio, il Festival si trasferisce negli spazi dell’Accademia di Belle Arti progettata da Paolo Portoghesi.
Alle 17, Aitana Cordero porta in scena SOLO…!? un pezzo di danza sull’amore, uno studio sul domestico e lo spettacolare che combina paure, desideri, incapacità, possibilità, dubbi e curiosità. A seguire Blue Gaze at the Future di Mohamed Abdelkarim: radiodrammi e materiali testuali e visivi, strutturano una narrazione di tipo teatrale, incarnata in una con-formance, sulla leggenda di Zarqāʾ al-Yamāma, una chiaroveggente vissuta nella penisola araba preislamica, figura ricorrente anche nella letteratura contemporanea.
Alle 19 Francesca Foscarini propone Animale, una performance che intreccia arte e natura, esplorando il legame profondo tra gli esseri viventi, ispirata dall’interesse per il mondo animale e per l’autoritratto di Antonio Ligabue.
Alle 21, nel Foyer esterno dell’Accademia, la palermitana Maria Violenza propone le sue melodie punk e sintetiche, mescolate con improvvisazioni folk arabe, storie del sud e canti in francese, inglese, italiano e dialetto siciliano, in una continua sperimentazione di diverse possibilità creative.
Estremamente ricco il programma della terza giornata di festival, sabato 14 settembre, che sviluppa due punti chiave della quarta edizione del festival: la danza e la partecipazione.
Alle 9.30, proprio nella parte più antica della città dell’Aquila, nella cornice suggestiva della Fontana delle 99 Cannelle, Alix Boillot propone la performance vocale L’Eternità (1) con Maria Piera Fusi in cui il canto porta al pianto attraverso una liquefazione di emozioni. La performer restituisce le lacrime al ciclo eterno dell’acqua e si trasforma, emblematicamente, nella centesima cannella.
Alle 11.00 Giuseppe Armogida e Cecilia Guida propongono due talk su aspetti legati alla performance, allo spazio pubblico e alla partecipazione.Tante, nel corso della giornata, le proposte dedicate alla danza, a partire dalla coreografia Wo MAN di Amala Dianor interpretata da Nangaline Gomis alle 12.00 e alle 17.30, nella Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli: mescolando hip-hop e danza contemporanea e attingendo alle loro radici senegalesi, i due artisti hanno formato un gioco di specchi intorno al tema dell’identità. Wo-Man è la versione femminile di un “io” corale, ricco di diverse influenze e di radici plurali.
Alle 12.30 ci si sposta in un altro dei luoghi iconici della città, nello spazio di ingresso del Parco del Castello fra il possente Forte Spagnolo, il vivace Auditorium progettato da Renzo Piano e la Fontana Luminosa per Le classique c’est chic!,la performance partecipativa della danzatrice e coreografa Anna Basti, che da anni porta avanti questo progetto con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla tecnica della danza classica accademica, con la volontà di fornire a più persone possibili strumenti di comprensione e di riappropriazione del proprio corpo.
Alle 16.30 si torna in museo per Collezione impermanente: protagonisti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’École Supérieure d’Art Annecy-Alpes, con i docenti Lucia Bricco e Myriam Laplante in collaborazione con Elena Bellantoni e David Zerbib. Ad ogni partecipante sarà proposto di dare vita a una immagine e di riflettere sul proprio futuro. Gli spazi del museo preposti alla visita saranno immersi in una luce notturna, a evocare il sogno e l’impalpabile e ogni performance si attiva e illumina durante la visita guidata da Lucia Bricco e Myriam Laplante come parte di un’unica esposizione (im)permanente formata da una serie complessa e poliedrica di tableaux vivants.
Tiziano Scarpa è protagonista alle 18 di uno degli appuntamenti più attesi del Festival: la con-formance Profittevoli esempi di vizio e di virtù, incontro di stand up poetry dello scrittore che, alla ricerca di un’iniezione di energia morale, si guarda intorno e chiede aiuto a vegetali, animali, oggetti, prima di rivolgere lo sguardo verso gli eroi ed eroine del nostro tempo.
Dalle 19, una vera e propria carovana attraversa le strade del centro, dal Forte Spagnolo a Piazza Duomo, con l’imponente performance partecipativa e itinerante Terre Sonanti – Il Mammut a cura di Silvia Di Gregorio, momento clou dell’omonimo progetto portato avanti negli scorsi mesi attraverso laboratori aperti e partecipati. Si restituisce, simbolicamente, vita al fossile di Mammut custodito in un bastione del Forte e riprodotto in dimensioni reali per esplorare collettivamente l’immaginario suscitato dalla sua presenza e farne l’espressione della forza generativa dell’arte e del ridestarsi sul territorio di una profonda energia vitale. Quasi un centinaio le associazioni, scuole, enti, istituzioni e Comuni del territorio che hanno partecipato offrendo collaborazione e sostegno al progetto che vedrà questo enorme manufatto attraversare nei prossimi mesi il territorio aquilano.
In serata, alle 21.30 in Piazza Santa Maria Paganica, performance partecipativa ideata da Marco Torrice che restituisce il lavoro del workshop condotto dall’artista nei due giorni precedenti presso le sale del Palazzetto dei Nobili all’insegna del Melting Pot, una pratica di danza nata con l’idea di facilitare il dialogo tra danzatori di diversi stili mescolando differenti approcci alla performance. Ciò include il “Cypher”, una struttura improvvisativa tipica della Street Dance, con la performance partecipativa, in cui il pubblico e gli artisti si fondono nella stessa funzione.
Alle 22.30 il dj-set di Mary Gehnyei, chiude in Piazza Santa Maria Paganica il festival.
La project room del museo ospita il progetto Windows to Look Indi Lorenzo Senni curato da Threes, tra i vincitori della dodicesima edizione di Italian Council (2023), programma promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’opera – destinata alla collezione permanente della Fondazione MAXXI e parte di un progetto nato durante un periodo di ricerca che l’artista ha trascorso a Los Angeles con il rinomato fotografo americano John Divola – indaga il concetto di “falsa riflettività”, realizzato attraverso l’uso di una speciale vernice riflettente applicata ai soggetti fotografati. Le opere risultanti creano un complesso dialogo sulla percezione, l’auto-osservazione e la negoziazione dell’identità, invitando lo spettatore a confrontarsi con le tensioni intrinseche tra il vedere e l’essere visti.
Durante le giornate di Performative sarà possibile visitare la mostra allestita nelle sale del piano nobile di Palazzo Ardinghelli Architetture e città nel Corno d’Africa. Un patrimonio condiviso, a cura del MAXXI Architettura con Andrea Mantovano, una riflessione sul processo di decolonizzazione del patrimonio architettonico in Etiopia, Eritrea e Somalia attraverso lo sguardo contemporaneo di artisti, architetti e studiosi locali e internazionali.
Performative04
Opening: 12 settembre 2024, ore 17.30
Dal 12 al 14 settembre 2024
MAXXI L’Aquila