
Marco Bagnoli | Locus Solus/Solis
Inaugura a Capri sabato 27 aprile ore 12 presso la Certosa di San Giacomo, la mostra Locus Solus/Solis di Marco Bagnoli, a cura di Marina Guida. Il progetto, pensato specificamente per la Chiesa certosina d’impianto trecentesco, è organizzato dalla galleria torinese Giorgio Persano, da Studio Trisorio, e dall’Atelier Marco Bagnoli, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con il patrocinio della Città di Capri.
Un percorso espositivo in cui ogni installazione è posta in dialogo con l’architettura e l’atmosfera mistica della sede, creando un’esperienza immersiva ed ipnotica. Partendo dall’ingresso, nella navata unica della Chiesa, troviamo la scultura in ceramica Noli me Tangere su Mandala di tutte le direzioni, seguita da una monumentale mongolfiera in bambù di quasi sei metri di altezza Il Cielo copre la terra sostiene. Proseguendo, sull’altare incontriamo il Sonovasoro in alabastro, dal quale si diffonde un tappeto sonoro che rievoca il suono di un tamburo sciamanico. Nella cappella laterale s’incontra l’opera Aleph: sessantaquattro stampe disposte a raggiera sul pavimento. Verrà predisposta inoltre una particolare illuminazione della Chiesa, per consentire la videoproiezione dell’opera: Corpo di Luce, una mongolfiera luminosa, e l’ombra della statua di Apollo in corrispondenza della scultura E di Delphi, collocata nella cappella laterale della Chiesa, di cui ne rappresenta idealmente il riflesso. Concetti chiave quali il fuoco, il volo, la luce possono in qualche modo “antropomorfizzare” lo spazio, inteso come luogo isolato, solitario e misterioso.
“Quasi si trattasse della metafora dell’essere umano, del suo compiersi singolarmente, a volte in piena solitudine ma, al contempo, in un’inevitabile quanto mai necessaria e connaturata relazione/connessione con il Sé profondo, con l’altro da sé, con le leggi del Cosmo.” Sottolinea la curatrice Marina Guida. Il fuoco è il cardine simbolico della mostra. Elemento alchemico per eccellenza, in quanto riscalda, arde, distrugge, ma al tempo stesso purifica, sospinge verso l’alto della dimensione celeste, trasmuta.
Tramite l’immagine evocativa di una mongolfiera che si innalza verso il cielo, la mostra suggerisce una prospettiva affascinante: il fuoco non solo come elemento distruttivo, ma soprattutto come motore di elevazione e trasformazione, elemento spirituale della consapevolezza e della conoscenza e via di accesso per una nuova dimensione percettiva. Nel varcare la soglia della chiesa, l’occhio intercetta uno spazio in penombra, misterioso, coglie un gioco di forme, di profili che tendono verso l’alto susseguendosi nella navata in una prosecuzione senza soluzione di continuità. Un sentiero enigmatico in bilico tra visibile ed invisibile, immanenza e trascendenza, piano fisico e metafisico. L’elemento sonoro, così importante per la pienezza del progetto, completa il percorso a cui lo spettatore prende parte come elemento centrale inserendosi in una mostra che si profila esattamente come un itinerario fra il reale e l’immaginario, un tracciato enigmatico che conduce ad una condizione di sospensione temporale, mediante la fruizione delle opere quali strumenti necessari per la realizzazione dell’esperienza dell’altrove.
Il titolo doppio della mostra (Locus Solus/Locus Solis) rimanda ad una duplice interpretazione: il primo è ispirato al romanzo di Raymond Russel, nella triplice accezione di “luogo solitario”, “luogo singolare” o “luogo unico”. Il secondo titolo si riferisce invece ad un luogo di ricerca interiore e di illuminazione spirituale, un’indicazione di quella Porta-del-Sole di cui scrisse Ananda K. Coomaraswamy nel suo saggio “The “E”at Delphi.
L’ idea del “Locus Solus/Solis” è associata a un luogo straordinario o fantastico, un ambiente che è altro rispetto alla realtà quotidiana. Un territorio diverso e remoto al quale si accede dal varco metafisico che invita a esplorare nuovi orizzonti concettuali e a sfidare i confini convenzionali della percezione e della comprensione dei piani di esistenza. Marco Bagnoli, riesce a trasmettere un senso di spaesamento e di enigma attraverso opere che si fondono armoniosamente con l’essenza mistica del luogo. Un viaggio nel mistero e nel silenzio, che riporta alla mente la suggestiva memoria della Grotta Oscura oramai andata perduta, sulla quale fu edificata la Certosa di Capri, che porta con sé il sintomo dell’introspezione, del raccoglimento, come confà ad un recinto isolato nel significato originario della parola Certosa.
Marco Bagnoli
Locus Solus/Solis
A cura di Marina Guida
Inaugurazione 27 aprile 2024 ore 12
Dal 27 aprile al 7 giugno 2024
Certosa di San Giacomo, Capri