
Felice Levini | Fuori da me stesso
Operativa Arte Contemporanea presenta Fuori da me stesso, un confronto espositivo che indaga la rappresentazione del “sé” attraverso l’incontro fra due modelli poetici: le Lapidi di Salvo e gli Autoritratti di Felice Levini.
La mostra si configura come un dialogo serrato sull’autorappresentazione, interpretato come in una piece teatrale – come rivelato dalla preposizione che precede il titolo – nella quale i lavori dell’uno e dell’altro artista si alternano come asserzioni di un “botta e risposta”: le opere si incontrano, si scontrano, si completano e si negano fino a creare un unicum narrativo.
Gli Autoritratti di Felice Levini affermano una proiezione evasiva dell’artista in altri universi temporali, camuffamenti ironici carichi di una sottesa critica alla violenza del presente. Iniziati già nel 1979, con Riflessi d’Oro, e proseguiti lungo tutta la sua carriera, queste proiezioni di se stesso rispondono con apparente leggerezza alla necessità di rottura avviata nei decenni del piombo. Felice Levini propone, così, una pratica rivoluzionaria di discontinuità, nella quale le armi della militanza diventano l’ironia e l’immaginazione.
Dall’altro lato parlano le espressioni voyeuristiche e incisive delle Lapidi di Salvo, che non rinuncia ai riferimenti del Novecento artistico per aggiornare e revisionare la pratica del ritratto e dell’autoritratto, banco di prova dell’artista sin dagli esordi. Incise su marmo a caratteri romani, queste dichiarazioni riflessive sostituiscono l’immagine con delle evocazioni, rimanendo ancorate matericamente all’arcaico e al monumentale, stilisticamente all’Arte Povera, ma liberandosi concettualmente verso la visione no sense dell’onirico.
Ogni coppia di opere diventa, così, un atto teatrale giocato su generi diversi: dalla tragedia di Nuvola Rossa, alla commedia di Idiota, fino al dramma satiresco dell’Autoritratto in fumo, in una lucida analisi dell’autorappresentazione praticata in terza persona, fuori da se stessi.